Petrolio in forte rally: i motivi. Le ultime da Opec e AIE

Corsa all’acquisto sul petrolio dopo la mossa degli USA: i titoli su cui puntare.

Una chiusura di settimana ad alta tensione per il petrolio che, dopo aver ceduto poco più di mezzo punto percentuale ieri, si è letteralmente infiammato oggi.

Petrolio in forte rally dopo la decisione degli USA

Mentre scriviamo, le quotazioni dell’oro nero passano di mano a 87,4 dollari, con un rally del 5,31%, alimentato dalla decisione degli Stati Uniti di inasprire le sanzioni contro le esportazioni di petrolio russo.

Tanto è bastato per seminare il panico tra gli operatori, complici i timori legati all’offerta di materia prima.

Petrolio: l’ultimo report dell’AIE

Intanto ieri, nel suo rapporto mensile sul mercato petrolifero, l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha tagliato le previsioni di crescita della domanda di petrolio nel 2024, in quanto vede elementi di distruzione della domanda dopo il rally dei prezzi di settembre.

La crescita della domanda è ora prevista in aumento di 0,88 milioni di barili al giorno nel 2024, in calo rispetto agli 0,99 milioni del precedente report.

Per il 2023, l’AIE ha leggermente alzato le previsioni di crescita della domanda da 2,2 a 2,3 milioni di barili al giorno, citando la forza del mercato in Cina, India e Brasile.

Sono state lasciate invariate le previsioni di offerta a 1,5 e 1,7 milioni di barili al giorno rispettivamente per il 2023 e il 2024.

Secondo la IEA, i tagli volontari all’offerta da parte di Arabia Saudita e Russia, manterranno il mercato petrolifero in deficit.

Le scorte sono diminuite di 63,9 milioni di barili giornalieri ad agosto, con un calo di 102,3 milioni di barili al livello più basso almeno dal 2017.

I dati preliminari indicano un ulteriore prelievo dai depositi onshore a settembre.

Petrolio: focus sul report dell’OPEC

Nell’ultimo Monthly Oil Market Report, pubblicato ieri, l’OPEC ha alzato per il terzo mese consecutivo le previsioni sulla produzione russa quest’anno a 10,53 milioni di barili al giorno nel 2023, con un aumento di 0,08 milioni rispetto alle previsioni del mese scorso.

L’OPEC prevede ora un aumento dell’offerta di 1,68 milioni di barili giornalieri nel 2023, rispetto agli 1,58 delle previsioni del mese scorso.

Sono state inoltre alzate le previsioni sulla crescita della domanda cinese a ben oltre 1 milione di barili al giorno, lasciando però invariate le previsioni di crescita della domanda complessiva a 2,44 milioni nel 2023 e a 2,25 milioni nel 2024.

La previsione dell’Opec sulla produzione di greggio dei suoi membri per quest’anno è stata rivista al ribasso a 29,13 milioni di barili giornalieri, mentre la richiesta per il 2024 è stata ridotta di 0,09 milioni a 29,93 milioni di barili giornalieri.

L’Opec ha prodotto 27,76 milioni di barili al giorno di greggio a settembre, con un aumento di circa 0,28 milioni rispetto ad agosto, secondo Argus.

Petrolio: la view di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che le restrizioni produttive dell’OPEC+, insieme al recupero della domanda cinese di carburanti, stanno creando un gap tra domanda e offerta che si riflette in un calo delle scorte su livelli inferiori alle medie storiche.

Tuttavia, i recenti segnali di indebolimento della domanda dovrebbero limitare l’upside del prezzo del greggio.

Equita SIM ricorda che la sua stima di Brent per il quarto trimestre del 2023 è pari a 85 dollari al barile.

Nel settore gli analisti mantengono un approccio difensivo e preferiscono le integrate ai servizi, puntando in particolare su ENI, Galp e D’amico.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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