È italiano il cocktail più bevuto al mondo: ecco di quale si tratta

È un classico intramontabile degli aperitivi italiani. Il cocktail più bevuto al mondo è made in Italy, ecco di quale si tratta.

Non solo il cibo, ma anche le bevande e gli alcolici italiani sono apprezzatissimi nel mondo. Non c’è aperitivo che si rispetti senza uno dei nostri classici drink e cocktail, ormai famosi in tutto il mondo.

I Drinks International 2023, una classifica internazionale che si occupa di individuare i drink e cocktail più famosi e consumati al mondo, anche quest’anno ha inserito nella lista numerose creazioni italiane.

Non è difficile immaginare il perché; dissetanti e deliziosi, gli alcolici italiani sono tra i più aromatici e particolari al mondo, oltre che molto versatili. I classici intramontabili sono accompagnati da mille nuove varianti che ogni giorno i bartender mettono a punto per deliziarci.

La classifica dei Drinks International, seguendo le tendenze anno dopo anno, ha quindi individuato il drink più bevuto al mondo nel 2023. Siete curiosi di sapere qual è? Un indizio: è tutto italiano.

Italiano, amatissimo e aromatico: è il cocktail più bevuto al mondo secondo i Drinks International 2023

Il cocktail più bevuto al mondo vede i suoi natali in Toscana. Venne “brevettato” negli anni ’20 del Novecento niente meno che da un nobile toscano, il Conte Camillo Negroni, con l’aiuto del barista (Angelo Tesauro o Fosco Scarselli) del Caffè Casoni di Firenze.

Avrete già capito: il più bevuto al mondo e primo in classifica dei Drinks International è proprio il Negroni.

L’amato cocktail italiano è stato così definito ai Drinks International:

La quintessenza dell’aperitivo italiano è diventato onnipresente negli ultimi tempi, a ragione. Il Negroni è deciso e complesso, ma al tempo stesso vivace e brillante, con un colore meraviglioso. Ed è difficile farlo male, grazie alla semplice proporzione di parti uguali di gin, vermouth e Campari.

Composto da Gin, Bitter, Vermouth e la classica fettina di arancia, il Negroni si contraddistingue per il suo gusto deciso e amarognolo, ma mai banale.

Drinks International 2023: una classifica dal gusto in parte italiano

La classifica che i Drinks International hanno stilato per il 2023 prevede altri classici degli aperitivi italiani.

Una gran varietà di drink e cocktail nostrani figurano tra quelli scelti come migliori e più bevuti al mondo, ingredienti indispensabili per creare gusti inconfondibili e pervasivi.

Sono 50 le posizione della classifica, ma vediamo insieme quali altri drink si sono aggiudicati la top ten dei Drinks International:

  • 2 Old Fashioned. Composto da: angostura, soda, rye whiskey, ghiaccio, scorza d’arancia e una zolletta di zucchero.

  • 3 Margarita. A base di Tequila è un classico senza tempo.

  • 4 Espresso Martini. Composto da: kahlua, crema (o liquore) al caffè e vodka.

  • 5 Daiquiri. Succo di lime, rum bianco e sciroppo di zucchero ne fanno un cocktail dissetante e tra i più gettonati agli aperitivi.

  • 6 Martini Dry. Intramontabile classico a base di Martini.

  • 7 Whiskey Sour. Dal 1862 questo antico drink è un particolarissimo mix.

  • 8 Manhattan.

  • 9 Aperol Spritz. Un irrinunciabile aperitivo, gettonatissimo in ogni bar italiano che si rispetti. L’arancia non può mancare.

  • 10 Penicillin. Questa variante del Whiskey Sour prevede del whiskey scozzese, uno sciroppo di zucchero con zenzero e miele e un tocco dato dal suo creatore, Sam Ross: un tocco di torbato single malt di Islay.

Leggi anche: Il miglior liquore digestivo al mondo è italiano: ecco qual è

Cecilia Fiorentini
Cecilia Fiorentini
Articolista freelance e copywriter, sono nata nel 1994. Attenta osservatrice e molto curiosa, sono laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Genova. La mia passione per la cultura in tutte le sue accezioni mi ha portato a intraprendere il mio percorso accademico. Scrivo per passione e per missione. Ritengo che la cultura debba essere alla portata di tutti, sempre. Attualmente mi sto specializzando come SEO Copywriter per la cultura con relativi corsi di formazione. Ho collaborato con alcune realtà web-editoriali italiane per cui ho realizzato contenuti divulgativi. 
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