Poste Italiane: MEF punta a cedere l’intera quota?

Poste Italiane resta indietro rispetto al Ftse Mib, condizionato da alcune indiscrezioni di stampa.

L’ultima seduta della settimana si avvia alla conclusione con il segno più per Poste Italiane, che mostra però meno forza relativa rispetto al Ftse Mib.

Poste Italiane recupera dopo il calo della vigilia

Il titolo ieri ha ceduto quasi mezzo punto percentuale, tirando il fiato dopo ben cinque sedute consecutive in salita, e oggi vive una sessione speculare.

Negli ultimi minuti, Poste Italiane passa di mano a 10,01 euro, poco sotto i massimi intraday, con un rialzo dello 0,36% e oltre 1,5 milioni di azioni transitate sul mercato fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2 milioni.

Poste Italiane: MEF verso cessione intera quota?

Il titolo non sta dando vita a particolari reazioni dopo le indicazioni segnalate dalla stampa.

Il Sole 24 Ore riporta oggi nuovi dettagli sulla possibile operazione di privatizzazione di Poste Italiane che, come ricorda Equita SIM, è controllata al 35% da CDP e per il 29% dal MEF, mentre il resto è in mano ad investitori istituzionali, per circa il 23%, e retail, per circa il 12%.

Tra le opzioni allo studio ci sarebbe la possibilità di annunciare la cessione in concomitanza del nuovo piano industriale della società previsto per il 20 marzo 2024.

In quella data saranno presentati anche i risultati del 2023 e probabilmente sarà anche rivista al rialzo la politica dei dividendi della società.

Poste Italiane: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM evidenziano che la cessione sul mercato della quota del 29,26% del Mef, ai valori attuali di Borsa determinerebbe un incasso di circa 3.8 miliardi di euro, un quinto dell’obiettivo di privatizzazioni indicato nella Nadef per il prossimo triennio, pari a poco più di 20 miliardi di euro.

Viste le dimensioni dell’offerta, secondo la SIM milanese è probabile che il Governo non scelga, come fatto per Banca Monte Paschi, lo strumento dell’accelerated bookbuilding. quanto quello di una Opv, ossia di offerta pubblica di vendita, aperta sia agli investitori istituzionali che a quelli retail ed ai dipendenti.

Equita SIM non apporta alcuna modifica al giudizio improntato all’ottimismo espresso per Poste Italiane, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 12 euro.

Poste Italiane: la view di Mediobanca Research

A scommettere sul titolo è anche Mediobanca Research, che oggi ha reiterato il rating “outperform”.

Commentando le notizie riportate dalla stampa, gli analisti evidenziano che la vendita della quota del 29,26% di Poste Italiane detenuta dal Mef, ai valori attuali di Borsa potrebbe generare proventi per 3,8 miliardi di euro.

Al pari dei colleghi di Equita SIM, anche gli analisti di Mediobanca Research credono che l’opzione migliore potrebbe essere quella di un’offerta pubblica di vendita, aperta sia agli investitori istituzionali che a quelli retail e ai dipendenti.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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