Digiuno intermittente, per quante volte a settimana si può praticare? Ecco la risposta

La nuova frontiera dei regimi alimentari è il digiuno intermittente, ma quante volte a settimana si può praticare? Ecco la risposta nel dettaglio.

La bella stagione sta per arrivare e già tutti sono alla ricerca di metodi sani, facili e veloci per prepararsi a sfoggiare un fisico tonico e perfetto. Esistono numerose diete e ognuna ha obiettivi diversi: ci sono quelle vegane, etiche, vegetariane ma anche quelle che si concentrano sulla riduzione dell’appetito, sul digiuno e sulla riduzione di calorie, carboidrati o grassi. Ma qual è la dieta migliore? In realtà non ne esiste una migliore e una peggiore, così come non esiste un regime alimentare universale. Naturalmente il consiglio è quello di affidarsi a un esperto che aiuti a perdere qualche chilo. Oggi, per perdere peso, è sempre più diffuso il cosiddetto “digiuno intermittente”: ma quante volte a settimana si può fare? Ecco chiarito ogni dubbio.

Digiuno intermittente, per quante volte a settimana si può praticare?

Tutti sono alla ricerca del fisico perfetto. Dalla dieta chetogenica, alla vegetariana passando per il digiuno intermittente: ogni regime alimentare studiato da esperti in base alle esigenze del soggetto può apportare importati benefici all’organismo. Non solo la perdita di peso: organizzare una dieta sana ed equilibrata aiuta l’organismo a stare meglio. Lo stesso vale nel caso del digiuno intermittente: studi scientifici, infatti, ne hanno evidenziato pro e contro. Oltre alla perdita di peso e al miglioramento della salute metabolica, tuttavia, non vanno sottovalutati i rischi (in caso di uso insistente e troppo radicale). Sicuramente, quando si segue un regime alimentare ristretto, è opportuno affidarsi a personale qualificato che meglio indirizza le nostre scelte.

Molti studi hanno evidenziato che il digiuno intermittente può aiutare a perdere peso, migliorare la salute del cuore, stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e, secondo alcuni, favorisce persino il ringiovanimento cellulare.

Tuttavia, vanno valutati anche i rischi che il digiuno intermittente può provocare. Tra questi:

  • affaticamento

  • mal di testa

  • irritabilità

  • aumento dell’ansia

Insomma, se si sceglie di intraprendere il digiuno intermittente è bene prestare attenzione anche alle possibili conseguenze.

In cosa consiste il modello alimentare del momento? Prevede l’astensione dall’assumere cibo per un periodo di tempo che tra le 12 e le 40 ore, a seconda della tipologia di dieta intermittente che si osserva. Viene indicato di massima cosa mangiare e, in particolare, quando mangiare e in quali quantità (sia per quanto riguarda i cibi solidi sia per le bevande zuccherate, compresi i succhi di frutta e le centrifughe).

Nei  giorni di digiuno è possibile bere acqua, caffè non zuccherato e altre bevande senza calorie. Ma per quanti giorni a settimana può essere praticato? Secondo i nutrizioni, il modello prevede 5 giorni di digiuno intermittente da ripetere ogni sei mesi.

Digiuno intermittente, ecco per quanti giorni a seconda della tipologia

Lo abbiamo detto, esistono diversi tipi di digiuno intermittente. È possibile optare per il digiuno a tempo limitato che prevede un digiuno ogni giorno per 12 ore o più, per poi consumare cibo nelle altre ore della giornata. Non si mangia, per esempio, dalle 21 alle 09 del mattino successivo.

L’altro metodo, forse il più praticato, è il metodo 16/8, che prevede un digiuno giornaliero di 16 ore, con altre 8 ore a disposizione per mangiare (e si possono fare dai 2 ai 3 pasti).

Poi c’è il Metodo 5:2, che prevede di mangiare normalmente 5 giorni della settimana, mentre nei restanti 2 l’apporto calorico è limitato a 500-600 kcal.

Alcuni, invece, praticano il modello alimentare Eat Stop Eat  con un digiuno di 24 ore una o due volte alla settimana. Più restrittivo ancora è il digiuno a giorni alterni che prevede di digiunare 3 o 4 giorni a settimana.

Quale scegliere?

Come abbiamo appena visto, esistono diverse tipologie di digiuno intermittente, ma qual è la scelta migliore?

In realtà la scelta va fatta in relazione alle diverse esigenze individuali dei soggetti e sulla base di specifiche valutazione degli esperti.

La frequenza del digiuno varia in relazione a diversi fattori, tra cui obiettivi di salute personali e di perdita di peso, ma anche in base a come il corpo reagisce al digiuno. In consiglio è quello di rivolgersi a un professionista prima di imbattersi in un nuovo regime alimentare.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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