Inflazione, rallenta ad aprile secondo Confcommercio: ecco le stime

Diffuse le stime sull'inflazione da parte di Confcommercio: si registra un rallentamento. Ecco le motivazioni.

Dopo la pubblicazione delle stime della Banca d’Italia sul Pil italiano e i dati sull’inflazione ora Confcommercio ha rivisto al rialzo le stime sull’economia italiana.

Secondo queste stime nel primo trimestre del 2024 il Pil ha registrato una crescita dello 0,3% rispetto agli ultimi tre mesi del 2023.

Confcommercio commenta che il raggiungimento degli obiettivi annui attorno all’1% resta difficile, ma per nulla impossibile.

Per il 2024 inoltre è prevista  una diminuzione dell’inflazione all’1,3 per cento. L’Istat, Istituto nazionale di statistica, negli ultimi giorni aveva ritoccato il dato relativo all’inflazione di marzo 2024.

Il motivo è stata l’accelerazione tendenziale prezzi dei beni energetici.

Ma vediamo meglio cosa ci aspetta.

Inflazione, rallenta secondo Confcommercio: ecco i dati

Le diverse associazioni e i diversi istituti negli ultimi giorni hanno pubblicato le stime sull’inflazione.

Bankitalia ha stimato per il 2024, una riduzione dell’inflazione all’1,3 per cento.

Sempre Bankitalia per il 2025-2026, prevede un dato pari al 1,7 per cento.

L’inflazione di fondo secondo Bankitalia si collocherebbe al 2 per cento. Mentre i rischi per la crescita vanno al ribasso.

Il Pil italiano, sempre secondo Bankitalia viene stimato in crescita dello 0,6 per cento nel 2024, dello 0,1 per cento nel 2025 e dell’1,2 per cento nel 2026.

Oggi invece sono stati presentati i dati di Confcommercio. L’inflazione, secondo i dati previsione di Confcommercio dovrebbe rallentare ad aprile.

Segnali positivi dopo la risalita di marzo (+1,2% tendenziale).

Rallentano anche i prezzi degli alimentari. Un andamento favorevole si registra anche per il settore occupazionale e per i beni acquistati con maggior frequenza.

L’andamento positivo è dovuto anche al permanere di dinamiche occupazionali debolmente positive e dal recupero di reddito generati dai rinnovi contrattuali.

Anche l’Indicatore dei consumi di Confcommercio ha registrato una crescita dello 0,4% rispetto a marzo del 2023.

Inflazione, ecco l’andamento dei consumi

Anche l’andamento dei consumi di marzo 2024 secondo Confcommercio ha evidenziato alcune difformità rispetto al passato.

Il settore dell’automotive ha evidenziato una riduzione della domanda di -5,4%.

Secondo molti ad influire su tale riduzione i ritardi degli incentivi che hanno spinto molti a spostare gli acquisti.

Un segnale positivo si evidenzia nel lungo periodo anche per i consumi alimentari domestici.

Questi sono tornati in positivo registrando un +1,6%.

Tale aumento potrebbe essere stato dovuto ad una tempistica diversa dell’arrivo della Pasqua rispetto allo scorso anno.

Positivi anche i trend sui consumi per i trasporti aerei (+12,9%), i servizi ricreativi (+3,2%) e i consumi legati al turismo (+2,9%).

Trend negati per marzo invece la domanda per abbigliamento e calzature che registrano un -0,2% e per il settore mobili e arredamento per la casa che registra un -0,8%. Rallentano anche gli acquisti in elettrodomestici (-1,3%) e di energia (-1,6%).

Rallentamento anche nell’Eurozona

Si registra anche un rallentamento dell’inflazione nell’Eurozona. Il costo della vita a marzo ha registrato un +2,4% annuo, in riduzione rispetto a febbraio dove si registrava un +2,6% di febbraio.

L’inflazione annuale sempre nell’Eurozona ha registrato  un +2,6% a marzo 2024, evidenziando una diminuzione rispetto al 2,8% di febbraio.

L’inflazione annua è diminuita in tredici Stati membri, mentre è rimasta stabile in quattro ed è aumentata in dieci.

I tassi più bassi si sono registrati in Lituania (0,4%), Finlandia (0,6%). I più alti invece in Romania (6,7%), Croazia (4,9%), Estonia e Austria (entrambi +4,1%). Per quanto riguarda l’Eurozona a marzo, il maggior contributo al tasso annuo di inflazione è venuto dai servizi (+1,76 %), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+0,53%), beni industriali non energetici (+0,30 %) ed energia (-0,16 %).

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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