Il metodo sorprendente per limitare l’accesso ai porno: ecco il Paese pronto a introdurlo

Troppi bimbi e adolescenti esposti precocemente a contenuti pornografici sul web: ora il riconoscimento facciale serve per limitare l'accesso al porno

Se togliessimo tutti i siti porno da internet, ne resterebbe solo uno e si chiamerebbe ridateci i porno!” disse una volta il dottor Cox, uno dei protagonisti di Scrubs, serie pilastro dei primi anni 2000. E mai frase fu più attuale.

Eppure, in un’era digitale in cui i giovani sono sempre più incollati agli schermi dei propri smartphone e PC, diverse ricerche dipingono un quadro desolante in ambito di accesso precoce ai contenuti pornografici e all’impatto che questi possono avere su menti in fase di sviluppo.

Il Regno Unito sta prendendo provvedimenti seri in questa direzione, considerando l’implementazione di tecnologie avanzate come il riconoscimento facciale per limitare l’accesso dei minori al porno. Vediamo cosa sta succedendo.

Presto il riconoscimento facciale per limitare l’accesso al porno ai minori

Nel tentativo di affrontare una delle sfide più pressanti dell’era digitale – proteggere i minori dall’esposizione a contenuti pornografici online – il Regno Unito sta valutando l’adozione di misure innovative e potenzialmente rivoluzionarie.

L’Ofcom, l’autorità di regolamentazione delle comunicazioni britannica, ha recentemente proposto linee guida che includono il riconoscimento facciale – già ampiamente utilizzato per i pagamenti digitali – tra i metodi di verifica dell’età per accedere ai siti web che ospitano materiale pornografico.

Una mossa in risposta a studi allarmanti che mostrano come l’età media di primo contatto dei bambini con la pornografia online si stia abbassando vertiginosamente, con esiti potenzialmente dannosi per il loro sviluppo psicosociale.

La proposta si inserisce in un quadro più ampio di regolamentazione digitale, che include l’Online Safety Act, mirato a creare un ambiente online più sicuro per i giovani utenti.

Le modalità proposte includono la verifica dell’età tramite il confronto della foto di un documento di identità con un’immagine in tempo reale dell’utente o attraverso sistemi avanzati di stima dell’età basati su caratteristiche fisionomiche.

Mentre l’intenzione di proteggere i minori è chiaramente al centro di queste proposte, l’implementazione di tali tecnologie solleva però questioni complesse riguardanti non solo l’efficacia di questi strumenti, ma anche le possibili implicazioni per la privacy e i diritti civili degli utenti…

Riconoscimento facciale: questioni di etica e privacy

La raccolta e l’elaborazione dei dati biometrici, come le immagini del viso, sono attività altamente sensibili, che possono rivelare informazioni molto personali su un individuo, non solo la sua età. La gestione e la protezione di tali dati diventano quindi questioni di massima importanza.

C’è il rischio che queste informazioni possano essere usate impropriamente o cadere in mani sbagliate, aprendo a possibili abusi o violazioni della privacy.

In secondo luogo, vi sono preoccupazioni etiche legate all’accuratezza e all’affidabilità del riconoscimento facciale. Sebbene la tecnologia stia avanzando rapidamente, vi sono ancora casi di errore, specialmente in relazione a vari gruppi etnici e fasce d’età.

Un altro aspetto da considerare è l’impatto sociale più ampio di questa tecnologia. L’adozione diffusa del riconoscimento facciale per la verifica dell’età potrebbe normalizzare la sorveglianza e il monitoraggio biometrico in altri ambiti della vita quotidiana, alimentando un clima di sospetto e controllo che va oltre il contesto originale di protezione dei minori.

I pericoli del porno per bambini e adolescenti

La questione dell’accesso dei minori ai contenuti pornografici online rimane tuttavia di rilevanza critica: l’esposizione precoce a materiale pornografico ha dimostrato di avere molteplici effetti potenzialmente dannosi sullo sviluppo fisico, emotivo e psicologico dei giovani.

Studi hanno mostrato che la pornografia può influenzare negativamente la salute mentale dei giovani, causando problemi come ansia, depressione e una visione distorta delle relazioni sessuali e affettive. I minori esposti a contenuti pornografici possono sviluppare aspettative irrealistiche e una comprensione distorta del sesso e del consenso.

La pornografia rappresenta una visione del sesso che spesso non corrisponde alla realtà, in alcuni casi, violenta, che può alterare la percezione dei giovani sulle relazioni, influenzando negativamente il loro comportamento e le loro aspettative nelle relazioni intime future.

L’accesso incontrollato alla pornografia può anche portare a comportamenti compulsivi o dipendenza, che a loro volta possono incoraggiare comportamenti sessuali a rischio, con conseguenze a lungo termine sulla salute e sul benessere dei giovani.

Di fronte a queste preoccupazioni, la necessità di implementare misure efficaci per proteggere i minori dall’accesso a contenuti pornografici è evidente. Tuttavia, è cruciale che queste misure siano bilanciate con considerazioni di privacy ed etica, per evitare la creazione di un ambiente di sorveglianza invasiva e la violazione dei diritti individuali.

Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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