Una sorta di elisir di lunga vita che neppure gli abitanti del posto sanno quale sia. Ma cosa sono le blue zone e dove si trovano? Posti in cui il tempo sembra essersi fermato e la longevità è garantita.
Abbiamo una blue zone anche in Italia, con un numero di centenari in buona salute ma non solo. Anche tanto ottimismo e integrazione nella comunità.
L’aspetto ancora più interessante, come se già questo non fosse di per sé straordinario, è che le varie blue zone del mondo sono diverse tra loro, sotto vari punti di vista.
Ma qualche tratto che le accomuna c’è. Ecco quali sono.
Cosa vuol dire Blue Zone
Sono due studiosi in particolare che hanno evidenziato il fenomeno delle zone blu e, sulla cartina geografica, avevano l’abitudine di cerchiarle proprio con questo colore.
Si tratta di Gianni Pes dell’Università di Sassari e di Michel Poulain dell’Università di Tallin in Estonia.
La prima zona blu individuata, dove la longevità è straordinaria, è la zona dell’Ogliastra in Sardegna, precisamente in provincia di Nuoro.
Da lì, altri studiosi si sono interessati al fenomeno, come ad esempio Dan Buettner che, in collaborazione con la National Geographic Society ha condotto uno studio, da cui poi è nato anche un libro, **individuando le altre blue zone del mondo.
Dove si trovano le Blue Zone
Le blue zone sono in tutto cinque.
In Italia c’è quella dell’Ogliastra, dove si vive in prevalenza di pastorizia (e si mangia il celebre pecorino) rinunciando alla carne per preferire invece legumi e ovviamente frutta e verdura.
Okinawa in Giappone è soprannominata l’isola degli immortali. Qui la regola da seguire e di non alzarsi mai da tavola sazi (nuchigusui significa appunto che non bisogna mai avvertire il senso di troppo pieno allo stomaco). L’appartenenza alla comunità è molto sentita e tutti devono avere una ikigai, per tutta la vita, ovvero coltivare una passione ogni giorno, dalla musica al giardinaggio, che serve a dare uno scopo all’esistenza durante la vecchiaia.
Nicoya in Costa Rica, l’isola di Icaria in Grecia e la località di Loma Linda in California sono le altre blue zone del mondo.
Come appare evidente, ne accennavamo in apertura di articolo, si tratta di località molto diverse tra loro, per cultura, alimentazione, clima e via di seguito.
Eppure, ci sono tratti in comune che potrebbero -ma si resta nell’ambito delle ipotesi- essere alla base della straordinaria longevità di queste popolazioni.
Cosa accomuna i centenari
La bellezza del paesaggio è uno dei tratti distintivi delle blue zone insieme alla quotidianità semplice che contraddistingue gli anziani di questi posti.
L’invecchiamento è attivo perché curano l’alimentazione, fanno attività fisica e sono molto partecipi nella vita della comunità.
Ecco quali sono le caratteristiche che accomunano i centenari del mondo.
Sacro e spiritualità
La componente spirituale è molto radicata in queste comunità. Non importa quale sia la religione o la credenza alla base della loro spiritualità ma è senza dubbio un elemento aggregante e arricchente, che dona benessere a tutti.
La preghiera si può considerare alla stregua di una meditazione personale. In comunità, questo essere più rilassati e calmi si traduce in gentilezza, solidarietà, condivisione con gli altri e perdono, che mette in pace in primis con se stessi.
La forte spiritualità inoltre spinge ad allontanarsi dai bisogni terreni e materiali e, non a caso, le comunità delle blue zone sono povere o comunque vivono in modo spartano.
Ottimismo
Mantenere il tono dell’umore alto significa non solo affrontare la vita con maggiore ottimismo ma anche produrre dei veri e propri effetti sull’organismo, che sviluppa endorfine. A livello ormonale e chimico, ci guadagna anche il cervello. La demenza senile infatti in queste zone è bassissima.
Senso della comunità
Questo è senza dubbio una delle caratteristiche fondamentali delle blue zone, impossibili da ritrovare nelle metropoli. Il centro di aggregazione è la piazza. Tutti si ritrovano per chiacchierare perché fa bene alla salute, si conoscono tra loro e nessuno avverte quel senso di solitudine che attanaglia i cittadini dei grandi centri urbani.
Aria aperta
Circondati dalla natura, gli abitanti delle blue zone trascorrono il più possibile del loro tempo all’aria aperta. Si godono il sole e questo contrasta l’invecchiamento, le malattie metaboliche e favorisce invece l’assimilazione di vitamina D, che è utile per le difese immunitarie.
Sana alimentazione
In queste comunità la carne si alleva da sé e se ne mangia poca. La preferenza va ai cereali, alla frutta e alla verdura. Insomma, una perfetta dieta della longevità.
Concludiamo con qualche frase rilasciata da alcuni di questi centenari, per comprendere meglio quale sia lo spirito con cui affrontano la vita e le loro giornate.
Uno sconosciuto è un amico che non abbiamo ancora incontrato.
È vitamina S ovvero Sorridi al mattino e ti fortifica tutto il giorno.
Ci dimentichiamo semplicemente di morire.
La vita è breve. Non correre così veloce da perdertela.
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