Utility: regolazione positiva per la distribuzione elettrica

Le utility finiscono ancora sotto i riflettori, dopo la pubblicazione della regulation sulla distribuzione elettrica.

ARERA, l’Autorità di Regolazione per energia reti e ambiente, ha pubblicato nei giorni scorsi la regulation sulla distribuzione elettrica per il periodo 2024-2027.

Utility: regolazione per la distribuzione elettrica

Gli analisti di Equita SIM hanno raccolto in una nota le principali novità, evidenziando in primis come per la trasmissione elettrica, il RAB deflator per le tariffe 2024 è stato definito in via eccezionale pari al 5.9% rispetto al 4% circa atteso.

L’1,6% come deflatore stimato per il 2023 e il 4,2% come recupero one-off delle revisioni effettuate da Istat del valore del deflatore degli investimenti fissi lordi negli ultimi tre trimestri del 2022 e nel periodo 2020-2022.

Tra le novità c’è anche l’introduzione di output based incentives per gli investimenti effettuati nel 2024, i cui impatti andranno verificati con le società.

Saranno invece definiti in un secondo momento i criteri per il periodo 2025-2027. Da una prima lettura emerge che potranno essere eleggibili una ampia serie di investimenti che abbiano rapporto costi/benefici superiore a 1x (aumento resilienza della rete; riduzioni attese per interruzioni; integrazione fonti rinnovabili; minori perdite di rete; etc).

L’incentivo potrà essere accordato fino al 15% dei capex annui con una remunerazione pari al valore dei benefici lordi attesi per 2 anni consecutivi, con un cap del 13% del valore dell’investimento.

Gli analisti di Equita SIM stimano quindi un extra-ritorno massimo ottenibile dagli operatori pari al 2% del totale dei capex 2024 accordato per 2 anni.

Da segnalare anche gli incentivi per la cessione a Terna di porzioni di rete in alta tensione, e delle cabine primarie, gestite dai distributori.

L’incentivo è pari al 4% del costo storico rivalutato per operazioni chiuse entro il 2025 e del 3% entro il 2027.

Considerando che il premio è sul valore lordo rivalutato degli assets, si può stimare un premio del 7%-8% sulla RAB netta che verrebbe riconosciuto al distributore in caso di cessione.

Tra le novità, Equita SIM segnala anche la conferma della vita utile degli assets al fine degli ammortamenti e quindi il passaggio a un sistema Totex semplificato non ha portato impatti legati alla definizione della componente riconosciuta come opex e a quella come RAB ed ammortamenti.

I contributi pubblici ricevuti, non sono riconosciuti in RAB, ma saranno riconosciuti in tariffa con un cap pari al 10% del valore del contributo ricevuto rispetto all’attuale 8.6%.

Utility: il commento di Equita SIM

Secondo gli analisti di Equita SIM, il Regolatore conferma il proprio approccio friendly, riconoscendo una componente one-off che porta il RAB deflator 2023 (per le tariffe 2024) al 5,9%, contro la stima degli esperti intorno al 4%.

Inoltre, l’introduzione di output based incentives che potrebbero assicurare ritorni addizionali significativi è sicuramente positiva per il settore.

Le utility più esposte a Piazza Affari

Le società più esposte sono Acea, con il 28% dell’EBITDA, Enel con il 20% dell’EBITDA diluito dagli assets internazionali e 50% delle sole attività in Italia, A2A e Iren, rispettivamente con il 9% e il 7% dell’EBITDA.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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