L’incidente, avvenuto nel pomeriggio del 9 aprile 2024, ha colpito la centrale elettrica di Bargi, una delle due strutture che regolano il bacino, provocando la morte di quattro persone, il ferimento grave di altre cinque e la scomparsa di tre individui in un piano sotterraneo dell’impianto.
Ricerche in corso
Immediatamente dopo l’esplosione, vigili del fuoco, sommozzatori e forze dell’ordine si sono mobilitati per le operazioni di soccorso. La ricerca dei dispersi prosegue senza sosta, mentre la comunità locale e le autorità seguono con apprensione gli sviluppi della situazione.
La situazione dell’impianto
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione si è verificata al livello -9 della centrale, un’area profondamente sotterranea e attualmente sommersa dall’acqua del bacino. L’incidente non ha interessato la struttura della diga di Suviana, che rimane intatta e sicura. Enel Green Power ha confermato che l’impianto è stato messo in sicurezza e che la produzione è stata momentaneamente sospesa.
Le cause dell’incidente
Al momento dell’esplosione, nella centrale erano in corso lavori di manutenzione. Le difficoltà nel raggiungere il luogo dello scoppio, a causa del fumo e dell’acqua, complicano le operazioni di soccorso e l’indagine sulle cause dell’incidente.
Reazioni e supporto
Il vicepremier Tajani, il viceministro alle Infrastrutture Bignami e il governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini hanno espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e confermato il pieno supporto alle operazioni di soccorso. La Protezione Civile è stata attivata per assistere nei lavori di salvataggio.
L’esplosione al bacino di Suviana rappresenta una tragedia che ha colpito profondamente la comunità dell’Appennino bolognese. Mentre le operazioni di ricerca e soccorso continuano, la priorità rimane l’assistenza alle vittime e ai loro familiari, oltre alla necessità di fare chiarezza sulle cause di questo devastante incidente.
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