L’INPS paga la pensione con e senza contributi, se c’è questa condizione

Quale pensione spetta a chi non ha mai lavorato secondo la normativa previdenziale? Cosa paga l'INPS? Chi ha 5 anni di contributi può andare in pensione?

Nell’ultimo periodo l’INPS si è ritrovata stracolma di richieste di pensione. Molti lavoratori si sono premurati nell’avvio di richieste di pensionamento, presupponendo lo slittamento della nuova riforma pensioni. D’altra parte, viene messa in discussione la possibilità di scegliere un’uscita anticipata flessibile. Tanti lavoratori da tempo non si sentono tutelati dallo Stato, troppo accorto ai bilanci, troppo distante dalle tante realtà che vivono i cittadini. 

Per questo motivo, non appare inusuale il numero crescente di richieste di pensionamento anticipato, come appunto, ad esempio Quota 102, Opzione donna e Ape sociale. Oltre tutto va detto che, per lo più i lavoratori tentano di agganciarsi al sistema previdenziale attraverso la pensione di vecchiaia contributiva o la pensione anticipata ordinaria. 

Si è più che consci che l’INPS non rilascia un beneficio previdenziale senza la presenza del giusto montante contributivo. Le alternative a chi è privo di contribuzione restano l’assegno sociale o le altre opzioni legate all’invalidità. E, ancora, l’accesso agli ammortizzatori sociali che garantiscono un aiuto ai cittadini in situazione di forte criticità economica. 

L’INPS paga la pensione con e senza contributi, se c’è questa condizione

Nonostante, il legislatore ha fissato per la pensione di vecchiaia la presenza di un numero ben definito di contributi, restano le tante richieste dei lettori che tentano di capire come aggirare l’ostacolo dei 20 anni di contributi. Se è possibile collocarsi a riposo con la pensione di vecchiaia pur non arrivando alla soglia contributiva fissata dalla normativa. 

Per questo motivo, ci preme rispondere a una lettrice, che ci chiede:

“Buongiorno, mi chiamo Maria vivo a Napoli da più di 50 anni, non ho iniziato a lavorare da subito, questo mi ha portato oggi a disporre di appena un quinquennio di contribuzione accreditata presso l’INPS. A settembre compio 63 anni, vorrei sapere se possono presentare la richiesta per la pensione, pur sapendo di non avere tanti contributi. Mi hanno detto che esistono delle alternative che permettono di pensionarsi anche con un assegno più piccolo e, mi chiedevo, se rientro in qualche agevolazione. Grazie della risposta”.

È bene comprendere da subito che la normativa vigente ha previsto specifici requisiti agganciati alle prestazioni previdenziali ordinarie. Un passaggio che porta a definire i requisiti per la pensione di vecchiaia in 67 anni di età, se risultano maturati almeno 20 anni di contributi. 

Esistono delle altre condizioni che permettono di agganciarsi alla pensione di vecchiaia contributiva, nella quale esistono dei requisiti molto più morbidi. Ecco, perché ha sentito parlare delle agevolazioni previdenziali che portano al possesso di cinque anni di contributi, se viene raggiunta la soglia anagrafica di 71 anni di età.  

Cosa sono le deroghe Amato e come influenzano il diritto alla pensione

Esistono delle eccezioni classificate nelle deroghe Amato che permettono di ottenere lo stesso trattamento previdenziale, ma con un’agevolazione applicata al montante contributivo. Un discorso che porta alla pensione anche chi possiede 15 anni di contributi.

Non lasciando fuori dalle possibilità chi possiede appena cinque anni di contributi. In quest’ultimo caso, il requisito anagrafico subisce una lievitazione fino a posizionarsi sui 71 anni di età. Appare chiaro che in quest’ultima opzione viene richiesta la presenza del solo contributivo, ovvero di un’anzianità contributiva registrata dal 1° gennaio 1996.

E, ancora, le medesime regole valgono per coloro che abbinano la contribuzione nella gestione Separata. In altre parole, si applicano le regole previste per i contributivi puri a cui viene associata la presenza di un assegno pensione non più basso di 1,5 volte il trattamento minimo vitale. 

Non ho contributi, quando e come posso richiedere la pensione all’INPS 

L’assenza del montante contributivo non permette all’INPS di assegnare una pensione. Un discorso che vale anche per le casalinghe che possono aspirare a un trattamento previdenziale solo se versano liberamente la base contributiva fissata dall’Istituto. Infatti, anche in questo caso il fondo reclama almeno cinque anni di versamenti prima di rilasciare un assegno previdenziale. 

Se, prossimi al raggiungimento dei 67 anni di età e privi anche di una contribuzione minima fissata in cinque anni, l’unica alternativa possibile resta l’assegno sociale. Una prestazione economica subordinata alla presenza di condizioni reddituali sia di carattere personale, oltre a riguardare la sfera della coppia. 

Per questo motivo, l’INPS rilascia l’assegno sociale se il reddito personale rientri nel limite di 6.085,30 euro. Mentre, il limite di coppia o coniugale è fissato in 12.170,60 euro.

Se vengono sforati i limiti reddituali, potrebbe implicare la perdita del diritto all’assegno sociale.

Oltre all’assegno sociale esistono solo delle agevolazioni economiche legate alla presenza di un’invalidità riconosciuta dalla Commissione USL – INPS.  

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