Abbattere l’orso che ha ucciso il runner in Trentino è giusto?

L'orso che ha ucciso il runner pagherà con la vita. Ma è giusto abbattere un orso per ottenere giustizia? Scontro tra istituzioni e ambientalisti.

L’orso che ha ucciso il runner in Tentino sarà abbattuto, ma è davvero giusto procedere in questa direzione per fare giustizia ed evitare che una tragedia simile si ripeta? Le istituzioni e gli animalisti sono ancora alle prese con un braccio di ferro, ma la decisione è ormai stata presa. Ecco i diversi punti di vista.

Abbattere l’orso che ha ucciso il runner in Trentino è giusto?

Prima di analizzare i punti di vista ripercorriamo la vicenda. Andrea Papi, giovane runner di 26 anni, è stato ucciso da un orso il giorno 5 aprile 2023. La sua morte ha scioccato la comunità di un piccolo paese nella Val di Sole. Nelle zone boschive della provincia di Trento non è difficile imbattersi in animali selvatici, tra cui gli orsi.

La morte del ragazzo è stata affrontata da varie testate giornalistiche, tra cui la nostra, e continua ad occupare le prime pagine e le aperture dei telegiornali. Dopo il decesso di Andrea Papi si è riaperto il dibattito tra le istituzioni (e in parte gli abitanti della Val di Sole) e gli animalisti. Da una parte ci sono coloro che vogliono abbattere l’animale responsabile del decesso del 26enne; dall’altra, invece, ci sono coloro che vorrebbero salvare l’orso.

Il dado ormai è tratto e con altissima probabilità non si tornerà indietro: l’orsa Jj4 sarà uccisa.

Il punto di vista delle istituzioni

Passiamo adesso all’analisi dei punti di vista ed osserviamo prima la posizione di coloro che sono favorevoli all’uccisione dell’orsa. 

Molti cittadini, familiari e amici della vittima ed istituzioni, hanno optato per la soluzione più semplice di tutte: far fuori l’assassino (non importa se questo sia un animale). Abbattere Jj4 significherebbe in qualche modo fare giustizia e vendicare la morte di Andrea Papi.

Al di là della semplice retorica, a motivare una decisione così drastica, vi è la paura che questa tragedia possa ripetersi. Nei boschi della Val di Sole vivono centinaia di orsi e, in molte città, questi rappresentano una vera e propria minaccia dato che si spingono anche nelle aree urbane. Secondo i cittadini, questi animali sono stati messi volontariamente nei boschi per favorire la loro riproduzione e farli vivere nel loro habitat.

Iniziare a decimare orsi, dunque, sarebbe una soluzione rapida al problema.

Il punto di vista degli animalisti

Gli animalisti la pensano diversamente e prima di esprimere il proprio punto di vista citano la legge. Come si legge in un comunicato diffuso dal sito Legambiente:

“La delibera del presidente Fugatti viola le norme nazionali e internazionali sulla tutela della fauna specialmente protetta e interpreta in maniera estensiva la possibilità prevista dal PACOBACE di intervenire con azioni di controllo volte a risolvere i problemi e/o limitare i rischi connessi alla presenza di un orso problematico, poiché non spetta alla provincia decidere il tipo di intervento“.

Poi hanno aggiunto:

“Quello che veramente occorre è di mettere in campo interventi gestionali condivisi rispettando leggi e normative fatte appositamente per tutelare cittadini e fauna selvatica“.

Legambiente sostiene che non è giusto uccidere un orso per il fatto di essere un orso e comportarsi come tale, ancor più grave è poi uccidere un orso per ottenere vendetta.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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