Bundesbank in grave difficoltà

Può sembrare un assurdo, ma non lo è, e la notizia apparsa sul settimanale economico tedesco Wirtschaftswoche è stata presto ripresa dalla stampa.

Può sembrare un assurdo, ma non lo è, e la notizia apparsa sul settimanale economico tedesco Wirtschaftswoche è stata presto ripresa dalla stampa mondiale, ed in particolare dal Financial Times.

Per la verità non è neppure una notizia che è arrivata alla Redazione, il giornale tedesco si è limitato a citare un rapporto della Corte dei Conti.

Qual è questa notizia così clamorosa da apparire assurda? Beh, sentite: la Bundesbank si trova in gravi difficoltà, al punto che secondo il Wirtschaftswoche, sarebbe addirittura necessaria una ricapitalizzazione.

Ah attenzione, non vorrei che qualcuno fraintendesse, non stiamo parlando della Duetsche Bank, ossia della più grande Banca commerciale tedesca le cui difficoltà sono note da tempo e non sarebbero quindi una notizia.

Stiamo parlando della Bundesbank, ossia della Banca Centrale tedesca, insomma sarebbe come se da noi uscisse la notizia che la Banca d’Italia si trovasse in crisi.

Chiarisco poi subito che l’ipotesi di una ricapitalizzazione, ossia dell’intervento dello Stato, quindi con soldi dei contribuenti, per risanare la situazione finanziaria della Bundesbank, è stata smentita sia dal Governatore della Banca Centrale tedesca che dal Ministro delle Finanze.

Voi mi direte, ma come? Come è possibile? La Banca Centrale può emettere tutta la moneta che vuole, come può trovarsi in una situazione finanziaria critica.

Ce lo aveva detto anche Draghi quando, allora Presidente della Bce, in una conferenza stampa un giornalista gli aveva chiesto se la Banca Centrale poteva finire i soldi, la sua risposta fu “tecnicamente no” ossia tecnicamente non può finirli, tuttavia poi cercò di giustificare la cosa, ma capì che stava ingarbugliandosi e rischiava di dire delle cose che era meglio non si sapessero, e quindi imbarazzato tranciò il discorso.

Perché vedete! Cari ascoltatori, certo la Banca Centrale può emettere tutta la moneta che vuole, ma resta comunque una Banca e quindi non può emettere moneta a proprio favore.

Anche una Banca Centrale ha un proprio bilancio, normalmente una Banca Centrale fa sempre utili che poi versa allo Stato, invece quest’anno la Banca Centrale tedesca non solo non ha fatto utili, ma ha avuto una perdita.

Purtroppo non ho avuto la possibilità di visionare il bilancio della Bundesbank, quindi devo dare credito a Riccardo Sorrentino il quale, dalle colonne de Il Sole 24 Ore, riporta che nel 2022 la Banca Centrale tedesca ha riportato una perdita sul portafoglio titoli pari a 922 milioni, insomma poco meno di un miliardo di euro, ed ha chiuso il bilancio con una perdita di 172 milioni di euro.

Ma attenzione questo perché le Banche Centrali non devono riportare nei loro bilanci gli asset al loro valore di mercato, ovvero non devono utilizzare contabilmente il cosiddetto mark-to-market altrimenti a Bilancio la Bundesbank avrebbe dovuto iscrivere una svalutazione di 133 miliardi di euro.

Tutto ciò da dove deriva, ma ovviamente dal salvifico Quantitative easing di Draghi, e dal successivo aumento repentino dei tassi applicato nell’ultimo anno dalla Lagarde.

Quante volte vi avevo detto che i tassi negativi erano una follia, un non senso che, prima o poi si sarebbe ritorto nei confronti di coloro che ne avessero beneficiato.

Bello vero Germania finanziarsi a tassi negativi, ossia finanziarsi non solo non pagando interessi, ma addirittura ricevendone.

E’ come se voi faceste un mutuo ed invece di pagare interessi negativi alla Banca fosse la Banca a riconoscere interessi a voi, capite che è assurdo?

E quante volte l’ho detto nei miei video, spesso mi vergognavo di continuare a ripeterlo, eppure ecco la prova che avevo ragione al 100%.

Chiariamo non fallisce la Bundesbank, e sono anche certo che non avrà necessità di una ricapitalizzazione.

Al momento la perdita potrà essere rinviata agli esercizi futuri oppure coperta con i cospicui accantonamenti a bilancio (19,2 miliardi di euro), ma attenzione perché questa situazione è destinata a durare nel tempo poiché la Banca Centrale tedesca ha acquistato titoli a lunga scadenza.

Ma a far suonare una sirena d’allarme è la stessa Bundesbank, visto che prevede che i 19,2 miliardi di euro di accantonamenti e i 2,5 miliardi di euro di capitale rimasto non basteranno a coprire le perdite che si concretizzeranno nei prossimi anni.

Quindi come farà la Bundesbank? Beh a quel punto, se non basteranno le riserve, è probabile che utilizzerà parte delle riserve auree che, ai prezzi attuali ammontano per la Germania a 184 miliardi di euro.

Ed adesso sono certo che tutti voi mi state chiedendo: e la Banca d’Italia? E’ nella stessa situazione?

La risposta è da una parte peggio, dall’altra meglio, mi spiego.

La Banca d’Italia ha registrato perdite su titoli per 1,5 miliardi, quindi superiori alla Germania che ricordo ha perso circa un miliardo.

Ma comunque la nostra Banca d’Italia grazie ad altre operazioni non solo non ha chiuso il bilancio in perdita (ricordiamo la Germania -172 milioni di perdita), ma ha chiuso il bilancio con un utile di 1,9 miliardi, insomma quasi due miliardi.

Certo molto meno dei 5,1 miliardi di utile con i quali aveva terminato l’esercizio precedente, comunque insomma sempre un guadagno.

Chiaramente anche per la Banca d’Italia non si prevedono bilanci positivi per i prossimi anni, ma certamente la solidità dell’Istituto non dovrebbe assolutamente essere messa in discussione.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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