Guerra, Italia invia soldati in Romania per difesa lato Est

L’Italia rafforza il lato Est dei territori NATO e mentre la guerra va avanti, invia sostegni militari in Romania. Nel mentre si schiera la Corea del Nord.

Il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, ha comunicato che già da domani l’Italia andrà a rafforzare il lato Est dei territori NATO. L’esecutivo non resta a guardare e, mentre la guerra tra Russia e Ucraina va avanti, invia sostegni militari in Romania.

In questi giorni, il nostro Paese sta facendo sentire all’Ucraina, occupata dai soldati russi, la propria vicinanza. Nella giornata di oggi, infatti, il Premier Mario Draghi ha confermato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky la propria posizione nei confronti della Russia, appoggiando la sua estromissione dal sistema SWIFT e confermando di fornire all’Ucraina assistenza per difendersi.

Guerra, l’Italia invia ancora soldati in Romania per proteggere il lato Est della NATO

E proprio lo scorso venerdì 25 febbraio, il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi ha approvato un decreto che prevedeva lo stato di “preallerta” dei nostri militari, per essere a disposizione della NATO. 

I militari italiani dovrebbero partire per il rafforzamento ulteriore del lato est solo se ci sarà la “condizione di necessità”, ovvero, solo se la guerra dovesse mettere in pericolo i territori a Est della NATO

Ma già da domani le forze aeree italiane in Romania raddoppieranno. Il ministro della Difesa, infatti, ha dichiarato attraverso un Comunicato Stampa, che:

“Da domani l’Italia potenzierà la propria presenza in Romania raddoppiando il numero dei mezzi aerei già operanti nell’attività di airpolicing.”

Gli Eurofighter, in questo modo, passeranno da quattro a otto. I quattro velivoli militari raggiungeranno gli altri nella base di Mihail Kogalniceanu, di Costanza che si trova a Sud-Est del Paese.

Guerra, da domani l’Italia potenzierà la sua presenza in Romania. Le missioni dei militari 

Come dicevamo poc’anzi, l’Italia da domani invierà ulteriore supporto militare in Romania per provvedere al rafforzamento del fianco est dei territori NATO, “a seguito dell’inaccettabile e ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina“.

Ad oggi, il nostro Paese conta all’incirca 240 militari pronti in Lettonia, con ulteriori forze navali nella ‘Baltic Guardian‘, oltre che dodici velivoli in Romania e all’incirca 130 militari. Infine, nel Mediterraneo orientale sono presenti 235 soldati, 2 navi e un aereo per sorvegliare anche l’area del Mar Nero.

Il governo ha fornito assistenza all’Ucraina e ai territori della Nato, mettendo a disposizione altri 1.400 militari italiani dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, con altri duemila militari pronti.  La cosiddetta ‘Very high readiness joint task force‘, la forza di risposta rapida della NATO.

I nostri militari dovranno potenziare i diversi dispositivi dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, NATO.

In poche parole, i nostri uomini dell’Esercito, Marina e Aeronautica, dovranno: sorvegliare lo spazio aereo dell’Alleanza NATO, effettuare la sorveglianza navale nell’area Sud, rispettare la misura di Enhanced Forward Presence in Lettonia e rafforzare l’Est dei territori dell’Alleanza, come possiamo leggere sul sito della NATO:

“In particolare, aver rafforzato la presenza sul fianco est dell’Alleanza rappresenta un chiaro esempio della determinazione nell’assolvere la missione primaria di sicurezza collettiva dell’integrità territoriale euro-atlantica contro ogni possibile aggressione e minaccia, nonché di riaffermazione della coesione e della solidarietà tra i Paesi membri.”

Infine, i militari italiani dovranno svolgere missioni di Air Policing per sorvegliare gli spazi aerei dei territori dell’Alleanza NATO.

L’Italia fornisce anche mezzi ed equipaggiamenti! Entrerà in guerra?

Ma il nostro Paese non ha previsto solo l’impiego dei nostri militari per fornire aiuto all’Ucraina nella guerra contro la Russia di Vladimir Putin, ma anche la cessione di mezzi e di equipaggiamenti militari a titolo gratuito, non letali e per protezione.

Inoltre, il nostro Paese ha previsto la semplificazione per le procedure riguardanti tutti gli interventi di assistenza o per la collaborazione in favore dell’Ucraina e il potenziamento delle funzionalità e della sicurezza di uffici e personale all’estero.

Infine, è stata potenziata l’unità di crisi del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Per questa missione, autorizzata fino al 30 settembre dell’anno corrente, è stato previsto uno stanziamento di circa 170 milioni di €, autorizzato anch’esso fino al 30 settembre. 

L’Italia entrerà in guerra? Come è stato più volte riconfermato da Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO e da tutti i capi dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, né i militari né i mezzi della NATO potranno essere impiegati nella guerra attualmente in atto tra Russia e Ucraina

I nostri militari saranno coordinati dal Comando supremo alleato in Europa. Sappiamo, inoltre, che il numero dei militari di rinforzo è stato elevato a duemila, qualora dovesse arrivare la richiesta da parte della NATO per un ulteriore potenziamento o per assicurare la rotazione delle forze ad alta prontezza, le Immediate follow-on forces group-Iffg.

Sarà il Generale Figliuolo, che abbiamo già conosciuto ampiamente durante l’emergenza epidemiologica, a coordinare le missioni dell’esercito. Figliuolo, da quanto è stato dichiarato dal Sottosegretario al Ministero della Difesa Giorgio Mulè, non interverrà direttamente sul campo poiché là saranno presenti i comandanti dei diversi contingenti.

Il ruolo di guida del Comando operativo di vertice interforze sarà prettamente logistico e dovrà assemblare le truppe. 

Guerra, oltre alla Cina, anche la Corea del Nord appoggia la Russia

Dopo la Cina, che ha criticato il comportamento degli Alleati per le forti sanzioni imposte alla Russia, un’altra potenza ha preso posizione sulla guerra in atto tra Russia e Ucraina. La Corea del Nord di Kim Jong Un, infatti, appoggia Mosca. 

Sembra, però, che entrambe (Cina e Corea del Nord) non puntino il dito sull’Ucraina, o gli Alleati della NATO, ma rivolgano lo sguardo un po’ più a ovest, negli Stati Uniti. 

Secondo il leader nordcoreano, infatti, tale guerra è stata causata dalla politica “egemonica ed arbitraria” degli USA; Washington avrebbe ignorato le richieste legittime avanzate dalla Russia sulla sicurezza

Questo è quanto si legge da un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri nordcoreano, che prosegue criticando il comportamento degli States, secondo cui:

“cercano di imbellire le loro ingerenze negli affari interni degli altri come giusto impegno per la pace e la stabilità nel mondo, mentre denunciano senza motivo le misure di autodifesa adottate da altri per la propria sicurezza nazionale come ‘ingiustizie e provocazioni’.”

Il comunicato proveniente da Pyongyang si conclude affermando che “i giorni in cui gli Stati Uniti regnavano sono finiti.” Dobbiamo davvero iniziare a temere una Terza Guerra Mondiale nel cuore dell’Europa?

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