Le elezioni in Russia

Se si voleva una conferma questa è avvenuta e nella maniera più chiara possibile, alle elezioni presidenziali in Russia Putin ha ottenuto l’87,32%.

Se si voleva una conferma questa è avvenuta e nella maniera più chiara possibile, alle elezioni presidenziali in Russia Putin ha ottenuto l’87,32% dei voti.

La Russia ancora una volta quindi ha detto a tutto il mondo che è un grande Stato, e se minacciata si scopre che è anche una grande nazione.

D’altronde da sempre lo sostiene anche il Prof. Barbero, probabilmente il più importante storico del nostro Paese, che in suo “storico” video pubblicato un paio di anni fa ed arrivato ad oltre un milione e trecentomila visualizzazioni ha ricordato che se c’è una cosa che la storia ha insegnato a tutti è “Mai invadere la Russia”.

Ed in effetti anche tutti noi che abbiamo solo studiato storia a scuola ricordiamo che chi ha provato ci ha lasciato le penne.

Sono poi stati gli stessi occidentali che ancora centinaia di anni fa, per raffigurare simbolicamente l’impero zarista utilizzarono la metafora dell’orso, il più grande carnivoro terrestre, ma oltretutto la metafora la trovo particolarmente azzeccata se pensiamo che l’orso è un animale che per diversi mesi all’anno va in letargo e quindi non è pericoloso, tuttavia … quando si sveglia … soprattutto se mamma orsa ha con sé la sua prole … meglio essere prudenti.

E rimanendo in tema di animali che simboleggiano gli Stati verrebbe finanche da ridere pensare che il galletto francese possa intimorire l’orso russo.

Macron minaccia l’invio di truppe? Sarei proprio curioso di vedere quanti francesi saranno disposti a sacrificare la propria vita per l’Ucraina. Evitiamo anche facile ironia sul fatto che Macron, come titola qualche media … mostra i muscoli.

Anziché lanciare anatemi nei confronti della Russia i governanti dei Paesi europei dovrebbero fare attenzione alla loro Unione europea, visto che le critiche a questo conglomerato di burocrazie stanno diventando sempre più pesanti, ultimamente poi …

Ormai Orban non usa più nemmeno le allusioni, le parole ora non lasciano adito ad interpretazioni, in un discorso il Presidente ungherese ha detto espressamente: Come ungheresi “siamo stati fregati, è tempo della rivolta” e per questo ha proposto “una marcia su Bruxelles per realizzare un cambiamento”.

Il Presidente ungherese inoltre ha promesso che “Non permetterà all’Unione europea di intaccare la libertà: l’Ungheria rimarrà libera e sovrana”.

Ed ancora riporto sempre i virgolettati “Le nazioni dell’Europa oggi temono per la loro libertà” minacciata “da Bruxelles” L’Ungheria rifiuta la guerra, è impegnata per la pace, ma dall’Ue riceviamo guerra, invece della pace”.

Parole che non posso far altro che condividere pienamente. Che ci vada Macron in persona a combattere. Noi vogliamo che i nostri figli vivano in pace.

Che Orban possa essere un “pericolo” per l’Unione europea è cosa nota, per questo l’establishment ha pensato di mettere in pista il solito personaggio burattino, il solito uomo d’affari prestato alla politica, che si schiera contro l’attuale Presidente.

Tal Peter Magyar marito dell’ex Ministro della Giustizia dell’attuale Governo che ha fondato il Movimento “Alzati ungherese”.

Chissà da chi sarà sovvenzionato.

Ma torniamo alla Russia. Come detto la situazione geopolitica ha determinato di fatto questo esito elettorale, era naturalmente molto probabile, per non dire scontato, che il popolo in momenti come questo si stringesse attorno al proprio Presidente.

Ma occorre anche riconoscere come l’esito elettorale sia anche figlio della grande risposta dell’economia russa alle sanzioni.

Personalmente ritengo che l’Occidente abbia fatto errori colossali, ma se dovessimo fare una classifica di questi errori, ritengo che senza dubbio al primo posto si debba mettere l’ipervalutazione totalmente sbagliata dell’esito delle sanzioni.

Io ritengo che i Paesi occidentali pensassero davvero che con sanzioni così risolute avrebbero portato la Russia sul lastrico, questo non è accaduto, assolutamente.

Ora i media mainstream cercano di giustificare la crescita economica russa parlando di economia di guerra, ma perché la stessa cosa non si è verificata nei Paesi europei? Dopotutto anche nei Paesi europei …

E poi questa novità, quella dell’economia di guerra, perché esce solo ora?

Non se ne è mai parlato prima, e soprattutto non si è mai evocata l’economia di guerra per gli Stati Uniti che dalla Seconda Guerra mondiale sono ininterrottamente impegnati in conflitti in giro per il mondo.

Anche la crescita dell’economia americana degli ultimi ottant’anni è dovuta all’economia di guerra?

Chiedo, è solo una domanda la mia.

Ed infine, da noi, in occidente, si è arrivati persino a contestare le politiche del Governo russo atte ad incrementare la natalità.

In Russia ormai da anni dal secondo figlio in poi le famiglie ricevono un importo di una certa consistenza, ma sono diverse le agevolazioni per le famiglie numerose, fra le altre quella maggiormente apprezzata riguarda i mutui agevolati.

Ebbene, da noi abbiamo sempre detto che la denatalità che continuiamo a riscontrare è quasi una piaga, ed allora cosa facciamo? Contestiamo un Paese che cerca di combattere questa piaga, un Paese che vuole continuare a difendere le proprie tradizioni?

Insomma per cercare di capire l’esito elettorale, dovremmo innanzitutto ricordare in quali condizioni era la Russia quando è iniziata l’era Putin, ed in quali condizioni è ora.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
781FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate