JP racconta gli Stati Uniti

JP ci aveva lasciato ieri con un interrogativo molto stimolante, ossia, oggi conosciamo la situazione veramente imbarazzante degli Stati Uniti.

JP ci aveva lasciato ieri con un interrogativo molto stimolante, ossia, oggi conosciamo la situazione veramente imbarazzante degli Stati Uniti, allora chiediamoci come siamo arrivati fin qui?

Insomma sappiamo tutti che il presente è figlio del passato, ma ci sono dei momenti nei quali sembra che l’orologio della storia giri più velocemente, e questo perché accadono avvenimenti che vengono ritenuti di straordinaria importanza.

A tal proposito mi sento di fare una considerazione, a scuola abbiamo studiato tutti storia, ebbene se vi dovessi chiedere in che cosa si caratterizzava lo studio della storia con ogni probabilità mi rispondereste le date.

Ed in effetti ci sono stati momenti nei quali la storia ha subito un’accelerazione, ricordiamo tutti ad esempio il 12 ottobre 1492 ed il 14 luglio 1789.

Ma chiaramente la data del 12 ottobre 1492 è solo quella in cui Colombo sbarca in America, la vicenda che porta Colombo a sbarcare in America ovviamente nasce molto prima, così come il 14 luglio del 1789 avviene l’assalto alla Bastiglia, ma la vicenda che sfocerà con la rivoluzione francese ovviamente nasce molto prima.

JP vuole in maniera estremamente succinta parlare di cosa è accaduto negli Stati Uniti da quando lui può risultare testimone e parte da un’altra data che potremmo definire storica, certamente la potremmo definire così perlomeno per quanto riguarda gli Stati Uniti d’America.

Chiarisco subito che in quella data, il 22 novembre del 1963, JP era talmente piccino da non poterne avere memoria, tuttavia è indispensabile partire da lì, ed allora, dopo tutta questa lunga mia premessa sentiamo cosa ci racconta JP.

La storia è lunga. So che ci sono ascoltatori che se tu facessi un video Giancarlo di 48 ore se lo guarderebbero tutto.

Magari cominciamo, un po’ alla volta.

Il 22 Novembre del 1963 si chiude un’era da noi. Certo non è che il 23 Novembre tutto fosse cambiato.

Il 1963 finisce con la nazione sotto choc. L’anno seguente nel 1964 tutte le politiche di JFK vengono revocate. Si comincia l’avventura in Vietnam. Una avventura che JFK non voleva fare perché sapeva che sarebbe finita male.

Forse non lo sapete ma dopo la WW2 solo tre Presidenti hanno detto no a quelli dell’edifico a 5 lati. 

Ike Eisenhower che poteva contare sul suo prestigio come comandante in capo delle forze alleate nella WW2 , JFK e Donald Trump.

Ma ritorniamo al fatidico 1964. Negli Stati del sud esistono ancora le leggi razziali.

Ecco ora attenzione a cosa dice JP, occorre naturalmente decifrare il suo pensiero, sentite:

Però se dobbiamo dire il vero anche dove non c’erano le leggi razziali la tua appartenenza, ovvero da che parte dovevi stare, te la dava il tuo “effetto cromatico” (mettiamola cosi altrimenti ti bloccano il video).

Inutile giraci intorno ogni razza era separata. Interagivamo economicamente ma poi ognuno a casa sua. Penso così che tutti voi abbiate capito.

Ora in quella estate del 1964 gli studenti delle università del nord sono andati a portare i diritti agli afro americani.

Ed ancora state a sentire, perché queste sono parole che superano la retorica, ma raccontano la verità:

Da notare che nelle Università del nord questi studenti, che avevano a cuore la situazione delle persone di colore degli Stati del sud, nella mensa universitaria mangiavano separatamente. 

Quello che è successo non ve lo racconto perché non basterebbe un libro.

Nello stesso tempo a Los Angeles nasce il Woke. A Berkeley gli studenti universitari davanti la Administration cominciano una protesta.

Jack Weinberg sale sul tetto della macchina della polizia e comincia ad incitare gli universitari a protestare, la polizia lo prende e lo sbatte dentro la macchina.

Ma ecco che un giovane Mario Savio dice agli studenti di sedersi e sdraiarsi per terra per non far partire la macchina della polizia e poi lì cominciano botte da orbi.

Per anni ci fu la National Guard schierata. A High Ashbury  nascono i figli dei fiori.

Nel giro di due o tre mesi nasce Woke, Hippies, counter culture. Dal 1964 al 1968 qui è successo di tutto.

A Oakland,  che confina con Berkeley, dirimpetto a San Francisco, Bobby Seale fonda le Black Panthers.

Dove  i giovani di colore, più che per le idee politiche del gruppo, erano attratti dalla uniforme delle Black Panthers giacca di cuoio nero basco nero e armi .

Tanto per dire, l’unica pubblicazione scritta da questo gruppo creato da Bobby Seale è stata Barbecuing with Bobby”. Ovvero un saggio su come fare il barbecue.

Ecco ora JP si lascia andare per la prima volta a raccontare esperienze personali, voi sapete che per ovvi motivi sia io che JP tendiamo non citare esperienze personali, per JP è quasi un’imposizione ed i motivi sono evidenti per un cittadino statunitense. Ma comunque sentiamo:

Io a Berkeley ci sono andato a scuola. Mai dimenticherò le folle oceaniche dei giovani di allora che cantavano “We shall overcame” … Ecco JP conclude subito l’aspetto che lo riguarda personalmente e torna ad esser professionale.

Sapete che fine hanno fatto la maggior parte dei leader studenteschi di allora? (leader che ovviamente lui ha conosciuto)

Tanti sono diventati tutti top managers delle big multinazionali.

Altri hanno avuto incarichi pubblici di rilievo, in particolare sotto l’amministrazione Clinton.

Con loro molte leggi sul lavoro che proteggevano i lavoratori sono state cancellate.

Ma cosa volete erano tutti figli di papà che volevano fare la rivoluzione.

Con i genitori che pagavano loro una retta universitaria che uno stipendio da operaio di un anno neanche bastava.

Gli anni 60 ancora oggi da noi vengono chiamati The reckless decade. Il tutto nasce tra la morte di JFK e la morte del fratello Bob. Poi tutto il resto è venuto dopo. 

Qui voglio sottolineare un punto. Da noi in inglese decennio si scrive decade come in italiano ma si pronuncia differentemente. Dico questo perché una volta Giancarlo quando tu hai letto Reckless decade un ascoltatore ti ha corretto dicendo decennio.

E’ vero, effettivamente io non ho pronunciato decade, ma l’ho letto come si scrive ossia decade. Ma attenzione ora a cosa ci dice ancora JP.

Poi il conflitto del Vietnam. Anche lì una storia che non è mai stata raccontata tutta. Vorrei raccontarvi chi c’è andato nella jungla e chi no. Poi a quante  persone quella guerra cambiò la vita.

Cambiò la vita a tutti gli americani anche a chi non l’ha combattuta né ha avuto familiari o conoscenti che sono andati a combattere in quella maledetta jungla.

Tutti gli americani si trovarono coinvolti. La storia di quella generazione mandata a morire nella jungla del sud est asiatico è veramente penosa.

Ma attenzione, sentite come JP termina questo primo racconto della storia degli ultimi 60 anni degli Stati Uniti.

C’é un ricordo bello di quegli anni? A dire il vero qualche cosa c’è. Le figlie dei fiori. Quello sì ma ci fermiamo qui.

Fa parte del passato.

Qualcuno di voi ha trovato in queste parole una certa tenera nostalgia? Forse anche qui JP si è lasciato sfuggire qualcosa di personale. Mah …

Un cordiale saluto a tutti.

Un cordiale saluto a te, caro JP, e grazie ancora per tutto ciò che ti senti di condividere con tutti noi. A presto.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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