Bonus contributi e tredicesima: si rischia di perderli? Gli obblighi del datore di lavoro

L’Istituto INPS ha reso noti gli obblighi del datore di lavoro per permettere ai propri dipendenti di ricevere il bonus contributi sulla tredicesima 2022.

A seguito dell’introduzione e dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis, sono stati approvati una serie di aiuti e di interventi in favore dei lavoratori dipendenti. Si tratta da un lato del bonus contributi in busta paga e dall’altro della tredicesima.

In ogni caso, tuttavia, pur rispettando tutti i requisiti per poter percepire sia i bonus contributi che la tredicesima, si rischia comunque di perdere tale sostegno, nei casi in cui non vengano rispettati gli obblighi da parte del datore di lavoro.

È su questo punto che l’Istituto INPS ha reso note tutte le indicazioni volte a soddisfare tutti gli obblighi del datore di lavoro al fine di poter permettere ai propri dipendenti di percepire il bonus contributi e la tredicesima 2022. 

Vediamo quindi quali sono le istruzioni che dovranno essere seguite dai datori di lavoro per far ottenere ai dipendenti il bonus contributi e tredicesima in busta paga.

Le istruzioni INPS da seguire per il bonus contributi e tredicesima

Attraverso il messaggio numero 4009 pubblicato lunedì 7 novembre 2022 direttamente all’interno della piattaforma telematica dell’Istituto, sono state fornite numerose indicazioni dall’INPS utili ai datori di lavoro.

Si tratta, infatti, di tutte quelle attività che serviranno ai datori di lavoro per poter garantire la corretta applicazione del bonus contributi alla cosiddetta tredicesima. Nello specifico, stiamo parlando di quell’esonero di tipo contributivo del 2%. In questo contesto, con il messaggio, l’INPS rende noto:

ai datori di lavoro la procedura che dovrà essere seguita ai fini di consentire l’applicazione del bonus contributi alla mensilità della tredicesima, in riferimento alla compilazione dei flussi Uniemens.

In particolare, si ricorda, infatti, che il Decreto Aiuti bis è andato ad ampliare la platea di beneficiari del bonus contributi che era stato già introdotto dalla Legge di Bilancio riferita all’anno precedente.

Dunque, come chiarito anche all’interno del messaggio numero 4009 del 7 novembre 2022, da parte dell’Istituto, l’esonero contributivo che è stato approvato e introdotto dall’articolo 1, comma 121, della legge n.234 del 2021, potrà essere applicato e riconosciuto anche per le buste paga successive al mese di giugno.

A chi spetta il bonus contributi sulla tredicesima: le indicazioni INPS

In particolare, il Decreto Aiuti bis ammette la possibilità di provvedere all’applicazione del bonus contributi anche sulle buste paga riferite ai periodi compresi tra il primo del mese di luglio e la fine del mese di dicembre. 

In questo caso, l’esonero contributivo aumenta anche la sua percentuale: passa così dai precedenti 1,2% a raggiungere la quota del 2 per cento.

Ma a chi spetta effettivamente l’applicazione del bonus contributi sulla tredicesima, se il datore di lavoro rispetta tutti i suoi obblighi? 

I destinatari dell’esonero contributivo con il bonus contributi anche per le buste paga di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre saranno esclusivamente i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che hanno una retribuzione imponibile che non supera un certo limite di importo.

In particolare, la retribuzione, parametrica su base mensile per le tredici mensilità, potrà essere coinvolta dal bonus contributi, soltanto se non supera l’importo di 2.692 euro.

Con il messaggio INPS del 7 novembre, arriva un nuovo chiarimento: il bonus contributi potrà essere applicato sulla tredicesima mensilità anche per i mesi da gennaio a giugno, ma solo se gli importo sono stati pagati a partire dal mese di luglio 2022.

Questo perché mentre per i dipendenti pubblici la tredicesima viene erogata sempre entro la prima metà di dicembre, per tutti gli altri lavoratori del settore privato non è sempre così. Non è raro infatti che il datore di lavoro provveda all’erogazione della mensilità in busta paga ogni mese.

Cosa deve fare il datore di lavoro per garantire il bonus contributi e tredicesima

Sulla base di quanto detto nei precedenti paragrafi, diventa essenziale per i lavoratori dipendenti assicurarsi che il proprio datore di lavoro abbia rispettato tutti i suoi obblighi, al fine di poter ottenere l’applicazione del bonus contributi sulla tredicesima.

Nello specifico, sono state immaginate da parte dell’Istituto INPS due ipotesi differenti, riferite a periodi diversi dell’anno:

  • luglio, agosto e settembre 2022: pagamenti ratei di tredicesima per il periodo da gennaio a settembre 2022;
  • da gennaio a settembre 2022: nessun pagamento dei ratei di tredicesima.

Dunque, qualora il datore di lavoro si trova in una situazione simile alla prima ipotesi, in questo caso, è necessario provvedere alla compilazione del flusso Uniemens, utilizzando il codice in uso L097.

Mentre nella seconda condizione, a partire dai flussi di luglio 2022, occorre prendere in considerazione il codice causale in uso L095 per la compilazione del flusso Uniemens.

Nello stesso messaggio n. 4009 pubblicato lunedì scorso dall’INPS sono stati inoltre forniti tutti i dettagli in relazione ai dipendenti pubblici, che dovranno essere seguiti ai fini dell’applicazione del bonus contributi sulla tredicesima.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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