La glicemia e il colesterolo sono due problematiche che affliggono moltissimi italiani. Anche se i rimedi naturali non sostituiranno mai i farmaci tradizionali, esistono comunque dei prodotti provenienti dalla natura per darci una mano.
Tra questi, c’è una sostanza molto particolare e poco conosciuta, che sta acquisendo sempre più importanza, grazie alle sue proprietà benefiche per il nostro organismo. Ci riferiamo alla berberina.
In particolare, questa sostanza sembra essere in grado di contrastare la glicemia alta e il colesterolo.
Ma da dove deriva berberina? Quali sono esattamente i suoi effetti sull’organismo? E come può aiutare a migliorare la nostra salute?
In questo articolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande.
Ricordiamo ai lettori che è sempre consigliabile consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco o integratore, per valutare eventuali controindicazioni o interazioni con altri farmaci.
Berberina, cos’è e da dove deriva
La berberina è una sostanza naturale che si trova in alcune piante, tra cui la Berberis vulgaris e l’Hydrastis canadensis. Questa sostanza ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antimicrobiche, che la rendono utile per prevenire e trattare diverse patologie.
In particolare, la berberina sembra avere un effetto positivo sulla glicemia alta e il colesterolo. Diversi studi hanno dimostrato che questa sostanza può ridurre i livelli di zucchero nel sangue e migliorare la sensibilità all’insulina, aiutando a prevenire e trattare il diabete di tipo 2.
Ma c’è di più: la berberina sembra anche avere un effetto benefico sul colesterolo, riducendo i livelli di colesterolo totale e LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e aumentando i livelli di HDL (il “colesterolo buono”). Questi effetti la rendono particolarmente utile per prevenire e trattare le malattie cardiovascolari, come l’aterosclerosi e l’infarto.
In passato, inoltre, è stata utilizzata anche in medicina tradizionale per la cura di diarrea e infezioni del tratto intestinale. Ad oggi, invece, viene utilizzata per produrre farmaci contro la glicemia alta e le problematiche legate al colesterolo.
Il meccanismo d’azione della berberina
Ora che sappiamo di più sulla berberina, cerchiamo di analizzarne il meccanismo d’azione sul nostro organismo.
La sua azione sembra essere legata alla regolazione dell’attività dell’ampk, una proteina coinvolta nel metabolismo energetico delle cellule. L’attivazione dell’ampk sembra favorire la produzione di energia a partire dai grassi, riducendo la produzione di glucosio nel fegato e migliorando la sensibilità all’insulina.
Inoltre, la berberina è anche in grado di ridurre l’infiammazione e l’ossidazione, due fattori che contribuiscono allo sviluppo di molte patologie croniche, tra cui il diabete e le malattie cardiovascolari. Questi effetti la rendono particolarmente utile anche per prevenire e trattare altre patologie, come le malattie infiammatorie dell’intestino, l’obesità e l’insufficienza renale.
Berberina: tanti benefici, ma non è esente da effetti collaterali
Nonostante si tratti di una sostanza particolarmente benefica, anche la berberina, come tutti i principi attivi, presenta degli effetti collaterali.
Tra i più frequenti, alterazioni del tratto intestinale, diarrea o stipsi, dolori allo stomaco.
Sono inoltre stati registrati casi in cui la berberina ha interagito negativamente con altri farmaci, come gli immunosoppressori e gli antipertensivi.
Metformina o berberina?
Abbiamo già detto che la berberina viene spesso sfruttata come trattamento contro la glicemia alta, in particolare nei casi di diabete mellito.
Studi clinici hanno in effetti dimostrato l’efficacia del principio attivo contro questa patologia. C’è comunque da considerare che gli effetti della berberina sono migliori se essa viene utilizzata in aggiunta ad altra forma di trattamento.
Ed è per questo che spesso chi è affetto da diabete mellito se lo chiede: meglio utilizzate altri prodotti contro il diabete, come la Metformina, o anche il solo utilizzo della berberina è sufficiente?
Ad oggi, non possiamo rispondere a questa domanda, perché gli studi condotti sono ancora numericamente insufficienti.
In ogni caso, dati i risultati particolarmente incoraggianti, nulla ci vieta di pensare che, in futuro, la berberina riuscirà ad affiancare, se non a soppiantare, altri farmaci più conosciuti come la Metformina nella cura del diabete di tipo 2.
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