L’avvento del 6G – la full digitalization mobile è dietro l’angolo

Il processo di full digitalization mobile è inarrestabile e, attraverso lo sviluppo del 6G, compie un ulteriore passo in avanti.

Il settore delle telecomunicazioni si prepara alla sua prossima evoluzione: in un mondo sempre più interconnesso, il continuo sviluppo delle reti wireless rappresenta un elemento centrale del progresso tecnologico.

Nel corso dei prossimi anni, infatti, un numero sempre crescente di informazioni sarà trasmesso in mobilità.  Le reti radiomobili del futuro dovranno, quindi, essere in grado di supportare le esigenze di capacità, velocità di trasmissione dati, copertura, oltre che di efficientamento energetico, tali da garantire delle prestazioni sempre più assimilabili a quelle offerte dalla Fibra Ottica.

Il processo di full digitalization mobile è inarrestabile e, attraverso lo sviluppo del 6G, compie un ulteriore passo in avanti. La sesta generazione di reti wireless, ancora nella fase iniziale di definizione specifiche, dovrebbe garantire una vera e propria rivoluzione. Se il passaggio dal 4G al 5G (ancora in corso e ben lontano dall’essere completato) sembra oggi un’evoluzione, per certi versi limitata, il passaggio dal 5G al 6G potrebbe cambiare radicalmente il mondo delle telecomunicazioni.

Il settore attende l’avvento del 6G per entrare nell’era della “real” full digitalization mobile. Questo percorso si articolerà in vari passaggi: il primo riguarda la definizione dei requisiti tecnici condivisi. Successivamente sarà necessario passare all’individuazione delle potenzialità della rete per poi iniziare i lavori di progettazione e realizzazione dell’infrastruttura necessaria per completare il salto generazionale. Si tratta di un percorso lungo che si concluderà soltanto nel corso del prossimo decennio.

La digitalizzazione ai tempi del 5G: limiti e piani di sviluppo sul mobile

Negli ultimi anni, uno dei temi più “caldi” del settore delle telecomunicazioni è stato il 5G. La quinta generazione di reti mobili ha rappresentato una significativa evoluzione della tecnologia precedente, il 4G. Dopo un lungo sviluppo, il 5G ha iniziato a registrare una distribuzione globale a partire dal 2019, con la creazione di una nuova infrastruttura di rete, realizzata in parte anche sfruttando l’infrastruttura esistente del 4G, e una diffusione progressiva ma senza rallentamenti.

Il focus del 5G è stato quello di migliorare quanto già visto con il 4G, rendendo le reti wireless sempre più efficienti e utilizzabili, a prescindere dal contesto. C’è poi stata un’attenzione nello sviluppo di una tecnologia in grado di garantire un’ottimizzazione dell’uso delle reti, gestendo al meglio le risorse radio rese disponibili per la sua implementazione. Un altro elemento fondamentale delle tecnologie 5G è rappresentato dal focus sull’efficienza energetica.

Il 5G in Italia è stato introdotto, dal punto di vista commerciale, a partire dal 2019, da TIM e Vodafone. Successivamente, nel corso del 2020, il 5G è entrato a far parte anche delle proposte commerciali di WINDTRE, Fastweb e Iliad. Come chiarito da uno studio dell’Osservatorio 5G & Beyond del Politecnico di Milano, però, l’ottima copertura attuale (il 96% della popolazione può accedere al 5G) è legata al ricorso alla tecnica del Dynamic Spectrum Sharing che consente al provider di rete di sfruttare lo spettro delle frequenze 4G per il 5G.

Questo sistema ha, però, un impatto negativo sulle prestazioni delle reti. Attualmente, in Italia, il 5G si trova, di fatto, in uno stato che viene definito “5G Non Standalone” oppure 5G NSA, ossia la rete mobile di quinta generazione si basa sul riutilizzo del network 4G. Il passaggio completo alla nuova generazione si registrerà solo con la piena diffusione del 5G Standalone (detto anche 5G SA) che non prevede il riutilizzo di asset 4G. Attualmente, il 5G SA ha una copertura del 7% della popolazione italiana, dato che riduce notevolmente la percentuale della popolazione che può usufruire “realmente” del 5G con prestazioni adeguate rispetto a quella “nominale” del 96% sopra indicata.

La nascita del 6G: norme di riferimento, licenze e regolamentazione

Il 6G sarà una rivoluzione e non un’evoluzione per le reti wireless. Il nuovo standard delle connessioni mobili non sarà, quindi, un semplice passo in avanti rispetto al 5G ma dovrebbe garantire un miglioramento significativo e sostanziale che potremo definire quasi come un salto generazionale “multiplo”. Tra il 5G e il 6G ci sarà molta più differenza rispetto a quanto registrato tra il 3G e il 4G e tra il 4G e il 5G.

Questo, almeno, è l’obiettivo, con l’ITU (International Telcommunication Union) e le varie organizzazioni del settore delle telecomunicazioni ancora alle prese con la definizione dei requisiti del nuovo standard. Per il 6G, infatti, non sono ancora state stabilite specifiche tecniche e normative in grado di garantire un quadro di regolamentazioni di riferimento. Si tratta, infatti, di una tecnologia ancora in fase di studio e definizione.

Tale processo dovrebbe definirsi concretamente entro il 2025. Nel corso dei prossimi due anni, infatti, si dovrebbe registrare una decisa accelerazione del programma di sviluppo della nuova generazione di reti. Il debutto del 6G potrebbe, quindi, avvenire a partire dal 2030, più di dieci anni dopo il debutto del 5G con una diffusione su scala globale programmata per il prossimo decennio.

6G e il 5G: due filosofie differenti di accesso al canale radio a confronto

Lo sviluppo del 6G si basa su un punto di partenza ben preciso. Per raggiungere un livello di prestazioni nettamente superiore rispetto all’attuale generazione di connessioni in mobilità è necessario puntare su una nuova tecnologia. Da quest’esigenza nasce la principale innovazione del 6G: le onde Teraherz (THz).

La nuova generazione di reti si baserà su onde con frequenza compresa tra 0,3 e 3 THz: si tratta di onde sub-millimetriche in grado di trasportare una quantità di dati nettamente superiore alle onde millimetriche del 5G mmWave. Le sfide tecniche che tale approccio determinerà sono diverse: le onde THz, per certi versi, sono tutte da scoprire e il loro comportamento, soprattutto per i collegamenti sulle lunghe distanze, andrà ottimizzato nei minimi dettagli.

Il passaggio dal 5G al 6G, in virtù del diverso modo di utilizzo delle onde radio oltre che all’adozione di opportune ottimizzazioni tecniche, sarà sostanziale. La nuova generazione porterà un deciso miglioramento in tutti gli aspetti principali delle reti wireless. Nel confronto con il 5G, infatti, le nuove reti 6G saranno in grado di offrire:

  • una velocità di trasmissione nettamente superiore, con la possibilità di raggiungere valori fino a 100 volte maggiori rispetto agli attuali limiti del 5G, sia in download che in upload

  • una latenza di gran lunga inferiore rispetto al 5G, superando il limite di 1 millisecondo per entrare nell’ordine dei microsecondi

  • una copertura sensibilmente superiore, superando i limiti tecnologici attuali del 5G

  • l’integrazione con l’Intelligenza Artificiale, con sistemi avanzati e autonomi per la gestione dell’enorme flusso di dati con l’obiettivo di massimizzare le prestazioni e ottimizzare il consumo energetico.

La combinazione di tutti questi elementi si tradurrà in un’esperienza d’uso completamente differente. Oggi, il 5G è molto vicino, in termini di prestazioni nel miglior contesto di utilizzo, alle reti via cavo in fibra ottica. Con il 6G, invece, si punta molto più in alto, con l’obiettivo di arrivare a livelli ben superiori nel giro di pochi anni.

Applicazioni del 6G nell’integrazione cittadino-impresa-ecosistema digitale

Il 6G non si limiterà a garantire la possibilità di “navigare più veloce”. L’upgrade tecnologico e il salto generazionale garantito dal passaggio al 5G al 6G dovranno consentire alla società, su più livelli, di poter sfruttare le reti wireless per nuove applicazioni, sempre più complesse e ambiziose:

  • in ambito consumer, il 6G dovrà essere in grado di offrire un’esperienza più soddisfacente nell’utilizzo delle reti wireless, sia in termini di velocità che di latenza; garantirà la possibilità di utilizzare i propri dispositivi in modo ancora più immersivo e completo, permettendo l’accesso ad applicazioni che oggi non sono sostenibili dalle reti attuali; offrirà l’accesso ad una realtà virtuale interconnessa e condivisa da più utenti consentendo la fruizione di contenuti in streaming con possibilità di interattività (come i videogiochi in streaming) e accesso ad una esperienza ad altissima definizione con un elevato grado di complessità. Questi sono solo alcuni esempi di come il 6G potrà rivoluzionare il settore consumer per l’accesso alle reti wireless.

  • in ambito aziendale, con il 6G sarà possibile iniziare a valutare nuove opportunità per utilizzare l’accesso ad Internet e la possibilità di interconnessione tra persone e oggetti per portare a termine compiti sempre più complessi; la possibilità di scambiare un’enorme quantità di informazioni con una latenza minima potrebbe garantire uno sviluppo per il settore della robotica che necessita di realizzare calcoli complessi e elaborati in tempo reale, avendo bisogno di dati costantemente aggiornati; un altro settore che potrà beneficiare del 6G è quello della guida autonoma, oggi ancora molto lontana dal raggiungere gli obiettivi prefissati a causa di una rete di scambio di informazioni in tempo reale non ancora adeguata; l’integrazione con i sempre più diffusi sistemi IA, che richiede un’elevata capacità di calcolo oltre che la possibilità di scambiare quantità enormi di dati in pochissimo tempo, è un’altra potenziale applicazione del 6G.

Solo il futuro ci dirà con precisione in che modo il 6G potrà effettivamente cambiare la società ma è chiaro che i campi di applicazioni possibili per le reti wireless di nuova generazione sono molteplici. Le potenzialità garantite dal 6G potranno essere comprese pienamente solo quando la tecnologia sarà disponibile.

La full digitalization mobile ai tempi del 6G: vantaggi e opportunità

Il salto dal 5G al 6G potrebbe evolvere l’esperienza d’uso degli utenti che avranno la possibilità di accedere a contenuti ad altissima risoluzione, sfruttare servizi in streaming che richiedono una banda elevata e una latenza ridotta (come il gaming) e poter contare su nuove applicazioni realizzate per sfruttare un’infrastruttura di rete di livello superiore. Accedere ad Internet tramite la rete mobile, con l’avvento del 6G, sarà profondamente diverso.

La full digitalization mobile sarà una conseguenza dell’avvento del 6G e della possibilità di poter contare su di una rete wireless in grado di garantire prestazioni nettamente superiori rispetto al passato. I vantaggi legati a questo processo di trasformazione sono molteplici e, probabilmente, ancora per molti versi tutti da scoprire. Le tante applicazioni (dall’IA alla guida autonoma e fino ad arrivare alla realtà virtuale) avranno un impatto diretto sulla società, generando tante nuove opportunità di crescita.

Il 6G, infatti, dovrà essere anche un sostegno per una società sempre più interconnessa e in grado di produrre benessere, nuove opportunità e nuovi servizi per cittadini e aziende e organizzazioni. La strada è ancora molto lunga: il nuovo standard deve, infatti, ancora essere definito e solo nel prossimo decennio si inizieranno a vedere le prime applicazioni della nuova generazione di reti mobili. Nel frattempo, appare chiaro come la strada verso la full digitalization sia tracciata e l’avvento del 6G sarà fondamentale per garantire il completamento di un processo già da tempo avviato.

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