Papa Francesco, “serve un lavoro per tutti e deve essere ben remunerato”

Il Lavoro è stato il tema centrale dell’incontro tra il Pontefice e i giovani, e Papa Francesco ha ricordato che serve un impiego ben remunerato per tutti.

Il Lavoro è stato il tema centrale dell’incontro tra il Pontefice e i giovani nella città di Assisi. Nello specifico, durante l’evento del 24 settembre scorso si è parlato di retribuzione, occupazione e parità di genere. Andiamo subito a scoprire quali sono state le parole di Papa Francesco. 

Papa Francesco, “serve un lavoro per tutti e deve essere ben remunerato”

Durante il suo incontro con i giovani ragazzi nella città di Assisi, Papa Francesco ha voluto dire la sua sul mondo del lavoro, in particolare sulla situazione occupazionale e retributiva e, ovviamente sulla parità di genere.

L’incontro si è tenuto durante l’evento Economy of Francesco (un movimento internazionale di giovani economisti, imprenditori e change-makers che sono impegnati in un processo di dialogo inclusivo e volto cambiamento globale). In questa occasione, il pontefice ha lanciato un appello “Non dimenticatevi del lavoro, non dimenticatevi dei lavoratori”.

Il Papa sembra essere ben consapevole che il Lavoro sia la sfida del presente e ancora di più quella del futuro. 

Francesco, infatti, ha voluto sottolineare che in assenza di un lavoro ben remunerato, i giovani non possono diventare davvero adulti e le disuguaglianze, in questo modo, continueranno ad aumentare

Ancora più importante la riflessione sulla mancanza di lavoro e sulla condizione femminile. Secondo il pontefice senza un lavoro un individuo può sopravvivere, ma sopravvivenza non è sinonimo di “buona vita”, per questo motivo “mentre create beni e servizi, non dimenticatevi di creare lavoro, buon lavoro, lavoro per tutti”, ha ricordato Papa Francesco.

In particolare, sul lavoro c’è una vera e propria schiavitù delle donne che devono rinunciare ad essere madri poiché non appena “cresce la pancia” non viene più concesso loro di lavorare o, addirittura, le cacciano dal lavoro.

Lavoro, l’appello di Papa Francesco agli economisti

Ma Papa Francesco non si è limitato a fare questo discorso e, rivolgendosi direttamente ai giovani economisti, li ha indirizzati afficnché questi facciano scelte concrete, senza soffermarsi solo sulle idee. Soffermandosi solo su queste ultime, infatti, si corre il rischio che si tramutino in trappole. 

Il messaggio del pontefice è stato forte e chiaro e ha richiamato anche la storia del nostro Paese e degli altri Stati, quando in momenti cruciali, alcuni uomini e alcune donne hanno saputo lasciare una buona impronta, poiché hanno tradotto ideali, valori e desideri in opere concrete e, oltre a scrivere e fare congressi, costoro hanno fatto nascere scuole e università, ma anche banche, sindacati, cooperative e altre istituzioni ancora. 

E, così, è arrivato il consiglio: “Il mondo dell’economia lo cambierete se insieme al cuore e alla testa userete anche le mani.”

Papa Francesco ha continuato il suo discorso affermando che la Chiesa ha sempre allontanato la tentazione gnostica, che insinua di poter cambiare il mondo unicamente con una diversa conoscenza e senza alcuna fatica della carne. 

Le opere materiali, infatti, vengono considerate meno “luminose” delle grandi idee poiché queste sono concrete, limitate e particolari, con luce e ombra insieme. Ma nonostante siano considerate “meno”, sono proprio queste che fecondano giorno dopo giorno la terra. 

Poi, Bergoglio ha così concluso “cari giovani la realtà è sempre superiore all’idea.”

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Lavoro, Papa Francesco sulla povertà

Il discorso di Papa Francesco, infine, si è focalizzato sulle disuguaglianze degli uomini. È vero che in questo preciso momento storico occorre salvare il pianeta Terra, ma mentre si cerca di fare il possibile per l’ambiente occorre volgere lo sguardo anche verso tutti gli uomini e tutte le donne che soffrono. 

Non è solo l’anidride carbonica ad uccidere, ma anche le disuguaglianze creano costantemente vittime, “anche la diseguaglianza inquina mortalmente il nostro pianeta”.

Secondo Bergoglio, il grido della Terra e il grido dei poveri sono un solo grande grido, dunque, mentre si lavora per una trasformazione ecologica, occorre tenere bene a mente gli stessi effetti di alcune scelte ambientali che si rifanno sulle povertà. 

Non tutte le scelte ecologiche e le soluzioni ambientali incidono allo stesso modo sui cittadini poveri e, per questo motivo, occorre optare per tutte le scelte che riducono miseria e disuguaglianze. 

Papa Francesco ha poi concluso con un richiamo: “Non possiamo permettere che le nuove calamità ambientali cancellino dall’opinione pubblica le antiche e sempre attuali calamità dell’ingiustizia sociale“.

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