Bonus elettrico, proroga di Draghi! Novità decreto energia

Proroga del doppio bonus elettrico in bolletta luce, per tutto l'anno 2022. Il decreto energia di Draghi introduce novità importanti per risparmiare. Eccole!

Arriva il nuovo decreto energia da parte del Governo, con la proroga del bonus elettrico per tutto l’anno in corso. Il bonus sociale spetta per la luce ma non solo. Anche gas e acqua infatti rientrano nei contributi per abbattere i costi del caro bollette.

Il cosiddetto decreto energia è arrivato il 18 febbraio, per far fronte a quella che è diventata una vera e propria emergenza. In tante famiglie italiane, soprattutto quelle più numerose, in pratica il pagamento della bolletta bimestrale equivale ormai a un secondo affitto di casa!

L’urgenza riguarda le famiglie ma non solo. Le imprese ormai sono in ginocchio, dal momento che, con il rincaro dei prezzi dell’energia, il caro carburante, l’inflazione e l’aumento delle materie prime, è praticamente impossibile riuscire a far quadrare i conti.

Il primo trimestre del 2022 dunque vede stanziati 5,5 miliardi di euro e senza la necessità dello scostamento di bilancio. 

Si decide infatti di intervenire sui costi fissi, tagliando dunque gli oneri di sistema e l’Iva dalle fatture di fornitura elettrica.

In altri termini, il budget a disposizione serve a eliminare le spese legate ai cosiddetti costi fissi, in maniera tale da dover pagare solo i costi variabili ovvero quelli legati al consumo effettivo di materia prima.

Bonus elettrico, ultim’ora: il decreto energia di Draghi

Sostanzialmente, il bonus elettrico di cui poter beneficiare, si concretizza in:

  • Bonus per il disagio economico
  • Bonus per il disagio fisico

Vedremo, nel seguito dell’articolo, se tra l’altro è possibile conciliare l’uno con l’altro.

Le novità riguardanti il decreto appena varato confermano la proroga per alcune misure già adottate, fino a oggi vale a dire:

azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW.

Lo stesso avviene per quanto concerne le aliquote superiori a questa potenza, ad esempio per consentire l’illuminazione pubblica oppure la ricarica delle auto elettriche.

Previste anche la riduzione dell’Iva al 5%, per quanto riguarda la fornitura di gas e degli oneri sociali.

C’è inoltre la possibilità di usufruire del credito d’imposta, per quanto riguarda le aziende energivore e gasivore (sono quelle che per funzionare hanno bisogno necessariamente di grandi quantità di elettricità oppure di gas).

Dal Governo inoltre arriva la conferma nonché il rafforzamento del bonus sociale, per quanto concerne la popolazione dei più bisognosi.

Qui a seguire, vediamo in cosa consiste e come funziona sia il bonus elettrico per disagio economico che quello previsto per il disagio fisico.

Cos’è il bonus elettrico per disagio economico

Questa tipologia di bonus consiste in uno sconto in fattura diretto, sia per quanto riguarda la fornitura dell’energia elettrica che di quella di gas naturale.

La tipologia di sconto è differente. Infatti, per quanto riguarda la bolletta luce, lo sconto minimo previsto è di 125 euro in fattura e si tratta di un importo che man mano può aumentare, in base all’Isee o ad altri requisiti.

In riferimento al gas invece, lo sconto si concretizza nel decurtare il 30% dal totale della fattura addebitata.

Ci sono ovviamente dei requisiti da rispettare, sia per quanto riguarda il beneficiario della misura sia da parte dell’azienda fornitrice.

Nella fattispecie:

Requisiti del richiedente. Chi desidera beneficiare del bonus elettrico per disagio economico, deve innanzitutto intestare a se stesso un contratto di fornitura di materia prima, che si tratti di luce per l’appunto, di gas oppure di acqua, a uso domestico.

Deve inoltre fornire il proprio Isee aggiornato e in corso di validità, che non deve essere superiore alla soglia di reddito massima ammessa al beneficio ovvero poco più di 8 mila euro annui. Nel caso in cui in famiglia siano presenti almeno quattro figli, allora l’indicatore dell’Isee può innalzarsi a 20 mila euro.

Chi percepisce il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza può beneficiare anche del bonus sociale per l’abbattimento dei costi in bolletta.

È importante specificare che la fornitura deve risultare attiva, al momento della domanda, o al massimo sospesa per morosità.

Requisiti del fornitore. L’operatore col quale si sottoscrive il contratto di erogazione della materia prima in questione deve assicurarsi che l’intestatario del contratto sia uno dei componenti del nucleo familiare, così come riportato dalla DSU. La fornitura inoltre deve essere in esclusiva a uso domestico e risultare attiva, al momento della stipula del contratto. 

Anche per quanto riguarda la fornitura di gas valgono le stesse condizioni, specificando che l’utilizzo del gas va a favore della produzione di acqua calda sanitaria oppure di cottura per i cibi. Va da sé che anche il contratto per l’erogazione dell’acqua potabile, deve essere rivolto a un tipo di utenza domestica e risultare già attiva, per poter richiedere il bonus sociale.

Bonus elettrico Isee, come funziona

Il bonus elettrico per le utenze spetta ai nuclei familiari con Isee non superiore a 8.265 euro. Solo per chi ha almeno quattro figli, l’indicatore del reddito sale a 20 mila euro annui.

La novità, che è in vigore a partire dallo scorso anno 2021, è che il bonus sociale va praticamente “in automatico”, nel momento stesso in cui si presenta l’attestazione Isee in corso di validità.

Infatti, nel momento stesso in cui viene inviata, in autonomia o tramite intermediari come Caf o commercialista, il bonus elettrico viene concesso senza bisogno di richiederlo e si trova direttamente presente in fattura, in forma di sconto sul totale da pagare.

L’unico vincolo consiste nel fatto che è possibile concedere un solo bonus, per quanto riguarda ogni singola utenza. Quindi se si dispone di un bonus per l’elettricità, non sarà possibile cumularne un altro. È possibile invece ricevere un bonus per il gas e un altro relativo all’acqua potabile.

Si tratta del cosiddetto vincolo di unicità.

A questa disposizione generale, va in deroga la possibilità invece di cumulare al bonus per disagio economico, anche quello previsto per il disagio fisico.

In altri termini, solo chi convive con una persona affetta da gravi patologie, che richiedono l’uso di apparecchiature elettromedicali, può richiedere entrambi i bonus, perché risultano essere cumulabili.

Bonus elettrico per disagio fisico

Il bonus elettrico per disagio fisico spetta invece a tutte quelle famiglie in cui è presente una persona che, per la sua stessa sopravvivenza, dipende dal funzionamento di apparecchi elettromedicali, come ad esempio: 

  • ventilatori polmonari
  • polmoni d’acciaio
  • apparecchiature per la dialisi
  • l’emodialisi. 

A quanto ammonta il bonus elettrico per disagio fisico?

Gli importi partono da un minimo di 189 euro al mese, per un consumo entro i 600 kwh all’anno, per un contratto di 3 Kw di potenza (quello più comune, a uso domestico). Si passa poi a 311 €, fascia media tra 600 e 1200 kWh all’anno, fino ad arrivare a 449 €, fascia massima oltre 1200 kWh all’anno

Per accedere a questa agevolazione, la procedura non è automatica, come avviene invece per il bonus elettrico per disagio fisico.

Motivo per cui, il diretto interessato, tramite familiare oppure intermediario, deve presentare la propria domanda per l’ottenimento del bonus, presso l’ufficio competente del proprio comune oppure un Caf.

È indispensabile, ai fini dell’accoglimento della domanda, disporre del contratto di fornitura di energia elettrica, stipulato con il proprio fornitore. Inoltre, per far sì di non ricevere il minimo indispensabile come contributo, è necessario farsi rilasciare dall’Asl un certificato per attestare il tipo di macchinari necessari, la quantità e il numero di ore di cui si ha bisogno giornalmente, per le proprie cure domiciliari.

Risparmiare in bolletta: i consigli Enea

In questo articolo, abbiamo presentato le novità del decreto energia di Draghi, per contrastare l’aumento dei costi in bolletta, nonché la proroga per il bonus sociale, rivolto ad alcune categorie di cittadini, con specifici requisiti.

Ora proponiamo alcuni consigli per risparmiare in bolletta, pubblicati ufficialmente dall’Enea.

Si tratta dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha provveduto a diramare un elenco di utili accorgimenti, per cercare di risparmiare il più possibile nella bolletta della luce.

Si tratta di suggerimenti utili e veloci, spesso sottovalutati perché ormai fanno parte di abitudini radicate e comportamenti errati ma che invece possono essere di aiuto per contrastare l’aumento dei prezzi che ormai si è abbattutto sull’intera popolazione.

Ecco l’elenco

  • cambio le lampadine
  • coibentazione
  • isolamento del tetto o soffitti
  • sostituzione infissi
  • uso di acqua calda limitato
  • elettrodomestici di classe A
  • ciabatte multipresa con interruttore per spegnere tutti gli apparecchi in stand by
  • spegnimento di ogni luce se non necessaria
  • impianti fotovoltaici e pannelli solari
  • manutenzione costante degli impianti
  • temperatura costante in casa
  • termosifoni da limitare a poche ore al giorno
  • persiane e tapparelle sempre chiuse durante la notte
  • termosifoni non coperti da tende
  • diagnosi energetica e Ape
  • utilizzo di termostati e impianti di regolazione
  • valvole termostatiche
  • sistemi di contabilizzazione di kwh o metri cubi
  • caldaia a condensazione
  • frigorifero e freezer sbrinati e sempre piene, non fosse altro che di bottiglie di acqua

Per l’approfondimento di ogni singolo consiglio qui riportato, si rimanda all’articolo dedicato ai migliori consigli Enea per il risparmio energetico.

Vale la pena ricordare che, a partire dal mese di marzo, sarà possibile avvantaggiarsi di un’ulteriore agevolazione per il pagamento delle bollette legate alle utenze domestiche ovvero la rateizzazione in 10 rate, in particolare per quanto concerne le forniture di luce e gas.

Un altro modo per alleggerire il carico dalle spalle dei cittadini, che in tal modo possono spalmare la spesa sul budget mensile di quasi un anno di tempo.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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