I pagamenti digitali nel 2025 preferiti ai contanti!

I pagamenti digitali presto preferiti ai contanti! Previsto nel 2025 che il 50% delle transazioni sarà pagato con moneta elettronica!

Sembra ormai definitivo, tra meno di quattro anni, i pagamenti digitali supereranno i pagamenti in contanti.

È quello che rileva un’indagine condotta da Ey Digital Payments, che evidenzia proprio come l’esplosione dell’e-commerce, il fatto che la maggior parte degli acquisti avverrà attraverso la rete, farà sì che saranno proprio i mezzi elettronici a superare l’uso del contante nella regolamentazione delle trattazioni da qui al 2025.

Contante che non scomparirà, ma sarà destinato ad essere usato sempre meno come mezzo di pagamento, che si vedrà ben presto superare da quella che viene definita la moneta elettronica, tanto che la stessa indagine riporta che i pagamenti digitali entro la fine del 2025 riguarderanno il 50% delle transazioni complessive.

Un cambiamento delle abitudini consistente che si consolida in un intervallo temporale relativamente breve invece.

La tendenza che sembra emergere da questa indagine è che il futuro sarà sempre più digitale ed elettronico, almeno per quel che riguarda i pagamenti.

Prima però di illustrare in modo dettagliato i risultati dell’indagine, cerchiamo di capire che cosa si intende per pagamenti digitali.

Pagamenti digitali: cosa sono

I pagamenti digitali sono tutti i tipi di pagamenti che si possono fare su internet e su tutti gli altri canali mobili senza che si abbia per questo un trasferimento effettivo dei fondi.

Questo vuol dire che possiamo utilizzare direttamente la carta di credito o il nostro smartphone per fare i più svariati acquisti semplicemente avvicinandoli ad un dispositivo e pagare così con un clic.

Quello che prima ci sembrava uno scenario futuristico è diventato realtà tanto che ad oggi, uscire da casa con del contante in tasca, non è più una necessità, perché possiamo contare su tutta un’altra gamma di strumenti più facili e contacless che risultano anche essere più sicuri e protetti.

In effetti queste nuove forme di pagamento, sono state introdotte nel nostro paese a seguito del Decreto Legge n. 1247 del 2019 che introduce proprio i pagamenti digitali come strumenti atti a combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco da parte di organizzazioni criminali e terroristiche.

Tutti questi pagamenti digitali possono essere fatti utilizzando diversi strumenti, quali il credito telefonico, il borsellino elettronico, o nel modo più diretto con addebito sul conto corrente qualora si acquistino beni e servizi.

In questa maniera si viene quindi a creare una grande realtà interconnessa, dove l’economia è movimentata direttamente da casa grazie al fatto che i pagamenti digitali consentono di poter abbattere qualunque ostacolo inerente alla modalità di pagamento.

Pensiamo ad esempio agli acquisti che facciamo su grandi piattaforme internazionali e che possiamo regolare stando tranquillamente a casa semplicemente con un clic dal nostro cellulare o pc, impensabile da poter realizzare con una tradizionale transazione regolata in contanti.

Pagamenti digitali: quali sono

Alla luce di quanto sopra detto quindi i pagamenti elettronici non sono altro che dei sistemi che prevedono l’uso di particolari strumenti e procedure che consento il trasferire in modo virtuale il denaro senza che materialmente si sia avuto passaggio fisico di contanti.

Lo strumento di pagamento digitale che oggi è più utilizzato è la carta di pagamento, che si distingue in carta di credito, di debito e prepagata.

Attraverso queste carte si possono prelevare dei contanti presso i vari sportelli ATM o pagare direttamente ai vari esercenti digitando direttamente il Pin della propria carta, o in alternativa firmando sulla ricevuta di pagamento.

Ad oggi poi, può anche non essere necessario dover inserire il Pin perché la tecnologia contactless consente di pagare semplicemente avvicinando la propria carta al Pos.

Pagamenti digitali: e-payments,m-payments, smart payments

Il diffondersi in modo sempre più consistente degli acquisti fatti direttamente online, ha fatto nascere tutta un’altra categoria di strumenti di pagamenti digitali che prendono il nome di e-payment che sono appunto quelli che possono essere usati per regolare tutti gli acquisti fatti via web.

Ricomprendiamo tra questi ad esempio, tutti i servizi di home banking che consentono alle persone di poter fare direttamente bonifici elettronici dal proprio conto senza per questo avere necessità di recarsi fisicamente in banca.

Di più recente diffusione rispetto agli e-payment sono poi gli m-payments, che sono tutti quei pagamenti che avvengono direttamente tramite dispositivi portatili come tablet, smartphone, smart watch.

Questo è possibile perché normalmente su tali dispositivi si va a scaricare un’app cui si associa la propria carta di debito o di credito, che ci consente pagare tutto immediatamente grazie al conto che è associato proprio a quella carta.

Gli m-payments hanno quindi il doppio vantaggio di poter essere impiegati sia per regolare transazioni via web che di essere impiegate alla stessa stregua degli strumenti e-payement e quindi direttamente all’interno dei punti vendita grazie alla tecnologia contactless

In ultimo rientrano tra i pagamenti digitali anche gli smart payment, che non solo consentono di poter pagare all’interno dei negozi abilitati, ma consentono anche di poter inviare direttamente denaro ad altri soggetti.

Per chi fosse interessato, un video tratto dal canale Manuel Agostini – YouTube, offre spuntiinteressanti sul tema.

Pagamenti digitali: vantaggi

È indubbio che collegati all’utilizzo di questi pagamenti digitali, ci siano anche una serie di vantaggi.

Oltre a consentire di poter girare senza contanti in tasca e concorrere a combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco, consentono di poter tenere sempre sotto controllo l’ammontare delle loro spese, di effettuare tutti i pagamenti in modo più veloce, di poter fare acquisti anche in paese esteri che hanno una diversa valuta e riducono notevolmente le spese bancarie e i loro tempi di esecuzione.

Pagamenti digitali: la moneta del futuro

L’aumento delle transazioni che gli italiani hanno regolato con mezzi digitali, è un trend che si è dimostrato in continua crescita nel corso degli ultimi anni e il Covid di sicuro, ha contribuito in modo consistente a tutto questo.

Stando chiuse in casa le persone per diversi mesi, hanno effettuato acquisti principalmente on line con l’e-commerce che ha raggiunto picchi mai visti prima.

Ed in effetti la tendenza sembra ormai definitivamente consolidata, l’esplosione dell’e-commerce e l’innovazione continua dei mezzi di pagamento ad esso associati, farà sì che da qui a breve l’uso degli strumenti digitali sarà destinato sorpassare l’uso del contante.

E non si tratta di una previsione di lungo periodo. I dati dell’indagine di Ey Digital Payments, indicano che tutto questo avverrà da qui a quattro anni, ovvero entro il 2025.

 Per questo anno si ipotizza che il denaro non sia scomparso del tutto ma riguarderà un numero minoritario di scambi, mentre si prevede che le transazioni regolate con strumenti digitali costituiranno il 50% del totale.

Cifre che sono decisamente esplose rispetto alle iniziali proiezioni fatte in uno studio dal Politecnico di Milano, che stimava nell’anno 2020 che queste transazioni dovessero rappresentare una percentuale ben più contenuta pari al 33%.

Da qui si evince come proprio l’incidenza del Covid, abbia di fatto totalmente cambiato le carte in tavola cambiando radicalmente lo scenario precedentemente ipotizzato in favore proprio dell’e-commerce e dei pagamenti digitali.

Pertanto, il passo sembra ormai segnato, la tendenza per il futuro sarà sicuramente volta al digitale.

Pagamenti digitali: la situazione oggi

In effetti possiamo dire che la situazione è cambiata piuttosto repentinamente.

I dati di uno studio condotto dal Politecnico di Milano ci dicono che dal 2015 l’uso dei pagamenti elettronici hanno cominciato a mostrare un trend al rialzo, con una crescita media che si è attestata intorno all’8%. Siamo arrivati al 2020 dove sempre questo studio, certifica che il totale delle transazioni regolate con strumenti elettronici era pari al 33%. 

Fondamentalmente a questa crescita in questi anni passati, ha contributo anche l’atteggiamento positivo degli esercenti rispetto a questi strumenti che hanno cominciato ad accettarli come mezzo di regolamento diffuso, anche per transazioni di piccolo importo.

In effetti, mentre l’ammontare medio di una spesa regolata con un pagamento digitale era nel 2015 di 66,5 euro, è diventata di 51,7 euro nel 2020, e infine pari a 45,7 euro nel 2021.

Nel passato proprio prossimo possiamo dire senza dubbio che la tendenza definitiva all’affermarsi dei pagamenti digitali, è stata rafforzata dalla crisi pandemica.

Nei primi sei mesi del 2020 i prelievi di denaro presso i bancomat hanno subito una pesante battuta d’arresto facendo registrare una flessione del 20% rispetto solo all’anno precedente.

Di converso invece, i pagamenti che gli italiani hanno regolato attraverso l’uso delle varie carte, ha avuto una flessione decisamente più contenuta pari solo al 4%, rispetto sempre allo stesso 2019.

Il trend si è mantenuto costante anche nella parte restante del 2021 con una leggera diminuzione ancora nell’uso del denaro.

D’altro canto nel 2021 si è avuta infine la definitiva consacrazione del commercio elettronico come veicolo principale attraverso cui gli italiani hanno effettuato i loro acquisti, conseguentemente non è da stupirsi se la tenenza all’uso dei pagamenti digitali si sia ancora ulteriormente rafforzata.

Nello specifico i dati dicono che rispetto al 2015 le vendite online nel 2021 sono aumentate del 166%, con un picco che si è avuto in corrispondenza del mese di dicembre del 2020, complici le varie restrizioni per il contenimento dei contagi, che ha fatto segnare per gli acquisti online un +298%.

Cifre che non sono nemmeno paragonabili con le vendite avvenute direttamente presso i punti vendita, sia della grande che della piccola distribuzione, che hanno registrato un incremento solo del 16,9% e del 6,3%, sempre con riferimento agli ultimi sei anni.

Pagamenti digitali e contanti

Quindi quello che emerge con chiarezza è che i metodi di pagamento digitali hanno sempre di più sostituito il contante nelle transazioni e finiranno per superarlo definitivamente abbiamo detto, da qui a quattro anni.

Sempre i dati dell’indagine condotta da EY Digital Payments, evidenziano come per il 70% degli intervistati, nel 2025 ben il 50% degli acquisti verrà regolato con strumenti digitali, un percentuale un po’ più contenuta pari al 25% degli intervistati stessi è pronto a scommettere invece, che nel 2025 circa il 75% degli scambi sarà regolato con mezzi digitali.

Solo una percentuale molto piccola pari al 4% degli intervistati, vede poi nei pagamenti digitali lo strumento con cui saranno regolate ben il 75% delle transazioni.

Ad ogni modo è significativo vedere come tutti gli intervistati seppur non parlando chiaramente della scomparsa del denaro contanti, relegano a questo solo un ruolo molto marginale nella regolamentazione delle transazioni.

Pagamenti digitali e criptovalute

Discorso a parte merita poi il settore delle criptovalute per le quali i risultati dell’indagine non mostrano invece quell’exploit che ci si sarebbe potuto aspettare.

Solo il 10% degli intervistati risulta fiducioso sul fatto che entro il 2025 si assisterà ad un effettivo uso delle criptovalute come strumento da utilizzare per regolare gli acquisti.

Una percentuale ben più alta degli intervistati pari al 60%, ritiene invece che ci saranno ancora delle remore diffuse nell’accettare le criptovalute come normali strumenti di pagamento nei prossimi 4 anni.

Lo scetticismo è da imputare soprattutto alla poca conoscenza in materia sia da parte dei consumatori che dei commercianti, fondamentale perché le stesse possano diffondersi come strumento abituale di pagamento, unitamente alla totale mancanza di una disciplina precisa e trasparente sul tema da parte delle Comunità europea.

Tra gli altri aspetti che potrebbero ostacolare l’effettiva diffusione delle criptovalute vanno inoltre ricordate, l’elevata volatilità di questo strumento, il fatto che ad oggi, collegata a queste valute, non ci sia una tecnologia che possa gestire contemporaneamente tantissime transazioni oltre proprio al principio di funzionamento intrinseco in questi strumenti che per garantire elevati guadagni agli operatori nel momento in cui vengono convertite in valuta, devono sfruttare elevati fluttuazioni all’interno del mercato.

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