É simile all’orata ma può causare allucinazioni, ecco qual è il “pesce dei sogni”

Ci hanno detto che mangiare pesce fa bene, ma è sempre vero? Attenzione a quello che causa allucinazioni, anche detto "pesce dei sogni". Scopriamolo.

Ci hanno detto moltissime volte che mangiare pesce fa bene, ma è sempre vero?

In linea di massima la risposta a questa domanda è, ovviamente, affermativa. Tuttavia, dobbiamo segnalare una cosa che in molti non sanno: esiste un pesce, tipico di mar Mediterraneo e dell’Atlantico orientale, che causa allucinazioni visive ed uditive. 

Si tratta della salpa, un pesce che, a prima vista, potrebbe sembrare molto simile all’orata ma che, a causa dei suoi effetti decisamente allucinogeni, ha conquistato il soprannome di “pesce dei sogni”

Il pesce dei sogni può essere mangiato?

La domanda sorge spontanea: la salpa, o per meglio dire il pesce dei sogni, può essere mangiato? Ebbene sì.

Infatti, questo pesce viene pescato e servito in moltissimi ristoranti vicini al Mar Mediterraneo o alla costa orientale dell’Africa. In particolare, non è raro imbattersi in questa pietanza all’interno di rinomati ristoranti della Costa Azzurra, in Francia. 

Ma per quale motivo viene consumato se può provocare effetti allucinogeni?

La realtà è che nella maggior parte delle persone non avviene nulla dopo aver mangiato questo pesce. Tuttavia, alcune persone che potremmo definire “più sfortunate”, hanno segnalato di aver provato allucinazioni visive ed uditive davvero spaventose. 

Entrando in una sfera maggiormente tecnica, possiamo racchiudere tali effetti sotto il nome di ittioalleinotossismo. 

Con “ittioalleinotossismo” intendiamo un tipo specifico di intossicazione alimentare che si registra dopo aver mangiato questo pesce. 

Attenzione però: stando ai risultati di diverse analisi, sembrerebbe che non tutte le parti del pesce dei sogni possano provocare allucinazioni. Tuttavia, se uno sfortunato cliente si imbatte nelle parti sbagliate, i deliri possono essere un vero e proprio incubo. 

Ci sono state segnalazioni di intossicazioni da pesce dei sogni?

Sebbene possa sembrare un evento spaventoso, devi sapere che le segnalazioni per ittioalleinotossismo sono un numero davvero ristretto, a testimonianza del fatto che non tutti sperimentano le stesse reazioni avverse dopo aver consumato il pesce.

Eppure, alcuni dei casi che hanno segnalato allucinazioni visive ed uditive sono diventati davvero molto famosi. 

Il primo è stato registrato nel 1982 a Marsiglia, dove una famiglia ha mangiato la salpa alla brace alla quale non sono state tolte le viscere. Ebbene, coloro che avevano mangiato questo pesce sono stati assaliti da visioni di bestie feroci per le 10 ore successive. 

Allo stesso modo, sempre in Francia, è stato segnalato un secondo caso nel 1994 dove un uomo, dopo aver mangiato il “pesce dei sogni”, ha iniziato ad avere visioni, nausea e debolezza. Tuttavia, in quella situazione l’uomo pensò che andare a fare un giro in macchina fosse la soluzione giusta per riprendersi. 

Risultato? Dopo poco tempo iniziò a vedere mostri giganti assalire la sua auto e, di conseguenza, fu ricoverato in ospedale, dal quale uscì dopo 36 ore senza ricordare nulla. 

Infine, anche nel 2002 a Saint Tropez si verificò un caso simile. 

Insomma, l’effetto è chiaro: animali spaventosi che ci assalgono. Di conseguenza possiamo capire bene per quale motivo coloro che hanno sperimentato l’ittioalleinotossismo lo definiscono inquietante e spaventoso. 

Quale parte del pesce dei sogni provoca allucinazioni?

Se tutti mangiano il pesce dei sogni e solo qualcuno prova delle allucinazioni, è una parte specifica di questo pesce a provocarle? Ebbene, sembrerebbe di si. 

Infatti, secondo uno studio, il fegato e gli organi interni della salpa sono altamente tossici e, per questa ragione, possono provocare questi episodi. 

Inoltre, sembrerebbe anche che la tossicità cambi in base alle stagioni e, pertanto, il maggior numero di avvelenamenti si registra in autunno. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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