Caro bollette e benzina, Governo cerca 7mld per nuovi aiuti 

Caro bollette e benzina, il Governo cerca 7mld per nuovi aiuti alle famiglie e alle imprese. Gli aumenti riguardano +500% gas e +400% per l'energia elettrica.

L’Esecutivo sta ideando il nuovo provvedimento di legge, stiamo parlando di un decreto che, possibilmente, arriverà a stanziare un totale di circa 7 miliardi di euro con l’obiettivo di contrastare il rapido aumento delle bollette, sia per le famiglie, che per le imprese.

Alla bozza del nuovo decreto contro il caro bollette e benzina, che sta colpendo i cittadini italiani in maniera non indifferente, considerando il drastico aumento dei prezzi all’ingrosso dell’energia nel 2021 che hanno evidenziato un +500% per il gas e +400% per l’energia elettrica, stanno lavorando il Ministero dell’Economia e il Ministero della Transazione Energetica.

Entrambi, infatti, dovrebbero consegnare, proprio con la giornata di oggi, una prima bozza di decreto, il cui testo ultimato dovrà arrivare durante il prossimo venerdì proprio in Cdm, Consiglio dei ministri. 

È possibile che più di tre miliardi di euro riusciranno ad essere reperiti da proventi per le aste delle emissioni di CO2, mentre altri due miliardi e mezzo arriveranno dalla cartolarizzazione degli incentivi alle rinnovabili. Infine, un altro miliardo di euro potrebbe essere rinvenuto nelle pieghe di bilancio.

Vediamo insieme tutte le novità riguardanti il caro bollette e benzina che sta interessando il nostro Paese in questo periodo e come si comporterà il Governo in questa situazione di emergenza per aiutare famiglie e imprese italiane.

Caro bollette e benzina, Governo Draghi risponde al mondo imprese

Il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi aveva già dichiarato, durante lo scorso giovedì 10 febbraio 2022, che sarebbe arrivato un nuovo decreto per cercare di contrastare il caro bollette e benzina che sta colpendo famiglie e imprese. 

Proprio le imprese, infatti, hanno iniziato a fare pressione sul Governo perché hanno il timore che il numero dei fallimenti potrebbe continuare ad aumentare, proprio perché si ritrovano strette in una morsa dove, da un lato, si ritrovano a fronteggiare l’aumento dei costi relativi all’energia (caro bollette), mentre dall’altro devono fare i conti con la ripresa dell’inflazione.

Le paure delle imprese – condivise anche dalle famiglie italiane – si sono concretizzate proprio nella giornata di ieri con l’arrivo di nuovi dati aggiornati. Secondo l’agenzia di rating del gruppo Cerved, infatti, nel 2022:

“le probabilità di default delle imprese non-finanziarie italiane potrebbe risalire a fine anno al 6,12%, contro il 5,71% di dicembre 2021.”

Caro bollette e benzina, i numeri dell’ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

Questi trend vengono confermati anche dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che ieri, durante un’audizione in Senato ha dichiarato che:

“Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse)”

Sempre sullo stesso tema ha poi continuato il Presidente dell’ARERA dichiarando che solamente nei primi tre mesi dell’anno, considerato il medesimo periodo del 2021, le bollette per l’energia elettrica di una famiglia media italiana sono lievitate del 131 % rispetto all’anno prima.

Aumenti che riguardano anche le bollette del gas che, nel primo trimestre 2022, rispetto al primo trimestre 2021 hanno avuto un incremento del 98 %.

La situazione è più complicata di quanto sembra poiché, buona parte degli incrementi resterà strutturale e, pertanto, non cambierà e le tariffe torneranno ai livelli relativi al periodo antecedente l’emergenza epidemiologica causata dalla pandemia di Covid-19.

Tale previsione, purtroppo, è stata confermata anche da un report di Intesa San Paolo che è stato diffuso anch’esso nella giornata di ieri che afferma che i prezzi delle bollette di luce e gas riusciranno a diminuire nei mesi a venire, anche se gli importi da pagare continueranno ad essere costantemente superiori alla media.

Governo: caro bollette e benzina, crescono i timori per l’inflazione

Gli importi per le bollette di luce e gas continueranno ad essere superiori alla media e le ragioni di tale aumento le conoscono bene gli addetti ai lavori. 

La ripresa economica successiva alle chiusure generalizzate ha avuto come naturale conseguenza un aumento smisurato della richiesta di materie prime, dove poi sono stati aggiunte le paure per l’inflazione e tutte le tensioni di carattere geopolitico.

Ciò che sta aumentando in maniera incontrollata, infatti, è proprio il prezzo del gas naturale. Tale combustibile è quello maggiormente utilizzato in tutto il globo per abbandonare l’utilizzo del carbone, combustibile troppo inquinante, oltre che per evitare l’utilizzo del nucleare che risulta essere troppo costoso. Il pianeta, infatti, sta scegliendo sempre più le energie verdi.

Le quotazioni del gas, in riferimento al mercato europeo, sono aumentate anche di oltre il 600 % come picco più elevato raggiunto a metà del mese di dicembre 2021. Da questo ne deriva anche l’ascesa dei costi per l’elettricità, che viene prodotta sempre più dalle centrali del gas.

Come dicevamo, insieme al caro bollette, abbiamo anche il caro benzina che sta colpendo le famiglie e le imprese, infatti, anche il petrolio si è mosso sulla stessa scia del gas e dell’elettricità.

Per questa particolare situazione, però, vengono accusati tutti i grandi produttori di petrolio, che sono riuniti nel sindacato Opec+, poiché questi non incrementano sufficientemente la produzione in maniera tale da riuscire a regolamentare il prezzo.

Il petrolio, infatti, solo lo scorso lunedì ha raggiunto quota 94 dollari al barile; questo si è tradotto in un aumento vertiginoso dei prezzi di benzina e gasolio che non si vedeva dall’anno 2012.

Caro Bollette e Benzina, ARERA propone di ammortizzare gli stoccaggi UE contro volontà

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, inoltre, ritiene che mediante l’armonizzazione della regolazione degli stoccaggi in tutta l’Unione Europea si possa fronteggiare il fenomeno di volatilità dei prezzi direttamente connessi ali pochi approvvigionamenti.

Questo, considerando anche che la diminuzione del livello di sicurezza direttamente connesso a tali circostanze non riguarda unicamente lo Stato in cui si trova lo stoccaggio, ma eventuali eventi eccezionali produrrebbero effetti anche nel resto dell’Europa

Sempre secondo ARERA, oltre al rafforzamento della regolazione europea degli stoccaggi, dovrebbero essere studiati dei meccanismi che non intervengano direttamente sulla formazione dei prezzi e sulle condizioni del mercato, ma che proteggano l’intero sistema dagli sbalzi improvvisi dei prezzi

ARERA ha poi affermato che:

“Potrebbero essere valutati meccanismi che favoriscano, sempre in un’ottica concorrenziale, la conclusione di contratti di lungo periodo, per esempio corrispondenti a possibili incrementi della capacità di produzione nazionale, ove possibili e ritenuti opportuni per accompagnare il processo di decarbonizzazione.”

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