Terra (LUNA): un crollo orchestrato! La società sapeva tutto

Documenti appena rivelati gettano nuova luce sul collasso della criptovaluta TerraLuna e fanno pensare ad coinvolgimento dei vertici della società.

Sono ormai passate due settimane dalla notizia che ha sconvolto i crypto appassionati e cioè il fallimento del progetto Blockchain Terra e delle sue due monete digitali: lo stablecoin UST e la criptovaluta Terra (Luna).

Il progetto che in totale vantava una capitalizzazione di mercato da 60 miliardi ha chiuso i battenti causando ripercussioni su tutto il mondo crypto già sconvolto dall’altra notizia negativa e cioè che la Fed ha aumentato di 50 punti base i tassi di interesse.

Dopo il collasso le teorie erano state molte con il CEO dell’azienda Do Kwon che urlava al complotto contro la Blockchain Terra e invece alcuni che all’opposto ritenevano che la società stessa, la TerraLabs Form, fosse coinvolta nella vicenda.

Le indagini di molti esperti Blockchain e giornalisti del settore hanno portato alla luce negli ultimi giorni elementi che sembrano far propendere per la seconda ipotesi, cioè che il fallimento di Terra sia stato orchestrato dall’interno allo scopo di trarre il maggior ricavo possibile dell’investimento, o che quantomeno i vertici dell’azienda sapessero dell’imminente crollo visto che hanno liquidato e chiuso le filiali in Sud Corea.

Nuove prove di un possibile coinvolgimento di Do Kwon nel crollo della Blockchain Terra

Una notizia riportata da ZyCrypto e ripresa da Everyeye.it rivela, in base ad alcune informazioni provenienti dal South Korea Supreme Court Registry Office, che il CEO di TerraLabs Form Do Kwon ha sciolto, con decisione presa il 30 Aprile 2022, la sede di Busan e la filiale di Seul, entrambe messe in liquidazione dagli azionisti.

Benché ci sia da specificare che non è ancora stato stabilito nessun collegamento diretto tra la liquidazione delle società e il crollo di Terra, che ha chiuso i battenti il 10 Maggio, sono in molti però a sottolineare come la tempistica sia più che sospetta. L’ipotesi che sta prendendo forma è che in realtà il CEO di Terra Labs Form, Do Kwon, sapesse del crollo del progetto, che a questo punto sarebbe stato premeditato, motivo per cui avrebbe liquidato le società così da incassare i profitti dalle liquidazioni. 

In ogni caso, il Corea Del Sud sta seguendo attentamente la vicenda per la quale è stata richiesta anche un’interrogazione parlamentare e, stando a quanto riportano i quotidiani locali, anche Do Kwon dovrebbe essere sentito dagli organi governativi per chiarimenti in merito.

Le dichiarazioni del CEO di Terra Labs Form sul presunto schema Ponzi

Sempre nei giorni scorsi si era anche diffusa la notizia di un’indagine per evasione fiscale che avrebbe coinvolto sempre la Terra Labs Form in Sud Corea, ma il CEO Do Kwon ha smentito quest’ultima notizia chiarendo che la sede legale della compagnia è a Singapore e specificando anche che la chiusura delle filiali sudcoreane in coincidenza con il crollo di UST e Terra (Luna) è stata solo coincidenza.

L’Hard Fork per salvare la criptovaluta Terra (Luna)

Per salvare le sue criptovalute dalla fine completa Do Kwon ha proposto una Fork della Blockchain, cioè di creare un ramo parallelo su cui far lavorare esclusivamente la criptovaluta TerraLuna senza lo stablecoin TerraUSD (UST).

La nuova Blockchain nata dall’Hard Fork si chiamerà LUNA dalla moneta digitale, mentre la vecchia piattaforma continuerà ad operare con il suo stablecoin UST, ma si chiamerà Terra Classic.

Se la comunità dovesse dare l’ok alla Fork questa dovrebbe essere avviata il 27 maggio prossimo.

Tuttavia, sono in molti ad essere scettici sul fatto che il Fork possa davvero salvare l’ecosistema Terra.

Cosa sono stablecoin TerraUSD (UST) e alla criptovaluta Terra (Luna)

Ripercorrendo le tappe che hanno portato all’ascesa e alla discesa del progetto Terra, su questa Blockchain sviluppata da Terra Labs Form lavoravano mantenendosi in un costante equilibrio lo stablecoin UST e la criptovaluta Terra (Luna).

La moneta digitale TerraUSD è uno stablecoin algoritmico dove l’ancoraggio al dollaro, cioè quello che permette ad 1 token UST di rimanere quanto più possibile vicino al valore di 1 dollaro, è determinato appunto da un algoritmo. Per mezzo di questo sistema quando si scambiano Luna per UST, uno stablecoin viene bruciato e una criptovaluta coniata. Scambiando invece UST per Luna avviene il processo inverso, che serve ad aumentare e diminuire la fornitura di stablecoin in circolazione così da regolarne il prezzo.

In pratica gli stablecoin algoritmici non sono garantiti con depositi in denaro fiat, che rappresenta il loro asset collaterale, come nel caso di Tether, ma da altre criptovalute.

Perché le criptovalute di Terra sono collassate sui mercati?

UST è diventata negli ultimi mesi una delle monete digitali più popolari in assoluto, ma quello che ha spinto molti investitori ad acquistare i token era la possibilità di vincolare gli stessi avendo fino al 20% di interessi annui (APY).

Questa ghiotta occasione ha fatto sì che la gran parte di token UST circolanti fosse vincolata proprio al fine di percepire gli interessi: su una fornitura complessiva di 18 miliardi di monete 14 miliardi erano vincolati. Tuttavia, nella giornata del gli investitori hanno cominciato a ritirare in massa i loro soldi il che ha causato un panic selling generale e ciao a scatenato il cosiddetto “depeg” dello stablecoin, cioè ha reso l’ancoraggio al dollaro ed il suo valore è precipitato, causando per altro un eccesso di criptovaluta Luna in circolazione la quale è anche lei sprofondata nel baratro con un valore vicino allo 0.

A Maggio la Blockchain Terra ha definitivamente è chiuso i battenti ed è nata la proposta di salvataggio attraverso una Fork. 

La caduta della Blockchain Terra ed il suo impatto devastante sugli altri stablecoin

La caduta della Blockchain Terra ha avuto un impatto enorme su altri asset crittografici e non ha risparmiato nemmeno i Bitcoin.

Primi ad essere colpiti sono stati gli altri stablecoin, perfino Tether ha attraversato per qualche giorno una fase a ribasso, perdendo l’ancoraggio, ma per fortuna ora la situazione sembra rientrata. Diverso il caso degli altri stablecoin algoritmici che sono invece stati letteralmente travolti dal panic selling scatenato dalla caduta di UST e TerraLuna crollando anche loro sui mercati.

L’effetto del collasso di Terra (Luna) e UST sui Bitcoin

Ma la situazione che si è venuta a creare ha avuto un forte impatto anche sui Bitcoin, già in caduta libera dopo che la banca centrale statunitense, la Fed, ha comunicato l’aumento di 50 punti base dei tassi di interesse.

I Bitcoin sono stati coinvolti in questa situazione poiché TerraLabs Form quest’anno aveva annunciato l’intenzione di procedere all’acquisto di 10 miliardi di dollari di Bitcoin, attuando già una spesa di 3 miliardi di dollari.

Tuttavia i wallet della società sono stati svuotati dei Bitcoin corrispondenti dopo il crollo al fine di recuperare liquidità per cercare di salvare UST ed i BTC sono stati inviati, una parte all’indirizzo dell’exchange Binance e un’altra parte a quello di Gemini.

Dopo queste transazioni si sono perse le tracce dei Bitcoin.

Changpeng Zhao, noto come CZ, CEO e fondatore del noto exchange Binance ha dichiarato che secondo lui l’hard Fork per salvare la Terra sarà assolutamente inutile. Ha anche affermato che in questa soluzione Terra assomiglia molto a qualcuno che prova a salvarsi dalla bancarotta stampando banconote e ha sottolineato come secondo lui Terra Labs Form debba fornire quanto prima una spiegazione su dove siano finiti i Bitcoin che dovevano servire da riserva.

Ricordiamo che CZ di recente ha confermato come Binance, nonostante potrebbe diversificare i suoi investimenti, abbia volontariamente scelto di non farlo e puntare tutto esclusivamente sull’exchange e quindi di conseguenza sulle criptovalute, dove ovviamente la parte più consistente di investimento è rappresentato dai Bitcoin.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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