La classifica dei 10 Paesi con più autovelox, Italia top in Europa: ecco quanti sono

Nela classifica dei Paesi con più autovelox l'Italia si piazza prima in Europa: i comuni che incassano di più dalle multe e la nota del Codacons.

I recenti casi di danneggiamento dei misuratori di velocità avvenuti nel Nord Italia hanno riportato all’attenzione mediatica la questione dei numerosi autovelox disseminati lungo le strade italiane, tanto che l’Italia detiene il record europeo nella classifica dei Paesi con più autovelox.

Molti cittadini, tuttavia, più che strumenti volti ad aumentare la sicurezza stradale, li reputano dei mezzi per far cassa dei Comuni: anche il Codacons, pur criticando con forza gli atti vandalici, mette in guardia sulle numerose multe mentre il Ministero dei Trasporti lavora a una direttiva per rendere più equilibrata la materia in tema di limiti di velocità.

La classifica dei Paesi con più autovelox

L’Italia è il Paese in Europa che conta il maggior numero di autovelox lungo le sue strade: secondo le stime sono circa 11.130 gli apparecchi di rilevazione automatica della velocità – sia fissi che mobili – lungo tutta la penisola.

Esaminiamo dunque la classifica europea, con l’avvertenza che i dati si riferiscono ad alcuni mesi fa, quindi in alcuni casi possono essere maggiori in quanto il numero degli autovelox di solito aumenta con il passare del tempo:

10) Finlandia – 1097

9) Repubblica Ceca 1274

8) Austria 1467

7) Spagna 2219

6) Svezia 2.417

5) Belgio 3.051

4) Francia 3.688

3) Germania 4.675

2) Gran Bretagna 7.652

1) Italia 11.060

Balza subito agli occhi la notevole differenza tra il numero degli autovelox installati lungo le strade italiane e gli altri Stati europei, perfino rispetto a quelli come la Gran Bretagna e la Germania che si piazzano sul “podio” di questa particolare classifica.

Un numero che teoricamente dovrebbe far piazzare l’Italia tra i Paesi con un minor numero di incidenti stradali, dato che lo scopo dei rilevatori di velocità è quello di prevenire gli incidenti stradali come conseguenza di una diminuzione della velocità. Tuttavia, l’Italia si piazza nella media europea. In realtà, in base a una recente classifica si hanno minori numero di vittime sulla strada si trovano a Malta, seguita dalla Svezia e dalla Danimarca (22).

Più autovelox, più sanzioni

I recenti fatti di cronaca, con il danneggiamento di vari autovelox lungo le strade del nord Italia, ha portato di nuovo all’attenzione mediatica la relazione, a dir poco complicata, che hanno gli italiani con i rilevatori di velocità. In molti casi considerati come strumenti utili a far cassa per i Comuni, più che strumenti di sicurezza stradale.

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2022 le principali 20 città italiane hanno incassato un totale di 75.891.968 euro grazie alle sanzioni elevate tramite autovelox, con una crescita del +61,7% rispetto ai 46.921.290 euro di proventi registrati dalle stesse amministrazioni comunali nel 2021. Il primato spetta a Firenze, seguita da Milano, Genova e Roma.

Il monito del Codacons

Di recente sulla questione si è anche pronunciato il Codacons:

Quanto sta accadendo in questi giorni in Italia sul fronte degli autovelox attesta l’esasperazione dei cittadini che si sentono tartassati e braccati dalle multe stradali e dal moltiplicarsi delle postazioni per il controllo della velocità, ma non condividiamo atti di illegalità come quelli di chi distrugge e smantella gli autovelox – spiega il presidente Carlo Rienzi – Chi supera i limiti di velocità, mettendo a rischio la propria vita e quella altrui, va sanzionato con la massima severità, ma i comuni, dal canto loro, devono perseguire la sicurezza stradale e garantire l’incolumità degli automobilisti attraverso un uso più accorto degli autovelox, troppo spesso installati al solo scopo di far cassa e utilizzare i cittadini come bancomat.

L’associazione in difesa dei consumatori snocciola anche alcuni dati significativi:

Il comune di Cavallino, ad esempio, ha visto gli introiti passare da zero del 2021 ai 2.520.121 euro del 2022 grazie all’apparecchio di rilevazione della velocità installato sulla statale 16 Lecce-Maglie.
Ci sono poi i casi anomali di alcune strade, come la statale 372 “Telesina”, disseminate di postazioni autovelox, con limiti di velocità che sono stati modificati nel tempo creando confusione tra gli automobilisti e portando ad una raffica di sanzioni.

La direttiva in arrivo

Intanto, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta lavorando a una direttiva in grado di “bilanciare” la questione della sicurezza – che resta ovviamente la priorità – con le esigenze dei cittadini, evitando che percepiscano questi importanti strumenti come delle forzature, con il rischio di un effetto contrario rispetto alle intenzioni. In particolare, come spiega una nota del ministero guidato da Matteo Salvini, “sta lavorando a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani e come stabilito dall’articolo 142 comma 2 del codice della strada”.

Vera Monti
Vera Monti
Giornalista pubblicista e precedentemente vice- presidente di un circolo culturale, scrivo di arte e politica - le mie grandi passioni - su varie testate online cercando sempre di trattare ogni argomento in tutte le sue sfaccettature. Ho intervistato vari personaggi della scena artistica nazionale e per Trend online mi occupo principalmente di politica ed economia
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