Sale il prezzo del petrolio, ecco quando ci sarà l’aumento anche in Italia

Nuovo taglio alla produzione di petrolio a parte dell'OPEC, il prezzo del greggio in aumento, così anche quello di benzina e derivati.

Nuovo taglio alla produzione di petrolio da parte dei paesi dell’OPEC deciso durante la riunione dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio del 4 giugno. L’obbiettivo, spiega l’organizzazione, è quello di proteggere il prezzo del greggio, l’effetto è un aumento del costo del petrolio e dei suoi derivati.

Cos’è l’OPEC

L’OPEC è l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, un organizzazione economica che riunisce in se i principali paesi produttori ed esportatori di petrolio al mondo, tra cui Arabia Saudita, Emirati Arabi, Venezuela, Iraq, Iran ecc, per un totale di quattordici paesi membro, che controllano il 79% delle riserve mondiali accertate di petrolio e contribuiscono alla produzione mondiale di petrolio per il 39%.

L’organizzazione ha il compito di negoziare tra paesi esportatori e compagnie petrolifere, i diversi aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni.

Nuovo taglio alla produzione di petrolio

Uno degli strumenti maggiormente utilizzati dall’OPEC per controllare il prezzo del petrolio su scala mondiale è attraverso il controllo della produzione. Nello specifico, in determinati momenti, l’OPEC, a seguito di una riunione degli stati membro, può decidere se ridurre la produzione di petrolio tra gli stati membro, fissando un tetto massimo alla produzione giornaliera.

Nella giornata di domenica 4 giugno, gli stati membri dell’OPEC si sono riuniti in un vertice che ha visto la partecipazione di numerosi paesi produttori di petrolio non membri dell’OPEC. L’obbiettivo del vertice è stato quello di definire un tetto alla produzione giornaliera di petrolio per contrastare le misure di contenimento del prezzo del petrolio che hanno visto, soprattutto in Europa, l’applicazione di un tetto al prezzo del petrolio.

Il vertice ha quindi deliberato un limite di 40,46 milioni di barili al giorno per il 2024, rimarrà invece invariata la produzione di petrolio per il 2023.

L’obbiettivo dell’OPEC è migliorare la stabilità dei mercati, e fissare in maniera più marcata il prezzo del petrolio che attualmente oscilla tra 70 e 75 dollari al barile, un prezzo considerato relativamente basso dai paesi dell’OPEC.

L’Arabia Saudita taglia la produzione di petrolio.

Se bene per il 2023 non è prevista una riduzione della produzione di petrolio da parte dell’OPEC, alcuni suoi membri potrebbero già dai prossimi mesi, ridurre le estrazioni, è questo il caso dell’Arabia Saudita che, già da luglio 2023 avvierà una riduzione volontaria della propria produzione di petrolio, riducendo di un milione i barili giornalieri prodotti nel paese.

Che effetto avranno i tagli alla produzione?

Come già successo in passato, i taglia alla produzione di petrolio causano inevitabilmente una riduzione dell’offerta e, al pari della domanda, questo si traduce in un aumento diretto del prezzo del petrolio e dei suoi derivati, di conseguenza il taglio comporterà un aumento del prezzo di benzina, diesel e indirettamente un aumento del costo dell’energia, anche se quest’ultimo appare più limitato per effetto delle trasformazioni operate in campo energetico per via della sempre minore dipendenza da fonti fossili nella produzione energetica mondiale.

Effetti per l’Italia

L’aumento del prezzo del petrolio e dei suoi derivati, in Italia, secondo gli esperti, potrebbe avere ripercussioni non solo sul breve periodo, e si ipotizza che questa nuova ondata di aumenti potrebbe essere più incisiva di quella avvenuta lo scorso aprile.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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