Caro energia: due modi per risparmiare subito sulle bollette

Caro energia: due modi per risparmiare subito sulle bollette! La rateizzazione e il contratto a prezzo bloccato, due salvagenti per le famiglie italiane!

Che il caro bollette sia diventato ormai un incubo per molte famiglie italiane non è un mistero più per nessuno, in un solo anno il costo di luce e gas è più che raddoppiato e stime dicono che questi aumenti costeranno nel solo passaggio dal 2021 al 2022, un esborso aggiuntivo di 1.500 euro per ogni famiglia italiana.

Una cifra esorbitante che viene ancora tirata verso l’alto sia dai rincari dei prezzi delle materie prime energetiche, che dalla crisi alla quale assistiamo in questi giorni in Ucraina che una mano in questo senso non ce la sta proprio dando.

A fronte di tutto questo con la situazione che per molte famiglie ed imprese sta davvero diventando insostenibile, il Governo è sceso in campo con un sistema di bonus rivolto alle famiglie più bisognose, ma le risorse stanziate al momento sembrano insufficienti tanto che si sta pensando ad uno stanziamento aggiuntivo di ulteriori 5-7 miliardi.

Tuttavia c’è anche un problema alla fonte in tutto questo, che è quello di stabilire un “prezzo equo” per le tutte le forniture alle aziende sia di gas che di energia.

Alla luce di tutto questo quello che ci chiediamo in questo articolo è: esistono ancora oggi delle strategie da mettere subito in atto, che nonostante tutto questo, ci consentono ancora di poter risparmiare sul costo delle bollette?

Nel corso di questo articolo ve ne consiglieremo ben due. Per cui mettetevi comodi e buona lettura!

Caro energia: i rincari

In effetti, che la situazione sia ormai diventata pesante e insostenibile per tante famiglie è evidente. Le cifre astronomiche che gli italiani si trovano a leggere in questi gironi sulle bollette in arrivo, non sono numeri per cuori deboli.

I rincari di luce e gas, stanno davvero mettendo in seria difficoltà sia le famiglie che le imprese che nel corso di un solo anno si trovano a fare i conti con un costo sia dell’energia che del gas più che raddoppiato.

Del resto i dati forniti dall’Autorità Arera non è che lasciano molti margini all’immaginazione.

Nel primo trimestre del 2021 i clienti che erano nel segmento a maggior tutela, quindi tutti i clienti con contratto sottoscritto nel libero mercato, ma caratterizzati da prezzi fissi imposti dall’Authority, sono passati per l’energia da un prezzo di 20,06 centesimi di euro per kWh nel primo trimestre del 2021, ad uno di 46,03 centesimi di euro per kWh nello stesso trimestre ma del 2022, con un rincaro di ben il 131% in un solo anno.

Per il gas invece, sempre in relazione allo stesso periodo, il prezzo è passato dai precedenti 70,66 centesimi di euro per metro cubo, agli attuali 137,32 centesimi di euro a metro cubo, con un rincaro, anche qui astronomico, del 94%.

E questi incrementi bisogna sottolineare, sono già considerati al netto degli interventi del Governo volti ad azzerare i costi degli oneri generali del sistema, il cui peso sul costo complessivo della bolletta è pari al 20%, e al netto anche dei bonus che lo stesso Governo ha predisposto per tutte le famiglie più deboli.

Pertanto, quello che in questo momento sta davvero incidendo tanto e in misura maggiore sul caro bollette, è il rincaro del prezzo all’ingrosso delle materie prime.

Questo nel corso di tutto il 2021 ha fatto registrare aumenti esorbitanti, pari ad un +400% per l’energia e ad un più 500% per il gas e tale aumento ha iniziato a riflettersi effettivamente sui prezzi dei consumatori finali, a partire dal secondo semestre del 2021.

Per chi volesse approfondire, un video tratto dal canale Michele Capuozzo – Tech TV – YouTube, offre spunti interessanti sul tema.

Caro energia: i costi per le famiglie

A fronte di questi incrementi è ovvio che anche le tariffe del 2022, nel primo trimestre, sono state adeguate e sempre l’Arera ha stimato un aumento complessivo del 55% per il prezzo fonale del gas del 41,8% dell’energia. Prezzi davvero esorbitanti.

È ovvio che in queste condizioni è dovuto scendere in campo il Governo, anche per evitare che questi rincari pesando troppo sui bilanci familiari, finiscano per incidere sul livello dei consumi e quindi a cascata, finiscano per annullare gli effetti positivi della ripresa alla quale stiamo assistendo in questo periodo.

Pertanto, è ovvio che gli interventi vanno calibrati attentamente. Ad oggi le somme che il Governo ha stanziato per contenere il caro bollette sono 5,5 miliardi di euro in cui sono compresi anche i costi per i bonus in favore delle famiglie con più basso Isee e i costi che si sono sostenuti per consentire la rateizzazione delle bollette.

E purtuttavia, alla luce del quadro degli aumenti che abbiamo sopra descritto, il Governo sembra di nuovo intenzionato ad intervenite prevedendo un ulteriore stanziamento il cui importo potrebbe variare dai 5 ai 7 miliardi di euro da erogare alle imprese energivore per il secondo trimetre del 2022.

È un aiuto, è vero, ma si tratta davvero di una parte infinitesima se si vanno a considerare i dati che ha tirato fuori la Cgia che parla per quest’anno di un aumento del prezzo dell’energia che costerà complessivamente 89,7 miliardi di euro.

Questi 89,7 miliardi di euro saranno a carico delle famiglie per un totale di 30,8 miliardi, che si tradurrà in costo pro-capite addizionale di 1.118 euro pari dunque ad un mese esatto di pensione.

A carico dell’imprese si attende un costo totale di 58,9 miliardi di euro, valore che supera più di tre volte l’importo dello sconto medio di cui 264 euro di cui queste godranno per effetto della riduzione delle aliquote Irpef.

A fronte di questa situazione di certo non ottimistica, il rischio è quello che abbiamo già esposto prima, che le famiglie per carenza di moneta, procedano a ridurre i consumi e che le imprese strozzate dall’impossibilità di far fronte ai costi fissi, siano costrette a chiudere. In entrambe le ipotesi, il risultato finale sarebbe comunque drammatico per il nostro paese.

D’altro canto però, pensare di trovare 90 miliardi da destinare a copertura complessiva di tale aumento, sembra altrettanto improbabile, per cui a meno di non tornare ad estrarre gas in Italia, che comunque non è una soluzione percorribile nel breve periodo, la speranza è che invece in un futuro più prossimo possibile, ovvero nei prossimi mesi, il prezzo delle materie prime energetiche possa diminuire.

Caro energia: perché è aumentato il costo dell’energia

Di fatto possiamo dire che ci sono state diverse concause che si sono verificate tutte contemporaneamente e che hanno fatto lievitare i prezzi dei beni energetici.

La più importante indubbiamente è stata conseguenza diretta della crisi pandemica a causa del basso stock di risorse che si avevano accumulate quando, all’indomani dell’allentamento delle restrizioni, la domanda di beni e servizi ha di fatto risposto con un’impennata che ha lasciato un po’ tutti sorpresi.

Questa scarsità di scorte è ovvio che ha provocato il primo step perché i prezzi energetici cominciassero a lievitare, a questo bisogna aggiungere poi la situazione tutta particolare tra Europa e Russia, dove le tensioni geopolitiche tra i due stati, ha fatto sì che la seconda riducesse drasticamente l’approvvigionamento di gas al vecchio continente dipendente, dalle esportazioni russe per un terzo dei suoi consumi totali.

A questo, una volta allentate le restrizioni, si deve aggiungere poi la ripartenza del gigante cinese, che per far partire la sua maestosa macchina produttiva, si è accaparrata la maggior parte degli stock di materie prime energetiche provocando scarsità di offerta altrove e dunque prezzi in aumento libero.

Tutte queste cause, verificatesi congiuntamente, hanno portato la situazione che oggi conosciamo, su cui si è innestato anche l’attuale tensione in Ucraina tra Usa e Russia, una situazione che di certo non agevola il tutto.

Ad oggi, ciò che si spera, è che le trattative diplomatiche possano contribuire a far rientrare questa crisi, come si spera che l’arrivo dei mesi più caldi, riducendo al domanda, possa agire da naturale calmiere dei prezzi.

Caro energia: bonus sociali, Isee

Ad oggi, dei 5,5 miliardi che sono stati destinati dal Governo a combattere il caro energia, 1,1 sono stati destinati ai bonus sociali per le famiglie a basso reddito. Sono 2,8 milioni le famiglie che hanno ricevuto bonus per l’energia e 1,4 milioni, quelle che lo hanno ricevuto per il gas.

Su questi bonus, per il primo trimestre di questo anno, è intervenuta l’Arera che li ha potenziati aumentandoli complessivamente di 600 euro: 400 euro per il gas per tutte le famiglie fino a 4 componenti, e 200 euro a potenziare quello per l’energia per le famiglie con 3-4 componenti.

Hanno diritto a questo bonus tutte le famiglie che si trovano in difficoltà intendendo con queste, quelle con un Isee più basso di 8.265 euro, che arriva fino a 20 mila se il nucleo ha più di tre figli oppure, è beneficiario di RDC o PDC.

L’importo del bonus energia è stato per il momento dall’Arera, per il primo trimestre del 2022, mantenuto uguale a quello stabilito per il 2021, quindi variabile dai 128 euro ai 177 euro, in base alla composizione del nucleo familiare. È stata però stabilità una compensazione con il bonus aggiuntivo di importo variabile dai 134 euro ai 192 euro.

Per quello del gas invece, l’importo del bonus varia in base ai consumi, alla città di residenza, etc; va da un importo minimo di 30 euro più un’aggiunta di 54,90 euro, fino a 245 euro con la previsione di un bonus extra di 756 euro.

Caro energia: modi per risparmiare

A fronte di questi aumenti e al di là di questi bonus sociali, la domanda che ora ci facciamo è se esistono altre modalità per cui le famiglie italiane possono risparmiare sulle bollette.

Nello specifico, suggeriamo due modalità è cioè il ricorso ad un prezzo bloccato per le famiglie e il ricorso alla rateizzazione che il Governo ha introdotto per tutte le famiglie italiane in difficoltà, relativamente alle bollette dei primi due mesi del 2022. Vediamo di cosa si tratta

Caro energia: contratti pluriennali

Esistendo un mercato libero dell’energia, è altrettanto ovvio che esistano diverse aziende con differenti contratti di fornitura. Tra queste ci sono sicuramente alcune aziende che prevedono contratti a “prezzo bloccato mediato” fintanto che il contratto risulti essere in vigore.

Stipulare un contratto di questo tipo è una modalità che consente di bloccare e dunque, diminuire fin da subito, il costo dell’energia e di poterne beneficiare anche per gli anni a venire.

Ad oggi bisogna dire che si trovano per i privati, formule contrattuali a prezzi bloccati più che altro di durata annuale, più difficili sono già da reperire quelli con durata biennale.

Attuare una strategia di questo tipo è stato stimato che comporterebbe per una famiglia, un risparmio che potrebbe raggiungere punte massime anche del 40%.

La stessa stima è stata fatta per le medie e grandi imprese, che possono stipulare ad oggi contratti pluriennali a prezzi bloccati anche per la durata di 4 anni; il risparmio potrebbe aggirarsi su percentuali variabili dal 25% al 30%.

Caro energia: la rateizzazione

Un altro suggerimento che può essere dato alle famiglie in difficoltà per poter risparmiare sul costo delle bollette, è quello di ricorrere alla rateizzazione.

Ricordiamo che tale modalità è stata introdotta dalla legge di Bilancio del 2022 che prevede la possibilità di pagare in dieci rate, le bollette che sono emesse nel periodo gennaio-aprile dell’anno in corso, per tutti i clienti, sia che siano nel mercato libero, sia che abbiano contratti nei servizi di maggior tutela.

Tutte le aziende devono sempre proporre la modalità di pagamento rateale, così come devono ugualmente proporla se il cliente risulti inadempiente nella costituzione in mora, senza però applicare interessi aggiuntivi.

La rateizzazione si sostanzia nel pagare la metà della bolletta direttamente nella prima rata, la parte restante in successive rate di importo comunque non più basso di 50 euro.

Se l’importo però della rate dovesse risultare più basso di 50 euro, il numero delle stesse può essere ridotto ma in ogni caso non può mai essere inferiore a due e sempre di importo non inferiore a 50 euro.

Il numero delle rate deve coincidere sempre con il numero delle bollette che vengono emesse nel corso di 10 mesi e si può procedere alla rateizzazione solo dopo che il cliente abbia esplicitamente fornito il proprio consenso a tale modalità di pagamento.

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