Esplosione centrale di Suviana: i nomi e chi sono i dispersi

Vincenzo, Alessandro, Paolo e Adriano sono i nomi dei 4 dispersi dopo l'esplosione della centrale di Suviana: scopriamo la loro storia.

Giovani e veterani tra gli operai dispersi dopo l’esplosione della centrale di Suviana: Vincenzo Garzillo, Adriano Scandellari, Alessandro D’Andrea, Paolo Casiraghi, sono questi i nomi delle quattro persone di cui ancora non sono state trovate tracce. Secondo i soccorritori sarà molto difficile trovare i loro corpi tra le macerie che restano dopo l’esplosione di martedì 9 aprile.

I loro nomi sono diversi rispetto alle vittime dell’esplosione: Vincenzo Franchina, Mario Pisani e Pavel Petronel Tanase hanno perso la vita mentre si trovavano all’ottavo piano sotto terra, ma i loro corpi sono già stati ritrovati.

Esplosione a Suviana: i nomi dei dispersi

Giovanni Cirmi, che si trova alla guida dei sommozzatori, ha spiegato quello che sta accadendo in queste ore immediatamente successive all’esplosione di Suviana, mentre sono in corso le ricerche dei dispersi i cui nomi sono ormai stati resi pubblici: “Con le torce siamo riusciti a farci un quadro piuttosto preciso. Sparsi ovunque c’erano i rottami della turbina, calcinacci e interi blocchi calcestruzzo. Deve essere stata un’esplosione violentissima visto come erano ridotti gli ambienti”.

Ma chi sono i dispersi di questo tragico incidente? Vincenzo Garzillo è un napoletano di 68 anni, anche lui era un ex dipendente di Enel in pensione (come Pisani): lavorava come consulente, si occupava della supervisione dei lavori e della riattivazione dei macchinari. Prima di arrivare alla centrale di Suviana aveva lavorato alla centrale di Presenzano nel Casertano. 

Adriano Scandellari, padovano ma residente a Mestre, dipendente di Enel Green Power, era stato premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la Stella al Merito del Lavoro lo scorso anno. Le sue due figlie hanno 14 e 16 anni.

Ci sono poi due milanesi tra i dispersi nell’esplosione: Alessandro D’Andrea, tecnico specializzato di 37 anni, è dipendente della Voith Hydro di Cinisello Balsamo. Viene soprannominato “Il Tosco”, è nato a Forcoli in provincia di Pisa ma si è trasferito da alcuni anni nel milanese. E infine Paolo Casiraghi che ha 59 anni e lavora per la Abb di Sesto San Giovanni. Ha sempre vissuto tra Niguarda e Bicocca ed è tifoso dell’Inter.

Esplosione di Suviana: le ultime notizie

Il capo della Guardia di Finanza ha spiegato al quotidiano La Repubblica che le speranze di ritrovare vivi i dispersi sono limitate, in quanto “le parti metalliche della turbina sono state proiettate in ogni direzione. In alcuni punti i pezzi di metallo si sono incastrati nelle mura. Non avevo mai visto una cosa del genere, deve essere stato spaventoso”.

Mentre stavano cercando i corpi delle persone disperse nella centrale idroelettrica, le condizioni oggettive per le ricerche sono scemate: “Siamo andati avanti fin che è stato possibile, ma a quel punto siamo stati costretti a risalire, era troppo pericoloso continuare. Non c’erano le condizioni di sicurezza minime per continuare a operare”.

Sul posto anche la moglie di Adriano, uno dei dispersi nell’incidente, che ha deciso di raggiungere la centrale insieme al parroco della chiesa di Ponte San Nicolò (Padova), don Daniele Cognolato, e al sindaco Martino Schiavon. Adriano e la sua famiglia erano molto apprezzati per i loro impegni nella parrocchia, all’interno del consiglio pastorale.

Nonostante le condizioni siano difficili e pericolose, sino a quando ci sarà speranza i sommozzatori continueranno a cercare possibili superstiti di questo terribile incidente.

Aperta un’inchiesta per disastro omicidio colposo

Mentre si cerca di fare una corsa contro il tempo per trovare i dispersi e riuscire a salvarli, nel fascicolo aperto dalla Procura di Bologna sull’incidente si ipotizzano i reati di disastro colposo e omicidio colposo. Bombardieri ha dichiarato che “in passato avevamo già segnalato problemi di sicurezza“.

Negli occhi dei superstiti ci sono ancora quelle immagini tragiche e devastanti: “Ho visto la fiammata e poi il fumo, ho sentito lo scoppio”, racconta uno di loro.  “Io sto bene, ma purtroppo è successo tutto questo”, ha raccontato Pierfrancesco Firenze alla moglie Emilia Ferdighini, giunta anche lei sul posto.

Piefrancesco “era fuori con altri due suoi colleghi. Hanno visto questa fiammata e poi il fumo, ha sentito uno scoppio. Era un po’ sotto shock, si conoscono un po’ tutti qua”, ha dichiarato la moglie.

Laura Pellegrini
Laura Pellegrini
Redattore, classe 1998.Sono veronese di nascita e milanese d'adozione. Mi sono Laureata in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano e sono da sempre appassionata di giornalismo e attualità. Entrata nel mondo dell'informazione grazie a uno stage curricolare, ho svolto per due anni l'attività di redattore e social media manager. Attualmente collaboro da remoto con Trend-online, la testata grazie alla quale ho lanciato il mio primo e-book, e con altre testate per la sezione di attualità. La mia ambizione principale è quella di costruire una carriera internazionale.
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