Trapelano le schede tecniche di Google Pixel 7 e 7 Pro

Nell'attesa dell'uscita, i dettagli tecnici di Google Pixel 7 e 7 Pro sono già trapelati: poche variazioni nei numeri, ma forse molte nelle prestazioni.

L’attesa cresce a dismisura per la nuova linea di smartphone targati grande G. Al contrario di quasi tutti i produttori rivali, infatti, Google rilascia pochissimi modelli dei suoi telefoni di nome “Pixel”, di solito una linea all’anno, e così ogni nuovo esemplare desta interesse e scalpore.

L’anno scorso era stato il turno della linea composta dal 6 e dal 6 Pro, affiancati, quest’anno, dal fratello minore e più abbordabile 6A. Ma nella conferenza del 7 settembre ci sono state diverse rivelazioni iniziali, tra cui il Pixel Watch e soprattutto i nuovi Pixel 7 e 7 Pro.

E grazie ad alcuni leak sono trapelate le schede tecniche parziali dei due nuovi modelli, che ci mostrano un po’ la direzione che la casa produttrice vuole prendere. Scopriamole e analizziamole nel dettaglio, anche perché nonostante ciò che è trapelato, c’è ancora qualcosa di misterioso e che scopriremo solo alla messa sul mercato.

Spazio disponibile e certificazioni: ecco cosa ci dicono le schede teniche

Esploriamo innanzitutto la parte più semplice della scheda tecnica, che è al contempo quella più osservata dagli utenti: le specifiche delle memorie. Da esse si evince la tendenza al rallentamento nelle tecnologie degli smartphone, che negli ultimi 3-4 anni non si sono quasi mosse in termini di quantità.

Pixel 7 e Pixel 7 Pro avranno infatti dei numeri nelle memorie identici ai loro predecessori. Monteranno delle RAM da 8 GB per il 7 e 12 GB per il 7 Pro, in modo esattamente uguale a 6 e 6 Pro; si tratta di capacità ormai assestate che si trovano nel medesimo modo nelle uguali fasce di smartphone sul mercato. Nessun utente sembra in alcun modo interessato a RAM più elevate.

Discorso analogo per la memoria di archiviazione che anzi, se i rumors fossero confermati, farebbe addirittura un passetto indietro. Avranno infatti due tagli possibili per entrambi gli smartphone, cioè 128 GB o 256 GB; c’è da rilevare che invece Pixel 6 Pro aveva la rara possibilità di un taglio da ben 512 GB di memoria. Evidentemente al mercato non interessa una capacità così ampia neanche nella memoria fisica, visto che molte persone archiviano le proprie foto in cloud (ad esempio proprio con Google Drive) invece che in locale.

Poco da cambiare anche nella certificazione contro acqua e polvere, ma qui il motivo è attribuibile al fatto che 6 e 6 Pro avevano già il top possibile per questo genere di smartphone. Si tratta della certificazione IP68 che offre protezione completa contro la polvere e contro immersioni in acqua fino a 3 metri di profondità e un’ora di durata. Oltre queste specifiche ci vanno quasi solo gli smartphone “Rugged” per ambienti difficili.

Finora, quindi, non cambia nulla dai modelli precedenti. Ma le novità arrivano più avanti.

La fotocamera di Pixel 7 e 7 Pro: restano i pilastri, aumenta lo zoom

Il motivo per cui molti si rivolgono a uno smartphone Google è senz’altro la sezione fotografica. Certo, quella non è facilmente spiegabile con dei numeri freddi: la grande G si basa piuttosto sul miglioramento del software di elaborazione e su un incremento qualitativo della lente, che non si riflette su un banale numero di Megapixel.

Google è una delle poche case produttrici – come iPhone – a puntare sulla qualità dei suoi pixel e non sulla quantità: la risoluzione dichiarata resta così la stessa, 50 Megapixel sulla camera principale e 12 sulla grandangolare per entrambi i modelli (ma il Pro ha l’autofocus anche sul grandangolo). La frontale passa a 10,8 Megapixel per entrambi (prima erano 11,8 per il 6 Pro e solo 8 per il 6 liscio), ma promettendo appunto un’evoluzione software e mantenendo la registrazione frontale in 4K.

Dove Google stupisce è sullo zoom ottico, presente solo nel 7 Pro: passerà da 4x ad addirittura 5x da 48 Megapixel, un teleobiettivo rarissimo da trovare nel mercato attuale. Promettono inoltre uno zoom che mantenga un’ottima qualità interpolando col software, fino a 30x nel Pro e fino a 8x nel liscio. Niente male per gli amanti della fotografia.

Cambio di schermo, processore Tensor 2 e novità ancora non svelate di Pixel 7 e 7 Pro

Un cambiamento alquanto inatteso è sulla grandezza di uno degli schermi e, di conseguenza, del telefono stesso. In un mercato che si è proteso sempre più verso le cosiddette “padelle”, smartphone sempre più grossi e poco maneggevoli che non tutti amano, Google rema nella direzione inversa. Pixel 7 sarà infatti di soli 6,3 pollici (invece che i 6,4 del Pixel 6), divenendo uno dei più compatti di questa fascia. Il suo display resta Full HD+ fino a 90 hz di refresh rate.

Il 7 Pro rimarrà invece di 6,7 pollici, diversificando così l’offerta di Big G anche per quanto concerne la dimensione dei modelli: amanti delle padelle e amanti dei compatti avranno entrambi un’ottima scelta. Il suo display OLED manterrà l’incredibile risoluzione QHD+ da 3120×1440 pixel in proporzione 19,5:9, e sempre un refresh rate elevatissimo fino a 120 hz.

La novità principale, a quanto pare, starà nel nuovo processore Google Tensor 2, un po’ come accaduto con le promesse dei nuovi iPhone. L’inedito Tensor è ancora tutto da scoprire: diversi rumors parlano di un incremento di gigahertz e quindi di potenza e prestazioni, forse fino al 10%. Sarà lui a fare la differenza e la novità nel passaggio generazionale, che altrimenti sembra in generale poco marcato?

Lo scopriremo presto, specie considerando che non conosciamo ancora alcuni elementi, come la capacità della batteria; voci di corridoio parlano di incrementi molto leggeri, ma non sono confermate. Per il prezzo c’è qualche dettaglio in più trapelato grazie ad Amazon: in America il costo dei nuovi Pixel sembra essere identico a quelli dell’anno scorso. E questo, per un modello di un anno dopo, sarebbe già un eccellente pregio, che aiuterebbe a dimenticare una tecnologia in evoluzione un po’ lenta.

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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