Le borse passano dalla fase Hope a quella Growth

Il boom di Wall Street è interamente riconducibile alla straordinaria performance fondamentale delle aziende quotate.

Il boom di Wall Street è interamente riconducibile alla straordinaria performance fondamentale delle aziende quotate, con gli utili delle compagnie dello S&P500 saliti nel 2021 del 33%. Piazza Affari nel frattempo mantiene le promesse, e sale ai massimi degli ultimi 13 anni.

Le borse mondiali hanno praticamente raddoppiato di valore dai minimi di ormai quasi due anni fa. Il MSCI World flirta con la barriera situata a 3300 punti: convergenza di diverse proiezioni di lungo periodo. Reggerà l’argine, o dobbiamo confidare in una rottura rialzista?

La risposta dipenderà anche dall’andamento dei profitti aziendali: decisivi nella passata annata. Il 2021 ha visto lo S&P guadagnare il 29%, trascinato letteralmente dagli EPS: esplosi del 33%, mentre la contrazione del Price / Earnings ha giocato a sfavore (completa il quadro un contributo di 180 punti base da parte dei dividendi). Questo è tipico del secondo stadio del bull market, quando si passa dalla fase della Speranza (Hope) a quella della Crescita (Growth) reddituale.

Piazza Affari consegue l’obiettivo a breve termine che si era preposta: l’eclissamento del massimo di novembre. Con la seduta di ieri, il FTSE MIB sale dunque a livelli che non si vedevano da queste parti da più di tredici anni; e lo fa inanellando una sequenza di ben nove “candele bianche” nelle ultime 11 sedute: segno evidente di denaro che affluisce confidente. Fa ben sperare per il conseguimento degli obiettivi già delineati.

Wall Street invece stecca la seconda. Ma questo non impedisce di chiudere con un saldo positivo (+1.4%) la finestra stagionale del Santa Claus Rally. Gli investitori tirano così un sospiro di sollievo: la circostanza rileva soprattutto quando non si manifesta: nel 1999-2000 e nel 2007-2008 Babbo Natale non si presentò a Wall Street (-4.0% e -2.5%, rispettivamente), e ciò fu pagato con un severo bear market.

L’attenzione si concentra ora sui prossimi setup stagionali. Un lettore ieri chiedeva lumi in merito agli effetti del conseguimento di un nuovo massimo storico nella prima settimana dell’anno. La circostanza è stata sperimentata altre 16 volte dal Dopoguerra, ed il seguito rispecchia a grandi linee le aspettative per l’anno in corso.

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