Agenzia delle Entrate: arriva maxi condono cancella debiti!

Agenzia delle Entrate: arriva maxi condono cancella debiti! Rottamazione per tutte le cartelle per il periodo 2000-2010 con valore inferiore ai 5 mila euro.

Importanti novità in arrivo per tutti quei cittadini che hanno delle pendenze con il Fisco. L’Agenzia delle Entrate infatti, ha previsto a breve, l’arrivo di un nuovo condono fiscale per tutti coloro che hanno delle liti fiscali.

Attenzione però! La misura non sarà rivolta a tutti i cittadini ma riguarderà solo a coloro che si trovano in una determinata situazione espressamente stabilita dalla stessa Agenzia, pertanto, al fine di poter beneficiare di questo condono sarà necessario dover rispettare degli specifici requisiti!

Questo condono in effetti, nasce come una misura di sostegno alla stessa stregua dei vari bonus che si rivolgono a coloro che dalla crisi pandemica sono stati particolarmente colpiti, sia essi famiglie che imprese.

E a rafforzare ancora di più la buona notizia si aggiunge il fatto che dovrà essere la stessa Agenzia delle Entrate a dovere rendere davvero efficace questo ricorso senza che invece, nessun adempimento venga richiesto a tutti coloro che con il Fisco hanno delle pendenze.

Ma prima di vedere che cosa prevede questo nuovo condono fiscale, vediamo quale è la causa per la quale un condono fiscale possa essere previsto.

Condono fiscale e liti fiscali

In effetti alla base di un condono fiscale molto spesso c’è una lite fiscale, ovvero una causa tra cittadini o imprese nei confronti del Fisco che hanno ad oggetto il pagamento di tasse o tributi.

Quindi sono cause che nella stragrande maggioranza vedono i cittadini o le imprese in qualità di ricorrenti, in quanto ricordiamo che nel nostro ordinamento, gli eventuali accertamenti o cartelle esattoriali, hanno per le legge la forza di titoli esecutivi che quindi i contribuenti sono obbligati a pagare.

Tutti coloro che ritenessero ingiusto questo pagamento imposto, hanno sempre la facoltà di ricorrere al giudice e di avviare una causa per opporsi a questa situazione.

Condono fiscale e lite fiscale: gli attori in campo

Quindi gli attori in campo di una lite fiscale sono sempre da un lato privati cittadini o imprese e dall’altro invece sempre organi della amministrazione finanziaria.

Il secondo elemento fondamentale che caratterizza una lite fiscale è l’atto del contendere in quanto un ricorso viene fatto contro la richiesta di pagamento di un’amministrazione finanziaria.

Tale ricorso va specificato, deve essere fatto sempre e solo per iscritto con atto formale e normalmente, ha per oggetto accertamenti relativi al pagamento di imposte varie che possono essere Irpef, Iva, Imu, Tari, etc.

In generale quindi, una lite fiscale presenta sempre come oggetto del ricorso, la contestazione del pagamento di imposte o tributi.

Terzo aspetto del tutto particolare di una lite fiscale, è che questa può essere decisa solo da un particolare tipo di giudice.

In effetti tutte le liti fiscali sono di esclusiva competenza delle Commissioni tributarie, in primo grado quelle Provinciali, in secondo grado quelle Regionali ed infine interviene in ultima istanza la Cassazione.

La procedura tipica di questo ricorso è simile a quella di un ricorso contro atti amministrativi con la condizione base che tutte le prove documentali devono essere esclusivamente scritte, non essendo mai in alcun modo consentite prove testimoniali.

Condono fiscale e liti fiscali: la mediazione

Bisogna dire che qualora l’oggetto del contendere abbia un valore inferiore a 20 mila euro, prima di porre in essere un vero e proprio ricorso si deve procedere obbligatoriamente ad una mediazione tributaria.

L’istanza di mediazione deve essere presentata dallo stesso contribuente allo stesso ente che vanta la riscossione del tributo nei termini legali stabiliti per poter impugnare un’ingiunzione di pagamento che normalmente è di 60 giorni, che decorrono dal momento in cui l’ente ha notificato l’atto.

In questa istanza il contribuente non fa altro che rendere noto ciò vorrà portare in ricorso dando così il tempo necessario all’ente impositivo di poter procedere ad una soluzione bonaria del contenzioso, il che equivale a dire procedere ad una riduzione dell’importo o addirittura ad un suo annullamento, qualora ritenga fondate le ragioni riportate nelle motivazioni del ricorrente.

Se la motivazione non va a buon fine allora il contribuente può di fatto, ricorrere al giudizio vero e proprio.

Per chi volesse approfondire suggeriamo il video tratto dal canale (646) Mastroianni Tributarista – YouTube, di seguito riportato.

Condono fiscale e liti fiscali: la rottamazione

In alcuni casi invece, l’ente impositivo dà un’altra possibilità di composizione del contenzioso, ossia offre la cosiddetta rottamazione della cartella purché il contribuente rinunci al ricorso.

Ottenere la rottamazione equivale a dire ottenere il totale annullamento delle somme dovute, oppure arrivare ad avere una conciliazione, il che equivale a dire richiedere il pagamento solo di una parte dell’importo dovuto.

Condono fiscale: aspetti generali

In effetti il condono fiscale ovvero questa rottamazione o pace fiscale è proprio quella che interesserà da qui a breve molti cittadini che con il Fisco non sono in regola e che pertanto potranno vedere rottamanti i loro debiti con l’Agenzia delle Entrate.

Tuttavia abbiamo già detto nell’introduzione che questo condono non interesserà tutti i contribuenti ma solo coloro che rispettano determinati criteri.

Tale rottamazione infatti sarà un’ulteriore misura di sostegno che sarà rivolta a tutte quelle famiglie e imprese che a due anni dalla crisi pandemica, stanno ancora pagando le conseguenze più pesanti soprattutto dal punto di vista economico.

Abbiamo anche detto che essendo una particolare misura di aiuto, sarà prerogativa unica dell’Agenzia fare in modo che questa rottamazione diventi materialmente operativa non essendo necessaria a tal fine, nessun atto da parte del contribuente il quale si dovrà vedere completamente risolto, come effetto finale della rottamazione, qualunque tipo di contenzioso con l’ente impositivo.

Ma cerchiamo di capire a cosa si riferisce questo condono fiscale delle Agenzie delle Entrate.

Condono fiscale: cosa accade nel 2022

Trovare una quadra sulla cosiddetta pace fiscale per il 2022 sembra davvero uno degli argomenti più dibattuti all’interno dei vari schieramenti politici tanto che non pochi, sono stati gli emendamenti imposti sul tema alla Legge di Bilancio.

Ad oggi quello che sul tema per il momento è deciso è uno slittamento dei termini per la notifica della cartella esattoriale, che passano da 60 a 180 gg, per tutti i contribuenti che non sono più destinatari dei benefici tanto della Rottamazione ter e del Saldo e Stralcio.

Ad ogni modo sembra proprio che sull’argomento sia tornata l’Agenzia delle Entrate che prevede proprio la possibilità di un condono fiscale per una determinata categoria di contribuenti i quali potranno rottamare tutte le cartelle relative al periodo 2000-2010, il cui importo non superi però i 5 mila euro.

Quindi in questo senso l’Agenzia prevede espressamente chi sono i destinatari di questo nuovo condono fiscale, proprio perché tale misura si vuole qualificare come un vero e proprio sostegno a tutte quelle famiglie che sono state più duramente colpite dal Covid sotto il profilo economico.

Nello specifico per questa rottamazione è fatto divieto di cumulo. Questo vuol dire che il valore limite di 5 mila euro è riferito ad ogni singola pendenza che si ha con l’ente impositore.

Quindi se è vero che per questo condono l’Agenzia delle Entrate fissa l’orizzonte temporale di riferimento da prendere in condirezione per lo stralcio delle cartelle, è vero anche che non esiste un limite massimo per ciò che attiene alle cartelle stesse.

Questo vuol dire fondamentalmente che l’orizzonte temporale per lo stralcio è dunque il periodo 2000-2010 ma la soglia di riferimento dello stralcio non è relativa alla cartella complessivamente considerata ma alla singola pendenza, che deve essere abbiamo detto di 5 mila euro.

Questo vuol dire che se si hanno più pendenze di diversi importi per effetto di questo condono saranno immediatamente cancellati tutti quelli il cui importo risulta inferiore a 5 mila euro, restando invece l’obbligo di pagare tutti gli oneri fiscali per imposizioni superiori a questa soglia di riferimento.

Sempre con riferimento a questo condono l’Agenzia delle Entrate ha espressamente previsto che l’orizzonte temporale per il quale tale condono fa riferimento, ossia i 10 anni che vanno dal 2000 al 2010 si contano tenendo in considerazione il momento in cui le cartelle sono state inviate e non quello in cui si è sanzionato il comportamento illecito.

Condono fiscale divieto di cumulo: durata temporale

Abbiamo detto che in per questo condono, che abbiamo visto non risulta essere rivolto a chiunque ma solo a quelli i cui debiti hanno determinate caratteristiche, presenza uno specifico divieto di cumulo.

Per effetto di questo divieto, se all’interno di una stessa cartella ci sono più pendenze, solo quelle il cui importo è inferiore alla soglia di riferimento dei 5 mila euro, potranno essere effettivamente stralciate.

Questo equivale a dire che all’interno di una stessa cartella ci saranno pendenze che verranno completamente stralciate, tutte quelle al di sotto dei 5 mila euro, e altre invece, che continueranno ad esistere ossia quelle di importo superiore a 5 mila euro.

Ad ogni modo bisogna dire che oggetto della rottamazione potranno essere le più diverse tasse dall’Imu alla Tari, dal bollo all’assicurazione e così via, quindi l’ambito di applicazione è il più ampio e variegato possibile, e rimarchiamo sempre che l’arco temporale decennale per la rottamazione parte dalla data di invio della cartella stessa e non anche da quello in cui è stata elevata la multa oppure non si è pagata la tassa.

Condono fiscale e procedura

Bisogna inoltre dire per tutto questo condono e per le cartelle oggetto di stralcio, i soggetti i contribuenti non dovranno eseguire alcuna procedura in quanto sarà espressamente cura dell’Agenzia delle Entrate provvedere a che la rottamazione di queste cartelle avvenga in modo del tutto automatico con l’effetto finale che il contribuente si vedrà solo notificato il fatto che non sarà più tenuto al pagamento del contributo oggetto del contenzioso.

Ad ogni modo anche se è vero che tutto avviene in modo automatico da parte direttamente delle Agenzia delle Entrate, è buona norma di comportamento andare sempre e controllare sul portale dell’ente, lo stato della rottamazione per tutte quelle cartelle che sono oggetto di contenzioso con il Fisco.

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