Ftse Mib: un ribasso allarmante? ENI e Saipem, che fare?

Il Ftse Mib paga pegno ai timori legati al settore bancario: quali scenari ora?

Di seguito riportiamo l’intervista a Stefano Sabetta, analista senior a MGA Milano, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib sta scivolando sempre più in basso al di sotto di area 27.000. Quali le attese nel breve?

Il Ftse Mib sconta i timori mondiali sul comparto bancario, mentre si avvicinano le decisioni per l’aumento dei tassi di interesse Fed.

Ftse Mib: quali scenari?

Tra l’altro il livello su cui ieri si è appoggiato il future sul Ftse Mib a 26.455 punti, è molto importante come supporto, in quanto risale a un periodo ante crisi conflitto ucraino.

Tale livello andrebbe riassorbito entro fine settimana per scongiurare una discesa molto più profonda verso i 26.287 punti prima ed i 26.153 punti successivamente.

Al di là del mero gossip finanziario, con le parole di Jamie Dimon che proprio ieri proclamava terminata la crisi legata alle banche regionali, dal punto di vista dell’analisi tecnica ci troviamo ad affrontare importanti test di livelli supportivi fondamentali degli stacchi cedolari del mese, che porteranno una debolezza tecnica indotta.

Focus sul Dax

Dal confronto con il Dax appare chiara la maggiore debolezza del Ftse Mib dopo che, per lungo tempo, aveva beneficiato di maggiore tonicità.

L’indice tedesco, infatti, si trova ancora a ridosso dei massimi storici e il livello da monitorare in questo caso è a 15.560 punti, quindi possiamo affermare che nel caso del Dax lo storno in corso sia anche un fisiologico ritest dei suoi livelli supportivi più importanti.

Questa differenza è appunto dovuta al sovrappeso del Ftse Mib sul comparto bancario che, in queste fasi, ci trova più esposti alle crisi finanziarie mondiali, anche se non direttamente colpiti.

L’analisi dell’S&P500

L’S&P 500 ancora una volta è stato respinto dal livello spartiacque dei 4.139 punti, anche se il mese è appena iniziato ed ha, dalla sua, un indice di volatilità in termini assoluti ancora molto contenuto.

Quello a cui abbiamo assistito ieri, dall’altro canto, è stata una rapida accelerazione intraday che, per il momento, non sconvolge eccessivamente l’impostazione generale dei listini mondiali, ancora costruttiva.

A livello supportivo, l’ideale sarebbe che l’indice S&P500 non vada sotto i 4.071 punti.

L’analisi di ENI e Saipem

ENI e Saipem sono stati travolti dalle vendite sull’onda del sell-off abbattutosi sul petrolio. Cosa può dirci di questo crollo?

Molto più violento ieri il movimento su Saipem rispetto ad ENI dal punto di vista grafico.

Saipem si conferma molto più sensibile ai movimenti del greggio di quanto non lo sia la controllante ENI.

Vediamo infatti nel dettaglio come ENI abbia per il momento mantenuto maggiore vicinanza al supporto mensile dei 13,22 euro, livello che sarebbe ideale recuperi entro fine del mese.

Il movimento di ENI è stato all’interno del sell-off medio del settore oil and gas, mentre Saipem ha chiuso con un affondo più marcato di oltre il 7%.

Per Saipem i fattori da monitorare sono molteplici e bisogna sorvegliare che il titolo non si porti al di sotto di 1,25 euro, perché ciò sarebbe una rottura della trend line rialzista che accompagna il titolo da settembre 2022.

Dal punto di vista delle resistenze, Saipem ha disegnato e consolidato un livello a 1,47 euro, che appare poco probabile possa recuperare e rompere nel breve periodo.

Un’ultima nota riguarda i due fondi che vendono allo scoperto il titolo: Voleon Capital e Capital fund management, con uno short pari al 3,22% del flottante.

Come sempre, quindi, raccomandiamo prudenza per un titolo come Saipem che, data la sua volatilità, è meno indicato per coloro abbiano un profilo di rischio più basso.

Generali e Unipol sotto la lente

Qual è il suo giudizio su due assicurativi come Generali e Unipol? Quali indicazioni ci può fornire per entrambi?

Titoli entrambe interessanti che però non ci aspettiamo facciano dei movimenti direzionali, in quanto riteniamo che gli istituzionali resteranno in attesa dei dividendi che verranno staccati da entrambe le azioni il 22 maggio.

Dal punto di vista tecnico è importante che Generali si mantenga nell’intorno dei 18,70 euro.

Analogamente per Unipol, anch’essa su un livello supportivo, sarebbe ottimale che non si spingesse al di sotto del 2,35 euro.

I titoli da tenere d’occhio

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase e a quali consiglia di guardare ora?

Saremo compratori sul titolo Moncler solo verso i 64 euro, con stop loss molto ravvicinato a 62,40 euro.

In questa fase di stacchi cedolari diffusi, raccomandiamo di rimandare eventuali posizionamenti solo dopo la distribuzione dei dividendi, per evitare di entrare sui vari titoli all’interno di strategie che si chiuderanno con il pagamento.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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