500 euro di aumento in busta paga per pochi! Pazzesco, c’è un solo requisito e non è l’ISEE

Al via l'aumento in busta paga per pochi fortunati! Ecco come cambia lo stipendio di questi lavoratori. Basta un solo requisito e non è l'ISEE per l'aumento.

Le novità in busta paga dovrebbero essere molte di più e sicuramente abbracciare una vasta platea di lavoratori. Invece, ancora una volta, parliamo di un aumento di stipendio legato a una ristretta categoria di aventi diritto. Oltre tutto, per poter beneficiare dell’aumento in busta paga, occorre un solo requisito da rispettare e non è il reddito prodotto dall’indicatore ISEE. 

C’è chi avrà complessivamente un aumento del valore annuo di circa 5.650 euro. Insomma, una bella notizia riservata ai lavoratori appartenenti al settore pubblico presente nel decreto Aiuti bis

Nel pacchetto degli aiuti riferiti al 4 agosto scorso, spunta anche una particolare aiuto economico in busta paga a favore di un unico settore, un’indennità del valore di circa 470,83 euro per un totale complessivo annuo del valore di circa 5.650 euro. Ecco, perché, alcuni lavoratori riceveranno a breve all’incirca 500 euro mensili di solo aumento allo stipendio regolare. 

Una bella notizia per pochi fortunati che vedranno incrementare subito la busta paga. Però, c’è un requisito da rispettare che rappresenta il lasciapassare all’incentivo economico. È inutile rimarcare che le polemiche su questa nuova forma di aiuto economica sono tantissime.

Un incentivo fortemente criticato proprio dal settore lavorativo a cui è diretto. Sicuramente, chi possiede pienamente il requisito per l’accesso al beneficio economico sarà ben felice di questa nuova iniziativa.

Ma, le polemiche su questo aumento di stipendio sono davvero tante, non solo per la ristretta categoria di lavoro a cui è diretto, ma soprattutto, per la natura dell’incentivo che difatti escluderebbe una bella fetta di lavoratori.

A questo punto, non ci resta che capire chi potrà ricevere un aumento in busta paga di circa 500 euro al mese. Una breve guida alle ultimissime novità introdotte dal decreto Aiuti bis. 

Aumento 500€ in busta paga per pochi. Pazzesco c’è un solo requisito e non è l’ISEE

Sommariamente nella prima parte del testo il discorso è stato incentrato sulla possibilità di ricevere un aumento in busta paga, ma soprattutto, sulla ristretta platea degli aventi diritto. 

Intanto, è stata inserita una misura che spingerebbe a cambiare qualitativamente l’attività lavorativa. Non un beneficio economico qualsiasi, ma strettamente legato alla possibilità di essere definiti “esperti”. 

In buona sostanza, i lavoratori fortunati che potranno gioire dell’aumento di circa 500 euro in busta paga saranno i professori o docenti di ruolo qualificati come “esperti”.  

Nel comparto scuola è stata inserita la definizione di docente esperto strettamente legata all’acquisizione di più competenze. Un modo non poco pratico e inusuale che porta alla distinzione con il docente normale. 

Ecco, perché, la distribuzione dell’aumento in busta paga è strettamente legata alla presenza di un solo requisito e non è quello reddituale. Restringendo il cerchio, possono richiedere il beneficio economico coloro che vantano sulle spalle corsi di formazioni equivalenti a un periodo triennale, ma soprattutto, con un punteggio superiore, ovvero una valutazione positiva. 

Insomma, l’aumento di stipendio di circa 470,83 euro non andrà a tutti i docenti o processori, ma sarà riservato a coloro che non solo hanno frequentato o frequenteranno corsi triennali di formazione, ma da cui scaturisce una valutazione positiva tale poter rilasciare la qualifica di “docente esperto”. 

Rientrando in questa definizione i docenti otterranno l’aumento dello stipendio su base annua del valore di circa 5.650 euro, oltre alla paga regolarmente spettante. 

Aumento 500€ in busta paga: ecco come funziona 

Per adesso, esiste un solo vincolo da rispettare, strettamente legato alla formazione professionale del docente. D’altra parte, la norma punta a canalizzare i docenti verso un percorso formativo attivo, al fine di assicurare al comparto scuola docenti con una formazione qualitativamente superiore.

Una spinta alla partecipazione rigorosa verso i corsi di formazione, al fine di garantire costantemente la formazione dei docenti. Un incentivo del valore di circa 470,83 euro votato a sostenere la preparazione dei professori.

Ecco, perché, il rilascio dell’aumento dello stipendio su base mensile è strettamente legato alla preparazione del docente che ha percorso una formazione triennale con ottimi risultati. 

La normativa su quest’ultimo punto è chiarissima, solo in presenza di una valutazione positiva prodotta da un percorso formativo triennale si ottiene un aumento dello stipendio del valore annuo di circa di 5.650 euro. 

Le polemiche su questo aumento di stipendio sono davvero tante, sia legate alla necessaria valutazione positiva prodotta dal percorso formativo triennale, un vantaggio economico esclusivo riservato ad appena 8.000 docenti rapportato agli anni scolastici riferiti al periodo che va dal 2032/2033 ed entro il biennio 2036/2037. 

Oltre tutto va detto che, la qualifica di “docente esperto” che difatti apre la porta all’aumento dello stipendio mensile deve risultare da un percorso formativo consecutivo e non sovrapponibile. 

D’altra parte, il rilascio della qualifica stessa vincola il docente all’istituzione scolastica per un periodo complessivo dell’intero triennio. 

Per adesso, esiste una petizione che punterebbe ad annullare tale norma ritenuta iniqua e punitiva per tanti docenti che conta circa 10.000 firme.

Nello stesso tempo, coloro che sono incanalati in un percorso formativo con ottimi risultati hanno accolto con entusiasmo questa grande novità. 

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