Ftse Mib: brutto schiaffo. Massima cautela per evitare danni

Il Ftse Mib cambia faccia e resta con il fianco scoperto dopo la doccia fredda di Fed e BCE.

La settimana si è chiusa con un’altra seduta negativa per le Borse europee che, dopo il netto calo di giovedì, hanno continuato a perdere terreno anche ieri.

Il Ftse100 e il Cac40 sono scesi rispettivamente dell’1,27% e dell’1,08%, seguiti dal Dax che ha contenuto la flessione allo 0,67%.

Ftse Mib: una brutta settimana

In rosso anche Piazza Affari che però si è difesa meglio degli altri mercati europei, con il Ftse Mib in calo dello 0,16% a 23.688 punti, dopo aver toccato nell’intraday un massimo a 23.814 e un minimo a 23.505 punti.

Negativo anche il bilancio settimanale, visto che l’indice delle blue chips nelle ultime cinque sedute ha ceduto il 2,43% rispetto al close del venerdì precedente.

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Nelle prime due sedute della settimana il Ftse Mib ha allungato il passo, spingendosi fino all’area dei 24.900.

Da questo top si è avuto un rapido ripiegamento che ha portato quasi 1.500 punti più in basso, con un test di area 23.500 e una chiusura a ridosso dei 23.700 punti.

Ftse Mib: Fed e BCE fatali. E ora?

L’appuntamento con la Fed e la BCE si è rivelato fatale per i mercati e anche il Ftse Mib ha accusato il colpo, rompendo al ribasso il trading range delle ultime settimane, delimitato alla base dai 24.200 punti e nella parte alta dai 24.800/24.850 punti.

Il segnale negativo delle ultime sedute è innegabile e, salvo improvvisi colpi di reni che riportino il Ftse Mib prontamente sopra i 24.000/24.200 punti, ha implicazioni negative di un certo peso.

La discesa dell’indice infatti dovrebbe proseguire e conferme in tal senso si avrà con una rottura confermata di area 23.500.

Al di sotto di tale soglia il Ftse Mib scenderà verso i 23.150/23.000 punti, persi i quali l’attenzione andrà rivolta ad area 22.500 prima e a quota 22.000 punti nella peggiore delle ipotesi.

Segnali di ripresa, come anticipato poc’anzi, si avranno solo con ritorni del Ftse Mib sopra i 24.000/24.200 punti.

Con la riconquista di tale soglia l’indice potrà rimettere nel mirino l’area dei 25.000 punti, la cui rottura aprirà le porte a ulteriori progressi.

Sopra i top di periodo il Ftse Mib potrà spingersi in avanti verso i 25.500 e i 26.000 punti.

Nell’immediato serve cautela per capire meglio quanta negatività potrà esprimere l’indice prima di tentare un recupero più o meno convincente, ma non è detto che ciò si materializzi già nelle prossime sedute.

I market movers in America e in Europa

Per la prima seduta della prossima settimana, sul fronte macro USA sarà diffuso l’indice Nahb che a dicembre dovrebbe calare da 33 a 31 punti.

In Europa il focus sarà sulla Germania dove è atteso l’indice IFO che a dicembre dovrebbe salire da 86,3 a 87,4 punti.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari si segnala Autostrade Meridionali che distribuirà la riserva straordinaria e staccherà un mega dividendo di 32 euro per ciascuna azione ordinaria.

Da seguire SeSa che alzerà il velo sui conti del primo trimestre dell’esercizio 2022-2023.

Lunedì prenderà il via l’aumento di capitale di Trevi Group che sarà realizzato tramite l’offerta di 79.199.228 nuove azioni ordinarie nel rapporto di 21 nuove azioni ogni 40, al prezzo unitario di 0,317 euro.

L’operazione si concluderà il 2 gennaio 2023 e i diritti relativi all’aumento di capitale saranno quotati fono al 27 dicembre.

Da lunedì saranno efficaci le revisioni di alcuni panieri a Piazza Affari: Banca Monte Paschi entrerà a far parte del Ftse Italia Mid Cap da cui uscirà invece Caltagirone.

Quest’ultimo entrerà nel Ftse Italia Small Cap insieme a Net Insurance, al posto di Banca Monte Paschi, Irce, IVS Group e Philogen.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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