Alzheimer: la malattia di Lucia Zagaria, la moglie di Lino Banfi appena scomparsa

Lucia Zagaria, moglie appena scomparsa di Lino Banfi, era stata colpita dall'alzheimer. Cosa sappiamo di questa triste malattia.

Scomparsa oggi 22 febbraio all’età di 85 anni, Lucia Zagaria era da tempo malata di alzheimer.

Proviamo a capire meglio in cosa consiste davvero la malattia di cui soffriva la moglie di Lino Banfi.

Alzheimer: cos’è la malattia di cui soffriva Lucia Zagaria, amata moglie di Lino Banfi

L’alzheimer, malattia della quale soffriva da tempo Lucia Zagaria, è una terribile malattia neurodegenerativa. Venne descritta per la prima volta intorno al 1900 dal neurologo tedesco Alois Alzheimer, dal quale prende appunto il nome.

La malattia causa un progressivo deterioramento delle capacità cognitive della persona che ne viene colpita, compromettendo via via le funzioni intellettive come memoria, linguaggio, capacità di ragionamento. Colpisce i neuroni, ossia le cellule cerebrali, uccidendoli e distruggendoli in maniera progressiva e, soprattutto, irreversibile.

La degenerazione cerebrale arriva poi fino al punto da rendere impossibile anche lo svolgimento delle primarie attività quotidiane, rendendo di fatto impossibile continuare a prendersi cura di sé stessi in maniera autonoma e autosufficiente.

Alzheimer, le cause ancora poco conosciute della malattia

L’alzheimer è una malattia tuttora oggetto di studio. Per quanto riguarda le cause, sembrerebbe essere determinata dallo scorretto metabolismo di un particolare tipo di proteina, la proteina precursore della beta amiloide (la APP).

Tale proteina precursore ad un certo punto della vita e per motivi ancora sconosciuti, non viene più metabolizzata in modo corretto, portando così alla formazione e proliferazione della beta amiloide, una sostanza tossica e nociva che si accumula nel cervello determinando così la morte delle cellule cerebrali.

Alcuni studi mettono in evidenza la presenza di un gene alterato a livello di storia famigliare, ma si tratta di una percentuale piuttosto bassa, pari a circa il 5%. In questi casi, per quanto ristretti, si è notato come l’insorgenza della malattia sia più precoce rispetto a quanti non hanno familiarità con la malattia.

Alzheimer, quali sono i sintomi e come viene diagnosticata la malattia

L’alzheimer può essere considerata una delle peggiori malattie neurodegenerative anche in virtù del fatto che, purtroppo, ad oggi non sono ancora state trovate cure risolutive per quanto la ricerca medica continui a compiere passi importanti.

I principali sintomi attraverso i quali si manifesta sono:

  • disorientamento, sia spaziale che temporale;

  • disturbi del comportamento, che possono arrivare anche a stati allucinatori veri e propri;

  • insonnia e disturbi del sonno in generale;

  • modificazioni ed alterazioni della personalità e del carattere dell’individuo;

  • sintomi depressivi;

  • disturbi del linguaggio e della memoria;

La malattia viene diagnostica attraverso l’ausilio e l’impiego di indagini strumentali come risonanza magnetica, PET e prelievo del liquido cerebrospinale per verificare la presenza della beta amiloide.

Il trattamento e le cure per combattere l’alzheimer

Come precedentemente anticipato, non esistono al momento cure specifiche e mirate per questa malattia. Da un lato, la mancanza di certezze sulle cause che scatenano il meccanismo non giova alla ricerca, dall’altro sono molti in passi in avanti che sono stati compiuti dalla ricerca.

Dall’alzheimer purtroppo non si guarisce ma esistono alcuni trattamenti che provano quantomeno a rallentare il terribile processo neurodegenerativo.

Per rallentare il processo degenerativo il paziente viene sottoposto a terapie farmacologiche tramite l’impiego di farmaci che mirano ad inibire l’acetilcolinesterasi, ossia la produzione dei quella sostanza tossica responsabile della morte neuronale.

Tali farmaci alleviano la sintomatologia, rallentando il processo degenerativo, seppur in maniera temporanea.

Altri farmaci vengono poi impiegati per contenere quelli che sono i sintomi più invalidanti come depressione, insonnia, deliri.

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