Successioni e donazioni: ecco cosa cambia con il nuovo decreto

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare un decreto legislativo della riforma fiscale, nel quale sono contenute novità sulle successioni e donazioni.

Rinominato Decreto successioni e donazioni, si fonda su tre criteri: semplificazione, certezza del diritto e razionalizzazione. Il provvedimento contiene anche novità in merito alle altre imposte indirette, come quella di bollo e di registro, ma anche l’ipotecaria e i tributi speciali catastali previsti per i servizi dell’Agenzia delle entrate.

Cosa cambia con il nuovo decreto? Nel testo, vediamo cosa prevede il testo del dodicesimo schema di decreto legislativo in attuazione della delega fiscale.

Cosa cambia con il Decreto successioni e donazioni

La riforma fiscale fa un ulteriore passo in avanti con il via al nuovo Decreto legislativo da parte del Consiglio dei Ministri.

In base alla bozza, il Governo avrebbe intenzione di introdurre importanti novità sulle imposte di successione e donazione e anche sulle tasse relative a bollo, registro, ipoteca e tributi speciali catastali previsti per i servizi dell’Agenzia delle entrate.

Sono quattro le principali novità del decreto:

  • Dichiarazione di successione precompilata;
  • Regole di territorialità per trust e vincoli di destinazione;
  • Autoliquidazione dell’imposta di successione;
  • Modifiche sull’imposta di donazione.

Inoltre, è prevista anche la predisposizione di una precompilata per quanto riguarda le tasse di successione.

Lo scopo del nuovo decreto è quello di semplificare, ancora di più, gli adempimenti di eredi e degli stessi professionisti, alleggerendo il contenuto della dichiarazione di successione con il vincolo di presentarla solo tramite i canali telematici.

Come indicato nel Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, nel Testo Unico delle successioni e donazioni vengono inserite le aliquote e le franchigie relative alle imposte. Ai fini della base imponibile, come si legge:

“[…] si esclude il “donatum” dalla perimetrazione del “relictum”, sia ai fini delle aliquote sia ai fini delle franchigie”.

Viene anche eliminato il riferimento all’istituto dell’affiliazione e, ai fini dell’imposta di successione e donazione, si considerano parenti in linea retta anche gli affilianti e gli affiliati.

Le nuove regole per la successione

In materia di successione, vengono definite le regole di territorialità dei trasferimenti derivanti da trust e anche da altri vincoli di destinazione.

Se chi dispone dei trust sia residente nello Stato al momento della separazione patrimoniale, allora l’imposta di successione dovrà essere versata in relazione a tutti i beni e i diritti trasferiti ai beneficiari.

Qualora il chi dispone dei trust sia residente in un Paese estero, allora l’imposta sarà dovuta solo sui beni e sui diritti presenti in Italia trasferiti al beneficiario.

Per quanto riguarda i trust testamentari, invece, il disponente avrà la possibilità di versare il tributo volontariamente e anticipatamente, al momento del conferimento dei beni.

Nel decreto, inoltre, viene sancito il principio di autoliquidazione dell’imposta di successione da parte del beneficiario, al momento del trasferimento, ma previa denuncia dello stesso. Può essere versata anche in via anticipata o definitiva, da parte del disponente o del trustee al momento del conferimento dei beni o dell’apertura della successione.

Cosa cambia per le donazioni

Un altro capitolo importante riguarda le donazioni, le cui modifiche hanno l’obiettivo di dare unitarietà alla norma.

Cosa cambia? È prevista l’introduzione di una detrazione delle imposte pagare all’estero, in dipendenza della stessa donazione e in base ai beni esistenti.

Invece, la disciplina delle liberalità viene mantenuta inalterata. L’accertamento delle liberalità indirette è consentito quando l’esistenza delle stesse proviene da dichiarazioni rese tramite procedure di accertamento dei tributi.

È stata, altresì, introdotta anche l’esclusione da tassazione delle liberalità d’uso. L’aliquota applicata sarà dell’8%.

Dichiarazione di successione precompilata

Un’ultima novità molto importante contenuta nel decreto è l’introduzione della dichiarazione di successione precompilata.

È prevista una semplificazione delle informazioni e della documentazione da allegare. L’obbligo di invio telematico è fissato a dodici mesi dalla data di apertura della successione, con la sola eccezione per i residenti all’estero.

Lo scopo del decreto, in questo caso, è quello di eliminare le richieste di una grossa mole di dati come, per esempio, gli estratti catastali relativi agli immobili o il certificato dei pubblici registri.

Come già detto, nel tentativo di semplificare gli adempimenti agli eredi e agli stessi professionisti, il decreto alleggerisce il contenuto della dichiarazione, con il vincolo di presentarla unicamente per via telematica.

La possibilità di invio tramite raccomandata o tramite altri mezzi, sarà possibile solo per i residenti all’estero.

Leggi anche: Donazioni, imposta di successione e Super bollo: le ultime novità del Governo

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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