Decreto Rave Party, Meloni: “Ne vado fiera”. FI frena. Conte insiste: “Testo va fermato”

Non si fermano le polemiche sul cosiddetto Decreto Rave Party, la premier Meloni: "Ne vado fiera". Forza Italia frena. Conte insiste: "Quel testo va fermato".

Il Decreto Rave Party divide la politica e in una certa misura anche la coalizione di centrodestra al Governo ha sensibilità diverse al suo interno.

Se la premier Giorgia Meloni e Matteo Salvini leader della Lega difendono la misura varata dal Governo, Forza Italia per bocca del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè sembra frenare e punta a correttivi nella conversione in Parlamento per ridurre le pene e per circoscrivere la fattispecie.

La premier Giorgia Meloni in un lungo post social afferma di essere “fiera di questa norma”. Ma alla presidente del consiglio risponde di nuovo il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: “Quel testo va fermato”. Ecco il punto della situazione sulla norma.

Decreto Rave Party, Giorgia Meloni difende la norma: “Ne vado fiera”

Giorgia Meloni parla del Decreto per fermare i Rave Party. La presidente del consiglio va all’attacco principalmente dopo le frasi di ieri del leader del Partito Democratico Enrico Letta e del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.

“Ho letto diverse dichiarazioni da parte di esponenti dell’opposizione  – scrive Meloni – in merito alle misure prese in Consiglio dei Ministri sui cosiddetti rave party abusivi”.

Innanzitutto vorrei dire che è una norma che rivendico e di cui vado fiera perché l’Italia – dopo anni di governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità – non sarà più maglia nera in tema di sicurezza”. 

“È giusto – continua la presidente del consiglio – perseguire coloro che – spesso arrivati da tutta Europa – partecipano ai rave illegali nei quali vengono occupate abusivamente aree private o pubbliche, senza rispettare nessuna norma di sicurezza e, per di più, favorendo spaccio e uso di droghe”.

Decreto Rave Party, Giorgia Meloni: “Le strumentalizzazioni sul diritto a manifestare lasciano il tempo che trovano”

“Le strumentalizzazioni – spiega la premier – sul diritto a manifestare lasciano il tempo che trovano, ma vorrei rassicurare tutti i cittadini – qualora ce ne fosse bisogno – che non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso. A negarlo in passato, semmai, sono stati proprio coloro i quali oggi attaccano i provvedimenti del nostro Esecutivo, difendendo di fatto chi invade terreni ed edifici altrui”.

Abbiamo dimostrato che se lo Stato c’è, può garantire ai cittadini di vivere in una Nazione più sicura e che anche in passato si sarebbero potuti arginare episodi simili.

“Infine, chiude la premier, vorrei ringraziare le Forze dell’Ordine che hanno gestito in modo ordinato e in piena sicurezza lo sgombero del capannone a Modena”.

Decreto Rave Party, Forza Italia in maggioranza frena. Mulè: “I gruppi FI presenteranno emendamenti per correggere la norma”

Anche nella maggioranza di centrodestra come detto ci sono diverse sensibilità sulla norma. Ad esprimere perplessità è Giorgio Mulè, esponente del partito di Silvio Berlusconi e vicepresidente della Camera.

Mulè intervenuto a Metropolis, trasmissione sul sito di Repubblica:

“Non è una legge liberticida – ha esordito Mulè – è un decreto legge da modificare e migliorare in Parlamento. E’ un decreto che interviene con necessità e urgenza per un fatto che era in corso. Il Governo dà un segnale: se qualcuno viene a casa mia o in un edificio dello Stato e crea difficoltà di ordine pubblico, io Stato intervengo”.

Ci sono però due criticità: la prima nasce dalla genericità della norma. La seconda dalla pena che a mio giudizio è spropositata rispetto ad altri reati come la rapina o l’omicidio colposo, nel momento in cui prevedi fino a 6 anni. Pena deve essere più bassa sia per organizzatori sia per chi partecipa.

“Giusto – continua Mulè – perseguire in maniera ferma ma su pena spropositata e genericità della norma i gruppi di Forza Italia a Camera e Senato presenteranno emendamenti per correggere la situazione laddove non lo dovesse fare lo stesso Governo, cosa che non escludo”.

Decreto Rave Party, Giuseppe Conte ancora contro Meloni: “Quel testo va fermato e cambiato subito”

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, torna a scrivere sui social alla presidente del consiglio:

“Presidente Meloni, – scrive il leader del Movimento 5 Stelle, non servono le sue rassicurazioni via social sul fatto che il suo governo non toccherà il diritto dei cittadini a riunirsi e manifestare dissenso. C’è già la Costituzione a fornire questa garanzia, non è una concessione del premier di turno”.

Chiariamo che nessuno vuole promuovere occupazioni abusive e spaccio di stupefacenti. Ci risparmi, pertanto, le sue prediche sull’illegalità, del tutto inopportune da parte di chi sta programmando interventi a favore di corrotti ed evasori che girano con valigette piene di contanti.

“La questione – analizza Conte –  che sembra sfuggirle è che le norme esistenti sono già sufficienti per contrastare raduni illegali. La professionalità delle nostre forze dell’ordine è indiscussa come mostra l’intervento in occasione del rave party di Modena”.

“Avete però introdotto una nuova fattispecie di reato, generica e pericolosa, che attribuisce un enorme potere discrezionale ai tutori dell’ordine pubblico che debbono prevenire e un potere sanzionatorio abnorme ai giudici chiamati a condannare. Quel testo va fermato e cambiato, subito”.

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