ETF, i migliori e i peggiori di maggio

Settore energetico, compreso il solare, e le banche italiane sono stati i vincitori del mese scorso.

Secondo i dati Morningstar, ad aprile, tra il miglior Exchange traded product (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono circa 69 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o inversi).

Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.

I Top

La Top 15 di maggio dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (ETP), vede al primo posto l’iShares Oil & Gas Exploration & Production UCITS ETF, replicante dell’indice S&P Commodity Producers Oil & Gas Exploration & Production, un paniere di 61 titoli tra le maggiori società quotate coinvolte nell’esplorazione e nella produzione di petrolio e gas in tutto il mondo. Segue a breve distanza l’Invesco Energy S&P US Select Sector UCITS ETF.

Il settore energetico è ancora una volta assoluto protagonista della classifica relativa agli ETP più performanti del mese, nella quale c’è spazio anche per uno strumento esposto all’industria del fotovoltaico, il Global X Solar UCITS ETF. Il fondo traccia il Solactive Solar v2 Index, che conta 50 componenti e che è stato disegnato per dare esposizione alle principali aziende attive nell’energia solare. Lo scorso 18 maggio la Commissione europea ha presentato il pacchetto REPowerEU, relativo al risparmio energetico e alla diversificazione nell’approvvigionamento, oltre che all’accelerazione nella transizione verde. Tra le varie proposte c’è anche quella rendere obbligatori i pannelli fotovoltaici per tutti gli edifici pubblici e commerciali dal 2026 e dal 2030 per tutti gli edifici residenziali.

Bene, infine, l’indice dedicato alle banche italiane quotate a Piazza Affari, il FTSE Mib Banks, in rialzo di 11 punti percentuali nel mese di maggio. Se da un lato i tassi d’interesse più elevati dovrebbero portare a incrementi nei margini per gli istituti di credito, dall’altro l’ipotesi di una recessione a breve termine potrebbe mettere sotto pressione le prospettive di utili e il potenziale di distribuzione del capitale. Il comparto, comunque, è stato trainato in particolare da Unicredit, balzata quasi del 26% il mese scorso, sulla scia delle trattative preliminari per la vendita della sua controllata russa e soprattutto dell’avvio del programma di acquisto di azioni proprie da 1,6 miliardi di euro.

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E i Flop

La classifica relativa ai replicanti che hanno perso di più nel mese di maggio vede solo strumenti esposti alla criptovalute oppure agli asset digitali e alla tecnologia Blockchain.

Il mese scorso, infatti, verrà ricordato per il crollo verticale del progetto Terra-Luna e della stablecoin connessa (TerraUSD), che ha poi trascinato al ribasso l’intero ecosistema delle cripto. Clicca qui per leggere cosa è successo agli ETP sulle criptovalute.

Sono anche episodi del genere che hanno spinto Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, a dichiarare durante un’intervista del 21 maggio che “i cripto asset non valgono nulla, sono basati sul nulla, non c’è alcun asset sottostante che funga da ancora di sicurezza”, e che al contrario “quando avremo una valuta digitale di banca centrale, un euro digitale, garantisco che sarà molto diverso”.

Il timore – ha spiegato la presidente della Bce – è per la sicurezza dei risparmiatori che non hanno alcuna comprensione dei rischi, e possono perdere tutto. “Ecco perché credo che le criptovalute dovrebbero essere regolamentate”.

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Di Valerio Baselli

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Morningstar Italy è la filiale italiana di Morningstar Inc (basata a Chicago), leader nella ricerca indipendente sugli investimenti in Nord America, Europa, Australia e Asia. La società offre una vasta gamma di soluzioni e servizi online, di software e prodotti editoriali per i singoli individui, i promotori e le istituzioni finanziarie. Morningstar fornisce dati su circa 437 mila strumenti di investimento, incluse le azioni, i fondi comuni e veicoli simili, insieme a dati in tempo reale su oltre 10 milioni di azioni, indici, future, opzioni, commodity e metalli preziosi, cui si aggiungono i cambi valutari e i mercati obbligazionari. La società opera in 27 Paesi. Morningstar ha più di 200 analisti nel mondo e fornisce ricerca indipendente su oltre 2.000 fondi ed Etf, oltre a più di 1.800 azioni.
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