Decreto Sostegni 2022: fondi inattesi per tutti! Ecco quali

Fondi alle imprese, alle famiglie bisognose, taglio alle bollette, fondone e 150 milioni di euro in aiuti che non ci aspettavamo! Ecco cosa sono e per chi!

Fine settimana all’insegna degli aggiornamenti, vista l’approvazione del Decreto Sostegni 2022 nella giornata dello scorso venerdì 21 gennaio. 

Ormai giunti a una conclusione, ecco che sappiamo tra chi verrà ripartito il miliardo e mezzo di euro stanziato dalla Legge di Bilancio 2022. Turismo, ristorazione, fondone per gli enti locali, bonus terme e aiuti per le famiglie bisognose.

Ma ci sono anche 150 milioni di euro in fondi che nessuno si aspettava di vedere e che invece ora il Governo mette a disposizione di tutti, per il biennio 2022-2023.

E ancora, a sorpresa, escono ulteriori 4 miliardi di euro per fronteggiare l’emergenza del momento (come se non se ne avesse già abbastanza) vale a dire il caro bollette, che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese.

Si parte dunque dal comparto del turismo, per quanto le associazioni di categoria non siano affatto soddisfatte degli accordi raggiunti e delle somme stanziate. E a seguire, arriveranno:

200 milioni per il commercio al dettaglio, 200 per il trasporto pubblico locale, 230 al fondo turismo a cui si affiancano 128 per il credito d’imposta di agenzie di viaggio e tour operator. Per librerie, cinema e teatri ci sono circa 110 milioni, 20 milioni andranno alle discoteche e 40 allo sport.

Ecco tutti i dettagli.

Decreto Sostegni 2022, novità

A circa due anni dalla pandemia siamo purtroppo ancora alle prese con decreti legge per i ristori e necessità di fondi da distribuire, in maniera generalizzata, tra tutte le categorie commerciali.

C’è chi in realtà, con l’arrivo dell’autunno aveva ben sperato in una ripartenza, puntando molto anche sulla ripresa dell’economia, nel corso delle festività natalizie. E invece la soluzione al problema sembra ancora ben lontana, per chi voleva semplicemente ricominciare a lavorare e a vivere.

Soffrono le aziende e insieme a loro i lavoratori. Tutti i settori arrancano e le ripercussioni si vedono anche sul bene pubblico. Gli enti territoriali infatti sono in difficoltà: basti pensare al settore dei trasporti che ha anch’esso subito ripercussioni, dal momento che il flusso di persone che occupano i mezzi pubblici è diminuito in maniera sensibile.

Per tale motivo arriva, da parte del governo, il cosiddetto fondone per gli enti del territorio, senza dimenticare anche le risorse per fronteggiare la spesa sempre più elevata, per la fornitura di energia negli ospedali e in genere, in tutti gli impianti pubblici.

E per il commercio? Per quanto si tratti di fondi inferiori a quelli previsti per il comparto del turismo, anche gli operatori del settore potranno beneficiare di aiuti in questo senso. Si tratta nella fattispecie di commercianti di negozi, operatori del settore catering e matrimoni, eventi in genere ma non solo.

Riceveranno ristori anche parchi a tema, discoteche e sale da ballo, cinema e teatri e includendo anche il settore tessile e della moda e il mondo dello sport.

La priorità dunque del Decreto Sostegni va a favore di tutti quei settori che, a causa del diffondersi della pandemia, hanno dovuto forzatamente chiudere i battenti o comunque hanno registrato una flessione del fatturato davvero drastica.

Decreto Sostegni 2022: i beneficiari

Abbiamo dunque offerto una panoramica di tutti coloro a cui spettano i ristori del decreto Sostegni 2022. 

Le novità più attese riguardavano proprio il settore turistico. Abolizione dell’Imu per le strutture del comparto, agevolazioni per gli affitti pagati dagli hotel nonché risorse finanziarie per quanto concerne le agenzie di viaggio e i tour operator. 

Per il turismo, 

Ci sono due differenti tipologie di aiuto, al vaglio delle autorità competenti:

  • il ritorno del credito d’imposta sugli affitti per gli alberghi
  • il rifinanziamento del fondo di settore, che coprirà anche la decontribuzione per il personale.

Se da una parte però il flusso di denaro aiuta a mantenere in piedi le imprese del settore, a distanza di anni dalla pandemia e dalla crisi economica, è indispensabile cominciare a pensare anche a come ripartire e compiere i primi passi verso la ripresa.

In questa direzione, si era già espresso il ministro del turismo Garavaglia, a favore dunque della decontribuzione del personale turistico, di ritorno dalla cassa integrazione ma non solo. Infatti la priorità è spingere anche per istituire un Fondo Nuove Competenze per il Turismo.

In realtà, restano con l’amaro in bocca i rappresentanti di categoria, motivo per cui Garavaglia probabilmente (sapendo di dover affrontare malumori al termine del consiglio dei ministri) ha affermato

Si poteva avere di più. Ma il meglio, talvolta, è nemico del bene. Il bicchiere è pieno a metà.

Sia la decontribuzione che il credito d’imposta per gli affitti hanno valore retroattivo, a partire dal 1° gennaio, in vigore fino al 31 marzo. Ne beneficiano quasi tutte le aziende del comparto turistico: alberghi, B&B, agenzie di viaggi e tour operator, ristorazione, parchi tematici, terme, attività ricreative, impianti di risalita e bus turistici. 

Decreto Sostegni 2022, le misure per bar e ristoranti

Anche per la ristorazione, facendo parte anch’essa del settore turistico, ci sarà la cassa integrazione, con datori di lavoro esonerati dal pagamento dei contributi tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2022.

Sono 40 milioni da destinare per l’appunto a ristoranti e bar, compresi però anche cerimonie in genere, catering, organizzazione di eventi e altre attività simili anche senza che sia previsto l’uso della cucina.

Anche nel caso della ristorazione, così come in genere per l’intero settore del turismo, al di là dei fondi stanziati per sostenere le attività e gli imprenditori, si dovrebbe probabilmente anche ipotizzare un cambiamento per quanto riguarda le restrizioni anti-Covid-19, ad oggi realmente soffocanti per gli operatori del settore.

Infatti, oltre a 45mila attività chiuse e alla perdita di circa 300mila posti di lavoro, si affianca un’altra emergenza, più lunga da sradicare, vale a dire una domanda ormai flebile da parte dei turisti.

Se a questo aggiungiamo anche il dato di fatto che attesta un turismo estero praticamente inesistente, nonché la pioggia di disdette delle prenotazioni a seguito della quarantena di interi nuclei familiari, si comprende a pieno la drammaticità della situazione. 

I bonus stagionali del Decreto Sostegni

Al via dunque anche i bonus stagionali, con l’approvazione del decreto Sostegni 2022.

Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, arrivano contributi per il settore del turismo nonché agevolazioni per i datori di lavoro, sia sul fronte della decontribuzione sia per quanto concerne il credito d’imposta sugli affitti delle strutture ricettive.

Il nuovo pacchetto di misure approvato per i lavoratori stagionali prevede 

contributi a fondo perduto destinati ai settori più colpiti dalla pandemia. Oltre a discoteche e sale da ballo, compaiono le attività di commercio al dettaglio, i parchi divertimento, il comparto del wedding e delle cerimonie, le realtà turistiche, gli operatori dello spettacolo e il mondo dello sport.

In particolar modo, per quanto concerne discoteche e sale da ballo, arriverà il contributo a fondo perduto, nel momento in cui dimostreranno un calo del fatturato di almeno il 30%, rispetto al 2019 ovvero prima dello scoppio della pandemia.

Invece, attività come bar, ristoranti, imprese di catering, aziende che organizzano feste e cerimonie, così come piscine e impianti sportivi, dovranno dimostrare un calo di almeno il 40%, rispetto alle condizioni economiche in cui si trovavano prima del 2020.

Il decreto Sostegni 2022 prevede infine anche 20 milioni di euro per quanto concerne le attività di parchi tematici, degli acquari, dei siti geologici e dei giardini zoologici.

I fondi che nessuno si aspettava dal Decreto Sostegni!

Ebbene sì, nessuno si attendeva dei fondi per questa voce di spesa, all’ordine del giorno del consiglio dei ministri di venerdì 21 gennaio. Il decreto Sostegni approva anche 150 milioni di euro per i risarcimenti da danni derivanti dal vaccino anti-Covid.

Ma chi dovrebbe ricevere questo risarcimento per gli effetti avversi? O più precisamente, si tratta di un indennizzo? E soprattutto a quali condizioni?

Un vaccino non obbligatorio (tranne che per gli over 50) che però dà diritto a un indennizzo per eventuali danni causati alla persona. Per quest’anno 2022, il budget a disposizione è di 50 milioni, che raddoppierà per il prossimo anno, arrivando dunque a 100 milioni di euro!

In realtà si tratta di una disposizione già esistente e presente dal 1992, quindi generalizzata nei confronti di tutte le vaccinazioni, che ora si estende anche a quella imposta per contrastare la pandemia da Covid-19.

lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti-Covid.

Dal punto di vista del pagamento di un indennizzo dunque, non c’è differenza tra l’obbligo vaccinale o la “semplice” raccomandazione. 

A quanto sembra, tra le argomentazioni di alcuni no-vax, c’era anche quella che riguardava una mancanza di regolamentazione, da questo punto di vista. In pratica, si sosteneva che, in assenza di un risarcimento previsto dallo Stato, allora si era giustificati a non sottoporsi al vaccino. A questo punto, le obiezioni dovrebbero cadere da sé e si dovrebbe assistere a un ulteriore aumento delle somministrazioni eseguite.

Infine il decreto ha previsto anche la fornitura delle mascherine Ffp2 per gli studenti delle scuole, obbligati a indossarle.

Quando arrivano gli aiuti?

Raggiunto l’accordo, ora si dovrà passare alla fase operativa, ovvero la distribuzione dei fondi alle varie attività interessate dal provvedimento.

Verosimilmente, ogni singolo ministero riceverà la quota spettante, per poi impegnarsi a distribuirla tra i vari settore di propria competenza.

Per quanto riguarda le tempistiche, non si hanno tempi certi ma è già ipotizzabile un divario tra i fondi che devono arrivare dal Mise e quelli invece distribuiti da Invitalia. Quest’ultima infatti si occupa dell’erogazione del fondo perduto, il cui iter dovrebbe essere più veloce, rispetto a quanto avviene per l’arrivo dei fondi ministeriali.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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