Salvatore Buzzi arrestato dopo la condanna in Cassazione

A seguito della sentenza definitiva pronunciata dalla Cassazione, Salvatore Buzzi è stato arrestato e condotto in carcere. Che sia la fine di Mafia Capitale?

Salvatore Buzzi è stato arrestato.

I Carabinieri del ROS, assieme al gruppo Carabinieri di Lamezia Terme, hanno raggiunto in tarda serata Buzzi, uno degli uomini chiave dell’associazione a delinquere al centro dell’indagine “Mondo di mezzo“, conosciuta anche col nome “Mafia Capitale“.

Al momento dell’arresto, Buzzi era ospite della cooperativa sociale “Malgrado tutto“, ed ora si trova in carcere.

Sembrerebbe che con questo arresto sia finita la storia di questa lunga indagine, cominciata nel 2014 e (forse) arrivata al termine con l’arresto e l’incarcerazione di uno dei criminali più potenti di Roma.

Chi è Salvatore Buzzi

Salvatore Buzzi, classe 1955, già a 25 anni è salito alle cronache nazionali per l’omicizio di Giovanni Gargano, pregiudicato ventenne che da tempo lo stava ricattando per la storia degli assegni che Buzzi rubava nella banca dove lavorava.

Un ricatto che non durerà molto. Buzzi lo uccide con 34 coltellate. Dopo pochi giorni viene arrestato: una macchia di sangue nella sua auto lo inchioda.

Condannato a 30 anni per omicidio, il 26 maggio 1983, grazie ad una buona condotta ottiene:

  • tre anni dopo la pena decurtata a 14 anni e 8 mesi.
  • nel novembre 1992 la libertà condizionata grazie all’indulto del 1991 e alla legge 353.

E nel 1998 la riabilitazione, grazie alla grazia concessa dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalvaro

Dei 30 anni previsti, ne fa solo 6 di carcere, e 2 in semilibertà, più 18 mesi in libertà condizionata.

E nel frattempo Buzzi, tra una laurea in Lettere e Filosofia e varie conferenze in carcere, è riuscito ad avviare una sua carriera imprenditoriale di tutto rispetto.

Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative

Nel 1985 Salvatore Buzzi fonda la Cooperativa 29 giugno, una società che, nel 2014, arriverà a fatturare 60 milioni l’anno e ad avere in organico oltre 1.200 dipendenti. Sarà solo l’inizio di una lunga carriera all’interno delle cooperative sociali.

Grazie al successo della sua prima cooperativa, Buzzi ottiene sempre più cariche e più cooperative, fino a diventare presidente del Consorzio Raccolta Differenziata di Roma, e “ras delle cooperative“.

Ma proprio dalla sua prima Cooperativa che scatterà l’inchiesta di Mondo di Mezzo, o altrimenti nota come Mafia Capitale.

Salvatore Buzzi e Massimo Carminati: la storia di Mafia Capitale

Già dal 2012 in molti avevano denunciato la presenza di alcune organizzazioni criminali a Roma, tra cui Lirio Abbate, oggi direttore dell’Espresso, autore di un’inchiesta sulla spartizione della capitale tra diversi gruppi criminali.

A seguito delle minacce rivolte al giornalista, grazie alle intercettazioni i ROS dei Carabinieri hanno arrestato il 2 dicembre Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, ex terrorista nero legato agli ambienti della criminalità organizzata dai tempi della Banda della Magliana. 

Scatta l’operazione Mafia Capitale, chiamata anche “Mondo di Mezzo” per via di un’intercettazione tra Massimo Carminati e Riccardo Brugia, ex NAR:

“È la teoria del mondo di mezzo compà. ….ci stanno… come si dice… i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo.”

Buzzi viene accusato di aver usato la sua Cooperativa per intascarsi ingenti quantità di denaro per sostenere se stesso e le attività dei suoi sodali, e di aver creato un sistema corruttivo per l’assegnazione immediata di appalti e finanziamenti pubblici, a cui Carminati partecipava come mediatore tra Buzzi e Agostino Gaglianone, costruttore di Sacrofano.

Dopo tre anni di processi, nonostante la richiesta di patteggiamento a 3 anni e 6 mesi, il tribunale ordinario di Roma condanna Salvatore Buzzi a 19 anni di reclusione per associazione a delinquere, e Massimo Carminati a 20 anni. Anche in appello vengono condannati rispettivamente a 18 anni e 8 mesi, e 14 anni e 6 mesi.

Solo in Cassazione la situazione cambia. Il 22 ottobre 2019 la Corte Suprema annulla l’aggravante mafiosa, e per Buzzi cadono le accuse di turbativa d’asta e corruzione. Due mesi dopo, Buzzi si ritrova agli arresti domiciliari, dopo 5 anni di detenzione in regime di Alta Sicurezza.

Anche dopo 5 anni Carminati torna libero, nel 2020, per scadenza dei termini di custodia cautelare.

Salvatore Buzzi e Massimo Carminati condannati in via definitiva. E ora?

Dal 2019 viene celebrato l’appello bis, che porta solo ad una riduzione delle pene generale e alla riconferma di alcuni capi d’accusa per Buzzi e Carminati. I legali provano a fare ricorso, parlando di:

“[…] una sentenza ingiusta e il trattamento sanzionatorio riservato a Salvatore Buzzi eccessivo.”

Ma il 29 settembre 2022 la condanna in appello a 12 anni e 10 mesi a Buzzi, e di 10 anni per Carminati, diventa definitiva.

Per entrambi la faccenda potrebbe essere giunta al termine. Carminati potrebbe usufruire delle misure alternative, come l’affidamento in prova ai servizi sociali, la detenzione domiciliare o il regime di semilibertà.

Nel caso di Salvatore Buzzi come una misura alternativa c’è solo il carcere, dato che dovrà scontare la pena residua di 7 anni e tre mesi, dopo un lungo periodo di carcerazione al 41 bis.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate