Cresce in Russia il malcontento verso l’andamento della guerra e cresce anche il rischio di un golpe verso Vladimir Putin. Proprio ieri, la TV nazionale russa ha mostrato le immagini aeree di Mariupol addebitando la sua distruzione e la devastazione ai “nazionalisti ucraini”, un chiaro tentativo di manipolazione della realtà che sicuramente pochi hanno accettato.
Il rischio di un colpo di stato verso lo “zar” di Russia è più vivo che mai. Ad affermarlo è un informatore all’interno dell’intelligence di Mosca e a renderlo noto è Vladimir Osechkin, un attivista russo in esilio che ha dato l’informazione al “Times”, che ha reso pubblica.
Il malcontento da parte del Servizio di sicurezza federale russo, riguardante la decisione di Putin di andare in guerra per la conquista dell’Ucraina, si sta facendo sempre più forte tanto da rendere instabile il Cremlino.
Secondo il politologo Krastev, Putin sembra volere una guerra permanente. Krastev consiglia la lettura del saggio scritto da Putin su Russia e Ucraina, ritenendole due nazioni ed un unico popolo. Ma non parla di invasioni Nato, né tantomeno di espansioni militari da parte dell’Occidente.
Nel saggio, dice Krastev, Putin manifesta la volontà di voler riscrivere la storia ora che è vivo e lucido, scrive https://www.linkiesta.it/:
«Putin ha creato un sistema così basato su sé stesso che non riesce a immaginare una Russia dopo di lui. Sente che deve fare tutto finché è ancora al potere, finché è ancora vivo e lucido. Di qui la scelta del momento e l’intensità della guerra […] l’appeasement non è possibile, perché Putin è un politico messianico. Non era così, ma ora sì. Non riesce a fermarsi, perché lui non ragiona in termini di materie prime o di regimi politici. Pensa in termini di missione storica»
Un sogno pericolo, quello di dover ricostituire i vecchi confini URSS, un sogno che potrebbe distruggere gli equilibri e la pace tanto agognata dall’occidente. Proprio per questo motivo cresce la paura di un colpo di stato, di un golpe, contro Vladimir Putin.
Da momento in cui, in quel fatidico 24 febbraio, la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina si pensava ad un rapido evolversi del conflitto e il conseguente rovesciamento della democrazia ucraina, ma così non è stato. Dopo quasi un mese di battaglie e bombardamenti, l’esercito russo ha cominciato ad accorgersi che la guerra non sarà breve come avevano immaginato.
Non tutti i soldati, però, erano a conoscenza della decisione di andare in guerra. Molti di loro sono partiti ignari di tutto. Ad affrontare una campagna militare dura e sanguinosa.
Ritornando a Vladimir Osechkin, sembra essere ricercato in Russia a causa del suo lavoro di denuncia contro gli abusi e le violenze nelle carceri russe, tuttavia non si arrende. Dopo aver ricevuto la lettera da parte dei servizi di intelligence russi, ha provveduto a comunicare subito la notizia al Times, riuscendo così a divulgarla.
Ma cosa dice la famosa leggera? Il malcontento nei confronti di Putin cresce non solo per l’andamento della guerra, ma anche perché sembra che il leader russo abbiamo incolpato l’FSB del “fallimento” del tentativo di rovesciare il governo ucraino.
Purtroppo, però, sappiamo tutti che la colpa di tutto non può essere addebitata interamente all’FSB russo. Ogni decisione viene presa a pugno duro da Putin e ogni tentativo di opposizione viene soppresso all’istante. Il fallimento di Putin è solo suo: succede questo quando ti circondi di “Yes man”.
Ad aumentare il malcontento sono, sempre secondo Osechkin, le sanzioni inferte alla Russia. Purtroppo, però, le sanzioni colpiscono tutti, non solo gli oligarchi russi, ma indirettamente anche l’Europa e, non ultimi, i cittadini russi.
Ricordiamo, infatti, che nonostante la costante crescita di Russofobia, i cittadini russi non hanno alcuna colpa di quello che sta accadendo in Ucraina. Come spesso accade, sono sempre i potenti a prendere le decisioni importanti, mentre a soffrire le conseguenze dirette sarà sempre il popolo.
In conclusione, ogni settimana di guerra aumenta la possibilità di golpe contro il leader russo da parte dei suoi stessi servizi di intelligence.
FLASH | Putin: “Il boicottaggio di eventi culturali russi ed esponenti della cultura russa nei Paesi occidentali come i roghi di libri di cui si resero responsabili i nazisti” #ANSA
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) March 25, 2022
Putin cambia strategia e invia nuove truppe in Bielorussia e Crimea
Le difficoltà dell’esercito russo di oltrepassare quel confine immaginario che consentirebbe l’entrata e l’invasione di Kiev hanno costretto Putin ad un cambio di strategia. Nuove truppe si sono dirette in Bielorussia e in Crimea per cercare di accerchiare la capitale ucraina.
L’obiettivo di Putin è quello di accerchiare e, infine, conquistare tutti quei distretti popolati da filorussi. Molti dei cittadini ucraini sono riusciti a scappare e altri sono, invece, stati deportati dai soldati russi. Ma il conflitto non potrà mai terminare se l’esercito russo non riuscirà a conquistare Kiev, la capitale, e ribaltare così il governo.
Ad informare il cambio di strategia è stata l’agenzia ucraina, Unian, e lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, il quale ha comunicato quanto segue:
“La leadership militare russa sta trasferendo armi ed equipaggiamento militare dai distretti militari alla Bielorussia e alla Crimea. L’obiettivo è fare un tentativo di preparare e mettere in atto azioni offensive per l’accerchiamento di Kiev”
Lo stesso, continua dicendo che
“Secondo le informazioni ricevute, la leadership politico-militare russa ha deciso di adeguare i piani a causa del fatto che gli obiettivi fissati prima dell’invasione non sono stati raggiunti in tempo”
Quindi, Kiev rimane l’obiettivo numero uno di Putin che potrebbe mettere fine alla conquista dell’Ucraina. Ma siamo sicuri che sia veramente così? Cosa ci assicura la fine del conflitto?
Ad ogni modo, il Ministero di Difesa britannico ha comunicato attraverso Twitter che proprio queste settimane potrebbero essere decisive per la conquista di Kiev. L’intelligence inglese informa che le forze russe stavano avanzando verso Hostomel, sono state fortunatamente respinte dalla resistenza ucraina.
Tuttavia, rimane ancora da vedere a cosa serviranno i mezzi corazzati russi collocati a 25 chilometri dalla città.
Oggi a @OmnibusLa7 a una domanda diretta, ho avuto modo di dire, spero definitivamente, cosa pensi del Prof #Orsini e delle sue teorie. Pacatamente e serenamente.#Putin #Ucraina #Guerra #postverità #fakenews pic.twitter.com/H1wGNSttWx
— Marta Ottaviani (@martaottaviani) March 25, 2022
Putin e le continue deportazioni di civili innocenti!
Nel corso di questa guerra sono stati colpiti anche interi centri abitati e civili. I molti che non sono riusciti a scappare sono stati deportati e fatti prigionieri. In particolare, le informazioni ufficiali ci dicono che sono state deportate dall’Ucraina circa 402.000 persone di cui 84.000 sono bambini.
A comunicare questa triste notizia è stata Lyudmila Denisova, commissaria del Parlamento ucraino. Secondo la commissaria, le persone deportate vengono condotte in campi e smistati per essere inviati nella regione di Donetsk, e poi in Russia.
Questi, una volta arrivati, solo se accettano di collaborare potranno lasciare il nuovo luogo di residenza dopo due anni. La constatazione che tutto questo avviene con certezza è data dalle continue telefonate da parte dei cittadini ucraini deportati in Russia.
La commissaria conclude dicendo che provvederà a segnalare tutto ciò come un crimine di guerra.