Gli investitori in fondi comuni prediligono i flessibili ed evitano di assumere rischi eccessivi. Resta dominante la distribuzione attraverso il sistema bancario.
Fondi comuni: l’analisi Assogestioni
L’ufficio studi di Assogestioni ha pubblicato oggi l’Osservatorio sui sottoscrittori di fondi comuni. L’analisi comprende per la prima volta anche i fondi esteri collocati presso la clientela italiana. Il campione esaminato rappresenta ben il 98% dei fondi italiani e il 51% di quelli esteri: complessivamente l’indagine abbraccia il 68% del totale.
Ben 11,5 milioni di italiani investe in fondi comuni
Sono 11,5 milioni gli italiani ad aver scelto questa forma di impiego del risparmio. Il valore medio generale dell’investimento in fondi è pari a 47 mila euro, con una forbice piuttosto ampia tra i fondi esteri (56 mila) e quelli italiani (30 mila). La suddivisione in base al sesso dell’investitore vede gli uomini al 53% (55% come quota dell’investimento complessivo) e le donne al 47%. In media le donne detengono quote di fondi per 45 mila euro, gli uomini per 49 mila.
Fondi comuni: l’età dei sottoscrittori
Ma chi sono gli investitori. Il 41% appartiene alla generazione dei baby boomers (nati tra il ’46 e il ’64), seguiti dagli appartenenti alla cosiddetta generazione X (’65-’80) pari al 27%. Gli ultrasettantacinquenni sono il 21%, i Millennials (’81-’96) il 10%. L’1% appartiene alla generazione Z (dal ’97 in poi). I nati prima del ’27 rappresentano solo l’1% dei sottoscrittori ma sono quelli con gli investimenti più consistenti e pari a 86 mila euro, contro i 13 mila degli Z.
La distribuzione geografica degli investitori
Il Nord Ovest è la zona con più concentrazione di investitori in fondi: ben il 38%, segue il Nord Est con il 26%, il Centro con il 19%, il Sud con l’11% e infine le Isole con il 5%. La distribuzione territoriale del numero dei sottoscrittori ricalca abbastanza la consistenza media dell’investimento; nel Nord Ovest è pari a 52 mila euro, 37 mila euro al Sud e 40 mila euro nelle Isole. La modalità di investimento vede prevalere il cosiddetto PIC, ovvero il versamento in soluzione unica, scelto dal 63% dei sottoscrittori, mentre il 23% utilizza i PAC (piani di accumulo) e il 14% la forma mista.
I fondi più gettonati per tipologia
Quali sono i fondi preferiti per tipologia? I flessibili sono preferiti dal 33% degli investitori, seguiti da obbligazionari-monetari con il 32%. Il 15% sceglie i bilanciati e il 20% gli azionari. Questa distribuzione viene confermata dal dato sul grado di rischio: in una scala che va da 1 a 7 circa l’80% dei sottoscrittori si è orientato su fondi con rischio compreso tra 1 e 4. Dove si “acquistano” i fondi? Il 95% sceglie il canale bancari e solo il 5% si rivolge ai consulenti finanziari.