In Europa a testa alta, non siamo pulcinella

Come promesso torno a parlare della fine di quel che viene comunemente definito “mercato tutelato”.

Come promesso torno a parlare della fine di quel che viene comunemente definito “mercato tutelato”, la cui dicitura precisa sarebbe “regime di maggior tutela”.

Coloro che non hanno seguito il video pubblicato ieri sull’argomento, dal titolo “Fine del mercato tutelato” chiaramente sarebbe opportuno che lo ascoltassero.

Ho già sottolineato nel video pubblicato ieri che la dicitura “maggior tutela” può trarre in inganno, nel senso che non si è maggiormente tutelati, si tratta semplicemente di un diverso metodo di calcolo del prezzo della componente energia.

Ed immediatamente occorre sottolineare un aspetto che tutti voi conoscete, ma che è bene ricordare, tutte le voci, e sono diverse, che compongono la bolletta sia di luce che gas, diverse dalla componente energia, non variano fra coloro che sono rimasti nel mercato tutelato e coloro che invece hanno scelto il mercato libero.

Quindi le spese per la distribuzione ed il trasporto del gas naturale e dell’energia elettrica, le spese per la gestione del contatore, gli oneri di sistema e le non meglio specificate “altre partite” oltre naturalmente alle imposte, sono identiche per il mercato tutelato e quello libero.

Quindi, tanto per capirci, se fra i due prezzi della componente energia ci fosse una differenza del 10% l’ammontare complessivo della bolletta non differirà del 10%, ma molto meno, perché, appunto, quella differenza di prezzo riguarderà solo la componente energia.

Ieri avevo già specificato come il prezzo della componente energia per coloro che sono rimasti nel regime a maggior tutela viene calcolato da un’autorità amministrativa indipendente, la cosiddetta Arera.

Che stabilisce il prezzo dell’energia elettrica a partire dal cosiddetto Prezzo Unico Nazionale, ossia il prezzo di riferimento dell’energia secondo la borsa elettrica italiana, ossia il mercato all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia.

Naturalmente anche le aziende del mercato libero decidono i prezzi in base al Prezzo Unico Nazionale, ma magari per ottenere nuovi clienti adottano anche politiche commerciali maggiormente “aggressive”, come ad esempio bloccare il prezzo per un certo periodo di tempo.

Ma in questo video voglio soffermarmi sulla polemica politica scatenata sulla fine del mercato tutelato, polemica che ha degli aspetti quasi grotteschi.

Come detto l’istituzione del mercato libero risale al 1999 ed in particolare per iniziativa del Ministro dell’Industria Pierluigi Bersani, Ministro del Governo D’Alema.

Quindi ci aspettiamo tutti che il Centrosinistra sia estremamente favorevole al mercato libero. Ma non basta.

Chi stabilisce che il regime di maggior tutela debba essere abolito e quindi il mercato debba essere completamente liberalizzato?

Il Governo Gentiloni, che nel 2017 aveva stabilito che il mercato tutelato doveva aver termine il 30 giugno 2018, e l’anno successivo prorogava la scadenza al 30 giugno 2019. Quindi è sempre il PD che spinge per la fine del mercato tutelato e quindi per un mercato totalmente liberalizzato.

Le elezioni del 2018 portavano al governo il Movimento 5 Stelle, un partito decisamente contrario alla fine del mercato tutelato, quindi non veniva rispettata neppure la scadenza del 2019 e questa fine del mercato tutelato ormai era diventata una barzelletta.

Ricordo poi che l’apertura e la completa liberalizzazione del mercato dell’energia era una prescrizione dovuta all’Unione europea, che quindi avremmo dovuto rispettare.

Io mi immagino quando i nostri Ministri si incontravano in sede comunitaria quali scuse si dovevano inventare per giustificare ogni anno l’ennesima proroga.

Probabilmente in ambito europeo hanno smesso di ridere e si sono scocciati, quindi dato che noi periodicamente andiamo a chiedere le rate del PNRR, hanno inserito la fine del mercato tutelato come obiettivo del PNRR.

Niente fine del mercato tutelato? Niente soldi del PNRR.

Il Governo Meloni, al quale si può imputare di tutto, ma non certo questa farsa delle continue proroghe del mercato tutelato, non poteva far altro che far terminare questa buffonata, che veramente ci rende ridicoli, e quindi lasciare come ultima scadenza il 30 giugno 2024, senza ulteriori proroghe.

Ed ora dalla farsa passiamo alla comica finale.

La Segretaria del PD, Ethel Schlein ha avuto il coraggio di definire la fine del mercato tutelato … sentite … «una specie di “tassa Meloni” sulle bollette».

Ma con che coraggio!!! Scusi Ethel, provi a chiedere a Bersani se ne sa qualcosa di questa storia del mercato libero, forse lei era troppo piccola quando nel 1999 Pierluigi Bersani, che è rientrato nel PD proprio per la sua elezione a Segretario del partito, istituiva il libero mercato dell’energia.

Non era piccola invece quando il Governo Gentiloni fissava la prima data nella quale avrebbe dovuto terminare il mercato tutelato, stiamo parlando di sei anni fa.

Ed infine era al Governo il suo partito quando, ancora più recentemente, la fine del mercato tutelato era diventato un obiettivo del PNRR.

E che dire di Nicola Fratoianni che ha definito il termine del mercato tutelato «una vera e propria rapina sociale».

Ma forse il top lo ha raggiunto Salvini che ha richiesto la centocinquantesima proroga.

Ma guardate che, spero lo sappiate, io sono assolutamente contrario all’Unione europea, ma un Paese serio, se si vede imporre una direttiva che ritiene dannosa per i propri cittadini, non risponde sissignore e poi invece non rispetta gli accordi e proroga la scadenza.

Se poi dopo aver promesso ogni anno che si sarebbe rispettata la scadenza ed invece si è prorogata per sei volte consecutive, occorre avere una bella faccia di bronzo nel richiedere, come dice Salvini, la settima proroga.

Un Paese serio, lo ripeto, se si vede richiedere dall’Unione europea una direttiva che ritiene dannosa, risponde NO cara Unione europea noi manteniamo in essere il mercato tutelato perché a nostro avviso liberalizzare totalmente il mercato energetico danneggia una parte della popolazione.

Punto!

Non si risponde … sì … sì e poi invece si proroga perché così facciamo la figura dei Pulcinella, e quindi avrebbero ragione gli altri Paesi a ritenerci dei quaquaraqua.

Chiaro?

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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