Ti sei mai chiesto perché giugno è il mese del pride in tutto il mondo? Ecco la risposta.

Perché giugno è il mese del Pride? Ecco le origini delle manifestazioni per l'orgoglio della comunità LGBTQIA+.

Con l’arrivo di giugno, anche per il 202 si apre il Pride Month, il mese del pride, dove si susseguono feste e manifestazioni in tutto il mondo, dedicate alla comunità LGBTQIA+ per dare voce a chi spesso non ne ha.

Ma la scelta di celebrarlo a giugno non è casuale, infatti affonda le sue radici in una comunità american la cui voglia di amare alla luce del sole è stata più forte dei tabù. Dunque, scopriamo insieme le origini del Pride.

Perché giugno è il mese del Pride?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo necessariamente fare un salto indietro nel tempo, nell’America degli anni ’60.

In un’aria in cui si respirava il sogno americano e sull’onda di un futuro migliore, infatti da qualche decennio erano state abolite le leggi razziali, tuttavia permaneva un bigottismo verso alcune questioni, come tra chi amava persone del proprio sesso. Costoro erano costretti a nascondersi dagli sguardi inquisitori altrui pronti a denunciare e gridare “allo scempio”.

Gli omosessuali trovavano rifugio nei bar gay e nei nightclub, all’interno dei quali potevano sentirsi liberi di esprimere se stessi. Luoghi però, la cui spensieratezza era puntualmente disturbata dalle improvvise incursioni della polizia che picchiava e arrestava i frequentatori di questi locali con l’accusa di “indecenza”.

Questo fino alla notte tra il 27 e il 28 giugno 1969, in cui all’ennesima incursione violenta della polizia, la comunità LGBTQIA+ si ribella, dando vita ad una serie di scontri. Questo accadeva allo Stonewall Inn, un bar gay nel Greenwich Village, un quartiere di Manhattan; pertanto questi moti sono conosciuti come i Moti di Stonewall.

Dai Moti di Stonewall al Gay Pride

Dunque i moti di Stonewall sono considerati globalmente l’atto di nascita del movimento di liberazione gay moderno. Per questo giugno è il mese del pride, per ricordare quel momento in cui i soprusi furono troppi e il silenzio venne rotto. Simbolo di questi moti è Sylvia Rivera, una donna transessuale, che si narra abbia dato il via alla protesta gettando una bottiglia contro un poliziotto.

Da una rivolta nata dalla rabbia ingabbiata per anni e anni a causa della repressione del tabù e del pregiudizio si è trasformata in una manifestazione annuale arrivata fino ai giorni nostri. Una battaglia finché tutti non potranno godere degli stessi diritti, riconoscimenti, lontani dai pregiudizi e dalle ingiustizie sia sul luogo del lavoro, ma anche della vita pubblica e privata.

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