Incontro in Turchia inutile, Lavrov: No al cessate il fuoco!

L'incontro tra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Lavrov e Kuleba, non ha prodotto alcun risultato. Ecco i dettagli in questo articolo.

TURCHIA – È stato un nulla di fatto l’incontro fra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Lavrov e Kuleba, avuto luogo ieri mattina in Turchia. Nonostante la situazione difficile ed i bombardamenti che ancora continuano in Ucraina, l’incontro tra i due ministri si è svolto in maniera civile, però, non ha portato ai risultati sperati.

Al termine dell’incontro in Turchia, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha espresso la sua delusione nel comunicare il nulla di fatto anche sul cessate il fuoco. Sembra che quella decisione non possa essere presa dal ministro degli Esteri russo, ma da altre figure che stanno al di sopra.

Ma anche il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha deciso di esporre la sua versione:

“Abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative. Noi non abbiamo attaccato. In Ucraina si è creata una situazione che minaccia Mosca” – continua – “Chi riempie l’Ucraina di armi è responsabile delle sue azioni”

Tuttavia, non si spiega il non volere un cessate il fuoco per consentire alla popolazione civile di evacuare le aree sotto attacco. Anche la popolazione civile è stata considerata una minaccia per Mosca?

Il ministro degli Esteri russo conclude lanciando, infine, un appello a Kiev affinché vengano consentiti a donne e bambini di lasciare Kharkiv, Donetsk e Luhansk, dei luoghi che sono ormai diventati troppo pericolosi.

Oltretutto, l’Ucraina viene accusata di dire il falso, di sostituire il vero con effetti speciali, anche sull’attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol, e aggiunge che il Presidente russo, Putin, non ha mai negato dei contatti con il Presidente ucraino, Zelensky. Tuttavia, dice, è necessario un programma preparatorio per riuscire a far incontrare i due presidenti.

Per questo, il Presidente ucraino, Zelensky, è disponibile ad organizzare un incontro tra presidenti, per cui si sta adoperando a fornire maggiori indicazioni al ministro degli esteri russo. 

Attacco all’Ospedale Pediatrico di Mariupol? “Fake news!” “Usato come base del battaglione Azov”

MARIUPOL – Come abbiamo raccontato anche in questo articolo, due giorni fa ha avuto luogo l’attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol, un attacco che certamente non ha lasciato indifferente tutto l’occidente e gran parte della popolazione russa residente in Europa, ma anche in Russia.

Al momento il bollettino delle vittime conta 3 morti – tra i quali una bambina – e 17 alcune donne ferite, alcune in stato interessante. Ma perché colpire un ospedale pediatrico?

Secondo il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, l’ospedale era stato utilizzato come base del battaglione Azov, ovvero il battaglione militare estremista ucraino. Tuttavia, non si spiega la presenza di civili. Questi, erano in attesa di ricevere degli aiuti per riuscire ad scappare dall’ospedale.

Gli ultimi superstiti dell’ospedale pediatrico erano ancora lì, sottoterra. Purtroppo, a causa dei continui attacchi alla città di Mariupol, per ben 8 giorni consecutivi, la città era rimasta senza elettricità, senza riscaldamenti, senza acqua e senza viveri. Per cui, stare in ospedale senza poter ricevere delle cure non avrebbe avuto alcun senso.

Tuttavia, come sappiamo, a causa dei 4 cessate il fuoco mancati, uscire o entrare dalla città in pieno assedio risulta molto difficile e gli aiuti non sempre arrivano in tempo. Il tutto si è concluso con il bombardamento dell’ospedale dei bambini, con le conseguenze che noi tutti già conosciamo.

Il ministro degli Esteri, Lavrov, durante la conferenza stampa ha più volte confermato l’attacco all’Ospedale pediatrico per abbattere la base del battaglione Azov, non tenendo conto dei superstiti ancora presenti al suo interno e che ci preme ricordare: 3 morti (di cui una bambina) e 17 donne, alcune in stato interessante.

Inoltre, lo stesso, ammonisce ancora una volta l’Occidente per aver offerto aiuti in armi all’Ucraina, secondo https://www.globalist.it/ :

“Le armi fornite dall’Occidente all’Ucraina potrebbero spargersi attraverso l’Europa”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov, al termine dell’incontro con l’omologo ucraino Kuleba in Turchia, definendole “pericolose”. “Vogliamo che l’Ucraina sia neutrale”, ha aggiunto Lavrov.”

No al Cessate il fuoco in Ucraina

Non ci sono alternative se non continuare ad attaccare. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Lavrov, alla conferenza stampa avuta luogo dopo l’incontro di 90 minuti con il suo omonimo ucraino, Kuleba. All’incontro hanno partecipato anche il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, e il viceministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko. Quest’ultimo ha anche partecipato ai negoziati in Bielorussia.

Tuttavia, quello in Turchia è stato il primo incontro tra i due ministri degli Esteri, Lavrov e Kuleba, dall’inizio dell’attacco all’Ucraina. Le trattative in Bielorussia, però, sembrano quelle ufficiali. A confermarlo è stato anche il ministro Lavrov: 

“Questi contatti non possono esser usati per sostituire o svalutare i negoziati principali sul territorio bielorusso”

Ad ogni modo, anche i negoziati in Bielorussia non hanno portato a nulla. I bombardamenti continuano ed i cessate il fuoco a Mariupol sono stati violati ben 4 volte. Anche il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, conferma di non aver fatto progressi da quel punto di vista.

Il cessate il fuoco non è una strada percorribile per la Russia. È necessario, perciò, trovare una soluzione diplomatica che metta fine definitivamente a questo scempio. Ma a cosa serviva il cessate il fuoco?

Per chi se lo chiedesse, il cessate il fuoco consente ai civili di evacuare il paese e agli aiuti umanitari di entrare per assisterli con viveri e altro. Purtroppo, però, la decisione di cessare momentaneamente il fuoco non può essere presa dal ministro degli Esteri russo.

Nuove Sanzioni alla Russia dall’Unione Europea, Zelensky: “Putin è un criminale di guerra”

Mentre i cessate il fuoco non vengono rispettati, il presidente Zelensky accusa il presidente russo di essere un criminale di guerra. L’attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol, secondo Zelensky, è la prova che Putin stia portando avanti dei crimini contro l’umanità.

Nel frattempo, i leader Ue annunciano che introdurranno nuove sanzioni alla Russia, con la speranza che questo induca Putin a fare marcia indietro e a ritirare le sue truppe. Ma quali sarebbero i possibili scenari? Le sanzioni riusciranno nel loro intento? 

Secondo Italia Oggi, le sanzioni inferte alla Russia coinvolgerebbero anche l’economia mondiale e causerebbero l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari in tutto il mondo. Difatti, stiamo avvertendo tutti l’inflazione che si sta abbattendo non solo sul petrolio e sul gas, ma anche sui prodotti alimentari, il come grano.

Secondo il presidente russo, Putin, la Russia sta mantenendo tutti i suoi impegni energetici con l’Occidente e con l’Ucraina, quindi, non bisognerebbe dare la colpa a Mosca per l’innalzamento del prezzo di gas e petrolio.

“Troveremo una soluzione a tutti i problemi insieme ai nostri partner che non riconoscono le sanzioni”, ha detto Putin, citato dalla Tass, addossando all’occidente la responsabilità della crisi ucraina.

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