Brusco calo per le compravendite immobiliari (ma i prezzi restano alti): ecco perché

Il mercato immobiliare nel 2023 registra un forte calo nelle vendite rispetto all'anno precedente, ecco le ragioni.

Il mercato immobiliare è soggetto a numerose forze che in determinate circostanze possono provocare grande instabilità e forti oscillazioni da un anno all’altro, basti pensare che nel biennio 2022-2023, il settore immobiliare in Italia ha visto in rapida successione una forte ripresa ed un altrettanto rapido rallentamento.

A causare il calo del settore immobiliare in Italia nel 2023 vi sono diversi fattori, tra cui, primo tra tutti, la crescita dell’inflazione e le misure adottate dalla BCE che hanno provocato un forte aumento del costo dei Mutui e allo stesso tempo, spinto le banche ad erogarne di meno, con l’effetto indesiderato di causare una forte riduzione delle compravendite nel settore immobiliare.

Panoramica sul mercato immobiliare italiano

Il mercato immobiliare ha subito forti oscillazioni tra il 2021 e il 2023, nel 2022 il settore fortemente rallentato dalla recente pandemia, ha visto una forte ripresa che, secondo i dati, si è tradotta in oltre 780mila compravendite in Italia.
Un dato in aumento rispetto agli anni precedenti. Nella seconda metà del 2022 tuttavia, con l’accelerazione dell’inflazione e l’attuazione delle prime misure correttive della BCE e l’aumento dei tassi di interesse, ha iniziato a manifestarsi un primo accenno di rallentamento. Rallentamento che tuttavia, appare attenuato per via dello slancio dei primi mesi dell’anno.

Il panorama generale è cambiato radicalmente nel 2023 quando, privi di uno slancio iniziale, come accaduto l’anno precedente, il settore si è visto da subito rallentato per via delle crescenti difficoltà nell’accesso al credito, con una progressiva riduzione delle compravendite. Rallentamento che ha portato gli esperti del settore a stimare, nel complesso dell’anno, compravendite nell’ordine delle 600/700 mila unità. Si tratta di una stima che, nel migliore dei casi, appare fortemente ridimensionata rispetto all’anno precedente.

Correlazione tra Inflazione e compravendite

L’inflazione è uno dei fattori chiave per comprendere il rallentamento del settore immobiliare in Italia, in particolare, per via delle misure correttive adottate dalla BCE.

Nel tentativo di contenere la crescente inflazione, la banca centrale europea, fin dalla seconda metà del 2022 ha attuato una serie di aumenti progressivi ai tassi di interesse, aumenti che sono ricaduti su un progressivo innalzamento delle rate dei mutui a tasso variabile e dei mutui di nuova sottoscrizione. Si stima che, tra il 2022 e il 2023, l’aumento sia stato nell’ordine del 40%.

Questi incrementi hanno fortemente depotenziato la capacità degli italiani di acquistare proprietà immobiliari, la causa sta principalmente in rate molto più alte, per crediti molto più bassi. Se si considera che, per un mutuo ventennale da 120mila euro, le rate sono passate, in media, da circa 600€ ad circa 800€, è facile intuire come questo abbia limitato le acquisizioni immobiliari.

Va altresì considerato che, con i più stringenti tassi di interesse, gli stessi istituti bancari, sono stati più rigidi nel concedere mutui, limitando così il numero di potenziali acquirenti.

L’effetto generale è stato un progressivo calo delle compravendite nel settore immobiliare generato in larga parte dagli elevati tassi di interesse bancari.

Stime sul calo delle compravendite

Sulla base dei dati relative alle compravendite avvenute nel 2022 e i primi dati relativi al primo semestre del 2023, la stima degli esperti è che, le compravendite immobiliari in Italia nel 2023, possano, nel complesso, assestarsi su un calo del 7% rispetto all’anno precedente.

Secondo Tecnocasa la stima è di circa 600-700 mila transazioni, mentre per Scenari Immobiliari, la stima è di circa 700mila transazioni. In entrambi i casi abbiamo numeri in calo rispetto al 2022.

Scarsità di offerta

Non solo difficoltà finanziarie legate all’inflazione e ai tassi di interesse, ma anche scarsità di offerta, è questo il dato che emerge dalle analisi degli esperti.

Secondo Scenari Immobiliari e Tecnocasa, vi è una forte carenza di offerte moderne e innovative, che limitano fortemente le possibili acquisizioni.

Questa carenza deriva dai rallentamenti economici e macro economici degli ultimi anni, dallo stop ai cantieri durante il periodo della pandemia, alle difficoltà trovate dalle imprese edili a ripartire dopo la pandemia con il rallentamento dell’economia per effetto degli elevati tassi di interesse bancario.

Il tasso di interesse torna quindi tra i protagonisti del rallentamento del settore immobiliare, non solo perché rende più complicato l’accesso al credito per i potenziali acquirenti, ma anche perché rende più complicato l’accesso al credito alle imprese, rallentando così la produzione di nuove strutture o l’ammodernamento di strutture esistenti.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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