Addio Social Network sotto i 15 anni? Molti sono d’accordo e dalla Francia arriva una proposta di legge che potrebbe essere adottata anche in Italia. Il governo per ora non ha ancora rilasciato dichiarazioni, ma l’idea di vietare i Social ai più giovani potrebbe diventare realtà.
Social Network vietati sotto i 15 anni: spunta una proposta di legge
Carla Garlatti, presidentessa dell’Autorità garante per l’infanzia è affascinata dalla proposta di legge parigina e vorrebbe addirittura aumentare l’età minima per accedere alle piattaforme Social a 16 anni. La Garlatti, come riporta il quotidiano la Repubblica, ha dichiarato:
“A 16 anni ci si può sposare e riconoscere un figlio, a 16 anni l’imputato può chiedere che non si svolga a porte chiuse il processo, quindi 16 è l’età dei diritti e a noi sembra più in linea“.
I suicidi tra i giovanissimi e il cyberbullismo sono fenomeni sempre più in crescita e molti pensano che siano correlati ad un utilizzo errato dei Social Network. Per tutelare i più giovani, dunque, è necessario attendere che questi possano raggiungere una sorta di maturità (16 anni) per accedere a tali piattaforme.
Carla Garlatti ha detto di voler creare anche un organismo di controllo ed ha inviato una nota ufficiale con tale proposta a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri. La premier non ha ancora risposto, ma la presidentessa dell’Autorità garante per l’infanzia non è intenzionata a mollare la presa.
In Italia, ad oggi, l’età minima per registrarsi su un Social Network, senza autorizzazione dei genitori, è 14 anni. Quando ci si registra su una piattaforma online è necessario prestare il consenso digitale al trattamento dei dati personali. Inoltre, per le principali piattaforme Social, non è nemmeno necessario caricare un documento o un codice fiscale per verificare l’identità e dunque l’età degli iscritti. Risulta quindi più facile eludere i controlli blandi che si fanno in fase di registrazione.
Tra spid e sanzioni: ecco le parole della presidentessa dell’Autorità garante per l’infanzia
L’idea della Garlatti è quella di aumentare i controlli sulle piattaforme Social per essere sicuri dell’età della persona che si sta registrando. Per rendere più efficace il sistema di controllo si stava pensando ad una specie di Spid necessario a registrarsi sui Social Network.
Carla Garlatti ha dichiarato:
“Si tratta in pratica di istituire un nuovo sistema per la verifica dell’età dei minorenni che accedono ai servizi digitali, basato sulla certificazione dell’identità da parte di terzi”.
Qualora si dovesse eludere anche questo tipo di controllo o non controllare affatto l’età dei propri utenti Social, la proposta di legge francese prevede delle sanzioni. A Carla Garlatti piace anche l’idea delle sanzioni, che ha definito come:
“Un’ipotesi che va nella direzione giusta, in quanto responsabilizza i provider e li obbliga a verifiche più efficaci“.
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