Giornata mondiale dell’autismo, quali sono le cause e i sintomi? Ecco come riconoscerlo

Il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale dell'autismo, uno spettro che colpisce senza fare rumore: quali sono le cause e i sintomi?

Il 2 aprile si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, in occasione della quale i monumenti si illuminano di blu. Eppure, ancora non si conosce a fondo il problema. Si tratta di un disturbo del neurosviluppo, caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione sociale. I primi sintomi – molto vari e diversi tra loro – talvolta si manifestano già dall’infanzia. E mentre la scienza fa passi da gigante, restano ancora non chiare le cause del problema: potrebbero essere legate a fattori genetici o ambientali. I soggetti affetti da autismo manifestano il disturbo in forme e gravità differenti e, anche per questo motivo, il trattamento varia da persona a persona. Ecco cos’è l’autismo, come riconoscere i sintomi, quali sono le possibili cause e come aiutare coloro che ne soffrono.

Autismo, come riconoscerlo

Il termine corretto da utilizzare sarebbe “disturbi dello spettro autistico“, in quanto non esiste un’unica forma di autismo, ma molteplici forme diverse con gravità e trattamenti differenti a seconda dei singoli casi. Tutto rimanda alla sfera del neurosviluppo, ma la sintomatologia è molto diversa. Si manifesta precocemente: non a caso, assicurare alle famiglie con bambini affetti da autismo sostegno e cure adeguate si rivela di primaria importanza.

In linea generale, possiamo definire l’autismo come un insieme di disturbi del neurosviluppo permanenti, che condizionano il modo in cui le persone si relazionano con gli altri. I soggetti che soffrono dello spettro autistico, infatti, manifestano spesso delle difficoltà a interfacciarsi con il mondo e a comunicare con gli altri.

Stando ai dati resi noti dal Ministero della Salute, in Italia soffre di un disturbo dello spettro autistico un bambino su 77 nella fascia d’età compresa fra 7 e 9 anni. A essere maggiormente colpiti, numeri alla mano, sono i maschi (4,4 volte in più rispetto alle femmine). Inoltre, sono circa 500mila le famiglie nelle quali è presente almeno una persona con disturbi dello spettro autistico.

Autismo e Sindrome di Asperger

Non solo autismo: spesso la patologia si può confondere con la Sindrome di Asperger. Come distinguere i due problemi?

Verso la fine degli anni Novanta, una sociologia Australiana di nome Judy Singer coniò il termine “neurodiversità” per fare riferimento a tutti questi disturbi che si possono classificare nello spettro autistico.

La “neurodiversità” non è una condizione patologica, ma piuttosto deve essere considerata come una variante del tutto normale a livello del sistema neurologico.

Come per l’autismo, con la sindrome di Asperger le abilità sociali sono compromesse, ma quelle linguistiche sono generalmente conservate e si presenta un funzionamento cognitivo nella norma.

Quali sono le cause dell’autismo

Le cause che portano allo sviluppo dell’Autismo sono tuttora incerte, ma gli esperti concordano nell’individuare le sue origini in fattori genetici o ambientali.

La letteratura scientifica conferma che ci sono più di 1.000 geni associati a qualche forma di autismo, ma la correlazione tra questi ultimi e il disturbo non è ancora stata accertata. Inoltre, si stima che almeno il 2/4% dei disturbi dello spettro autistico derivano da mutazioni genetiche o anomalie cromosomiche.

Non solo: secondo gli studiosi, non è da escludere che i fattori genetici associati ad alcuni fattori ambientali possono favorire lo sviluppo dell’autismo. In tal caso, con fattori ambientali ci si riferisce a tutti quegli eventi che potrebbero aver compromesso o condizionato la vita di una persona, come gravidanze troppo ravvicinate, a rischio o l’età avanzata dei genitori.

I sintomi dell’autismo

I sintomi dell’autismo possono essere suddivisi in due macro categorie:

  • difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale

  • comportamenti limitati e ripetitivi

Spesso il disturbo si sviluppa già dalla più tenera età del bambino, intorno ai 2/3 anni di vita.

Altri sintomi che possono denotare lo spettro autistico sono:

  • la sensibilità sensoriale, per esempio verso i suoni, le luci, il tatto o il gusto

  • il ritardo nell’apprendimento del linguaggio

  • una scarsa coordinazione nei movimenti

Esiste una cura per l’autismo?

Trattandosi di una condizione permanente, non esiste una cura che possa contrastare definitivamente l’autismo, ma diversi interventi possono essere preziosi per la gestione del problema.

Per esempio, si possono sfruttare:

  • la terapia cognitivo-comportamentale

  • la terapia logopedica

  • la terapia familiare

  • la fisioterapia

  • altre strategie quali Early Start Denver Model (ESDM), comportamento verbale, intervento per lo sviluppo relazione

Come aiutare i genitori con figli autistici

Gli esperti hanno stilato alcuni consigli per i genitori con bambini autistici, che possono essere preziosi nella vita di tutti i giorni. In particolare:

  • chiamare il bambino con il suo nome quando ci si rivolge a lui

  • utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile

  • parlare lentamente e scandire bene le parole

  • accompagnare le parole a dei semplici gesti

  • dare al bambino il tempo per elaborare il discorso

Leggi anche: La sindrome dell’Avana e i suoi sintomi: cos’è la malattia che colpisce i diplomatici USA

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