INPS, nuovi fondi per il Reddito di Libertà per donne

Lo scorso 8 marzo 2022 Regioni e Province hanno stanziato ulteriori fondi per il Reddito di Libertà pagato da INPS alle donne vittime di violenza.

Lo scorso martedì 8 marzo è stata celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Donna. Nella stessa data, il Viminale ha reso pubblici i dati sui femminicidi relativi allo scorso anno in Italia. Come si può leggere dal rapporto del Servizio Analisi Criminale del ministero dell’Interno, ben 119 donne hanno perso la vita in Italia nel 2021, vittime di un uomo. 

Nella quasi totalità dei casi presi in esame (91 %) le donne assassinate sono state vittime del proprio compagno o del proprio ex. Nel report sugli omicidi volontari del Dipartimento della Pubblica Sicurezza si legge:

“Alla data odierna, relativamente al periodo 1° gennaio – 6 marzo 2022 sono stati registrati 46 omicidi, con 13 vittime donne, di cui 12 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 8 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.”

Lo scorso 2021, proprio per le donne vittime di violenza, è stato istituito un nuovo sostegno economico mensile pagato dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, denominato Reddito di Libertà. Sul sito ufficiale dell’INPS, si legge che tale sostegno economico ha l’obiettivo di:

“Favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà, con riguardo in particolare all’autonomia abitativa e al percorso scolastico e formativo dei figli/delle figlie minori e sono state fornite le prime indicazioni per la presentazione della relativa domanda.”

Andiamo a vedere in cosa consiste questo reddito e come può essere richiesto direttamente all’istituto INPS, prima però ecco un video a riguardo dal canale YouTube di Studio legale Terrenzio:

INPS, Reddito di Libertà: un’introduzione generale. Di cosa si tratta?

Sappiamo dell’esistenza del Reddito di Libertà per le donne vittime di violenza già dal 17 dicembre del 2020. Tale sostegno economico per le donne vittime di violenza, infatti, è stato inserito all’articolo n. 3 comma 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ma è partito solamente nel mese di novembre 2021 a causa delle tempistiche dell’iter legislativo. 

La prestazione economica ha trovato spazio nel decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020 ed è rivolta unicamente a donne vittime di violenza senza figli o con dei figli minori, che siano seguite da dei centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali per i percorsi di fuoriuscita dalla violenza. 

Questo reddito serve a sostenere economicamente queste donne e ad aiutarle a riprendere in mano la propria vita sia attraverso percorsi di emancipazione, che di autonomia, per renderle indipendenti.

Sarà l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale INPS a provvedere alla corresponsione del sostegno economico per le donne vittime di violenza. Tale sussidio potrà raggiungere un importo massimo di 400 euro erogati mensilmente per un periodo di dodici mensilità.

Reddito di Libertà, quali donne possono richiedere il sostegno all’INPS?

Potranno procedere a fare la domanda all’INPS le seguenti donne:

  • donne italiane, residenti nel territorio italiano;
  • donne comunitarie residenti nel territorio italiano
  • donne cittadine extracomunitarie in possesso di un regolare permesso di soggiorno 
  • donne straniere con status di rifugiate politiche
  • donne straniere con status di protezione sussidiaria

Queste donne che sono, o sono state, vittime di violenze dovranno essere seguite da centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali per il percorso di “fuoriuscita dalla violenza”. 

Il reddito viene pagato dall’INPS e può arrivare ad avere un valore massimo di 400 € al mese. L’Istituto di Previdenza Sociale si impegnerà a elargire il sussidio mensile per massimo dodici mesi.

Passiamo, ora, allo step successivo: come può essere inoltrata la richiesta del sussidio economico mensile Reddito di Libertà all’INPS? Andiamo a vedere insieme.

Reddito di Libertà, come ottenerlo? Ecco come fare la domanda all’INPS

INPS ha scelto di facilitare la presentazione della domanda ideando una piattaforma dedicata unicamente a questo sostegno che metta in collegamento lo stesso istituto con i Comuni Italiani e la cittadina italiana, UE, extra-Ue, interessata al Reddito di Libertà. 

La donna in questione potrà inviare la domanda per richiedere il sostegno economico mensile di massimo 400 euro direttamente, oppure, mediante la figura di un rappresentante legale o di un delegato. 

La richiesta per ottenere tale reddito dovrà essere inviata direttamente al Comune di residenza della stessa cittadina. Per presentare la domanda dovrete premere QUESTO LINK e andare nella sezione “Allegati” in alto a destra. L’Allegato relativo alla presentazione della domanda è il numero 1.

Consegnata la documentazione al Comune di residenza, l’operatore comunale procederà a inviare la domanda eseguendo l’accesso al servizio online di Inps e accedendo alla sezione “Prestazioni sociali dei comuni” per l’inoltro della richiesta. Successivamente occorrerà selezionare “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”.

In quest’area potrà essere selezionata la misura del Reddito di Libertà. Tutti i campi del modello che potrete trovare al lino sopracitato e della prestazione online dovranno essere compilati per la buona riuscita della richiesta. 

È necessario procedere con l’inserimento dell’attestazione della condizione di bisogno ordinario oppure la condizione di bisogno straordinaria e urgente, rilasciata direttamente dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale

Infine, al momento di presentazione della domanda, occorrerà allegare il documento che attesti il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso dalla donna, rilasciata dal legale rappresentante del centro antiviolenza. 

INPS, Reddito di Libertà la domanda e i fondi

Nella circolare dello scorso 8 novembre 2021 dell’Istituto Previdenziale INPS è stato stabilito che il termine massimo per presentare le domande era stato fissato al 31 dicembre 2021. Le domande potevano essere accolte e il Reddito di Libertà poteva essere pagato fino all’esaurimento delle scorte a disposizione. 

Per le domande rifiutate per insufficienza di fondi c’era la possibilità di un secondo accoglimento per il respingimento di altre domande anche se nella medesima circolare si legge:

“Al 31 dicembre 2021, tutte le domande presentate e non accolte nel corso dell’anno per insufficienza di budget saranno definitivamente scartate.” 

Lo scorso 7 marzo 2022, però, INPS ha pubblicato una nuova comunicazione riguardante nuove risorse stanziate da Regioni e Province autonome. Si legge:

“L’INPS utilizzerà queste ulteriori risorse per la gestione delle domande presentate nella stessa regione/provincia autonoma e non accolte per insufficienza della quota statale assegnata.”

Per questo motivo, INPS procederà a nuovi accrediti di prestazioni precedentemente rifiutate per mancanza di fondi nella misura massima di 400 euro al mese per un massimo di 12 mesi. 

INPS e Reddito di Libertà, quali sono tutte le prestazioni compatibili con il sostegno

Il Reddito di Libertà INPS per donne vittime di violenza è compatibile con

  • la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego,
  • il reddito e la Pensione di Cittadinanza, 
  • il vecchio Reddito di Emergenza, 
  • Cassa Integrazione 
  • gli assegni familiari come Assegno Unico.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
781FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate