Russia e Cina, stanno vincendo loro?

Quando sono state annunciate le sanzioni nei confronti della Russia qualche voce contraria si era ascoltata.

Quando sono state annunciate le sanzioni nei confronti della Russia qualche voce contraria si era ascoltata, ma naturalmente era stata subito silenziata.

L’obiezione più ricorrente era che agendo in quel modo avremmo “spinto Mosca nelle braccia della Cina”, utilizzo questa frase fra virgolette perché si tratta di una citazione.

Infatti queste parole sono state pronunciate dall’allora capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Esteri della Camera, sono state pronunciate soltanto due anni fa, e precisamente nel febbraio del 2022, all’indomani della operazione speciale, ma politicamente si tratta di una era geologica fa, quando Fratelli d’Italia era ancora un partitino, e soprattutto era l’unico partito, assieme ad Italexit, all’opposizione del Governo Draghi.

Ovviamente il web è impietoso, normalmente i video non vengono cancellati, quindi se qualcuno vuole può tutt’ora ascoltare quella dichiarazione, la si trova sul sito del Sole 24 Ore.

Ma non solo, in quel video Delmastro non si è limitato a dire che con le sanzioni avremmo spinto la Russia fra le braccia della Cina, ma sempre in quel video, si augurava di, riporto ancora le sue parole: “guadagnare la Russia a una pace secolare con l’Occidente che consenta a Russia, più Occidente, di avere autonomia strategica, economica ed energetica per affrontare il vero competitor del terzo millennio che è la Cina”.

Ebbene oggi, che Delmastro è sottosegretario al Ministero della Giustizia se si azzardasse a fare una simile dichiarazione, che è una semplice dichiarazione di buonsenso, dicevo se si azzardasse a fare una simile dichiarazione sarebbe immediatamente defenestrato dalla sua Segretaria di Partito.

Ipotizzare per la Russia di avere un’autonomia strategica, economica, ed energetica per affrontare il vero competitor del terzo millennio che è la Cina, oggi, per la sua Segretaria di Partito e Presidente del Consiglio è un’idea equivalente ad una bestemmia, soltanto ad ipotizzarla si commette un peccato mortale.

Questo fatto, naturalmente una piccola cosa, ma cosa vi fa sovvenire? Personalmente mi fa sovvenire che queste persone che oggi sono al Governo, sanno perfettamente quale sarebbe il buonsenso, ma semplicemente, dato che sono al Governo e soprattutto vogliono restarci, oggi o tacciono, o dicono l’esatto contrario.

Naturalmente Delmastro non aveva detto nulla di profetico, aveva espresso solo un’opinione di buonsenso, era del tutto evidente che le sanzioni verso la Russia avrebbero spinto Mosca verso Pechino, cosa che ovviamente è accaduto.

Ed oggi  il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi   nella tradizionale conferenza stampa annuale, durante la sessione del Congresso del Popolo, lo ha ribadito in maniera risoluta dicendo che fra Pechino e Mosca, riporto le sue parole «è stato creato un nuovo paradigma per le relazioni tra due grandi Paesi».

Ma non si è fermato lì, sentite anche cosa ha detto ancora Wang Yi La «grande fioritura della fiducia reciproca e delle cooperazione sotto la guida strategica dei presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping» ha portato l’interscambio nel 2023 a quota 240 miliardi di dollari.

«Il gas naturale russo entra nelle case dei cinesi, mentre le automobili prodotte in Cina corrono sulle strade della Russia». 

E le parole al miele pronunciate da Wang Yi nei confronti della Russia stridono invece con quelle al vetriolo che il Ministro degli Esteri cinese ha invece riservato agli Stati Uniti.

State a sentire:

«A Washington dicono una cosa e ne fanno sempre un’altra, dov’è sta la loro credibilità? 

Con la loro ossessione verso di noi, gli Stati Uniti si faranno male da soli».

Wang ha ricordato che fra gli Stati Uniti e la Cina «il rapporto è critico per il benessere dei due popoli e per il futuro dell’umanità e del mondo». Ma non si è fermato qui, secondo il Ministro degli esteri cinese la Cina e la Russia riusciranno a «spezzare l’unilateralismo e il protezionismo degli Stati Uniti».

Precisando che «il Sud globale non è più una maggioranza silenziosa, ma ha la forza per riformare l’ordine internazionale».

E ha concluso con un’espressione molto colorita, «non sarà più accettato che alcuni Paesi siedano al tavolo e altri siano nel menù».

Ah, naturalmente non poteva concludere senza un accenno molto duro nei riguardi della crisi di Taiwan, sentite: «Chiunque sull’isola di Taiwan cerchi di ottenere l’indipendenza sarà inevitabilmente liquidato dalla storia».

Insomma quel termine “sarà inevitabilmente liquidato” fa scorrere un brivido lungo la schiena.

Ed allora tornando all’inizio del video tutto ciò, era più che prevedibile, era evidente che sarebbe andata in questo modo, due anni fa, non lo diceva solo Delmastro, lo ribadivano tutti coloro che si ostinavano ad utilizzare, non dico neppure il cervello, mi limito a dire il buonsenso.

Invece ci siamo schierati dalla parte sbagliata, ma quello che chiedo a voi è, il mondo occidentale è evidente che si sia incamminato in una via che termina in un burrone, ma siamo ancora in tempo a fermarci e fare un dietro front?

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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